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FOGGIA: Protesta contro le unioni civili: le "Sentinelle in piedi" scendono in piazza
"Vegliamo nella vita, in piedi nelle città, a Roma per il Family Day"contro il DDL Cirinnà
Foggia - venerdì 22 gennaio 2016
14.23 Comunicato Stampa
In attesa del Family Day che si terrà a Roma il 30 gennaio, le Sentinelle in Piedi si mobilitano in tutta Italia già il 24, dando vita ad una manifestazione per per dire sì alla famiglia e no al ddl Cirinnà.
A Foggia l'appuntamento è stato fissato domenica 24 su Corso Vittorio Emanuele alle ore 11.15.
Queste le parole del gruppo che si schiera "in difesa dell'unione tra uomo e donna" :
"Il momento è arrivato. Il prossimo 28 gennaio è previsto l'inizio della discussione al Senato
del testo sulle cosiddette "unioni civili", un disegno di legge che demolisce l'istituto del
matrimonio. Con questo testo il matrimonio diventa la legittimazione di una
mera unione sentimentale, fondata sull'emotività e il figlio diventa un diritto,
un oggetto da possedere legittimamente. Questo testo dunque smantella la
famiglia, cellula base della nostra società, quindi smantella le nostre radici e il
nostro futuro.
Di fronte a questo, in questo momento storico, ciascuno di noi è interpellato
personalmente e chiamato ad una presa di posizione pubblica. Stare a guardare significa
legittimare la dittatura del sentimentalismo spinto che ogni giorno ci viene già propinato
dai media, piegati alla cultura dominante. Oggi siamo di fronte al passo successivo, alla
legittimazione, alla nobilitazione, di un'unione unicamente sentimentale, la legge italiana
certificherà che questo è buono, e lo farà per altro sulle basi di una menzogna.
Non c'è legge infatti che renda uguali due realtà differenti. Illudere che questo possa
avvenire in nome di un "sentimento" è una presa in giro innanzitutto di chi crede, in
questo modo, di trovare la felicità, ma soprattutto di chi comincerà a pensare che il
matrimonio sia un istituto basato sulle emozioni o le preferenze sessuali, perdendo il senso
dell'impegno permanente, della fedeltà e della responsabilità, vero scopo del matrimonio a
garanzia della continuità delle generazioni.
Non possiamo accettare che questo avvenga senza aver preso una posizione pubblica,
innanzitutto nella nostra vita, poi nelle piazze della nostra città questo fine settimana con
le veglie delle Sentinelle in Piedi, poi il 30 gennaio a Roma con il Family Day.
Non c'è infatti altro modo di cambiare la storia se non quello di scriverla
personalmente, di metterci la faccia lì dove viviamo come da oltre due anni
facciamo vegliando nelle piazze e svegliando le coscienze, non c'è altro modo
se non testimoniare davanti ad altri che non siamo disposti a rinunciare al
Bene Comune, che inizia innanzitutto con il bene vero di ciascuno di noi.
A nulla servirà il tentativo dei media di silenziarci, di ignorarci, il popolo resiste e si prende
lo spazio pubblico, nelle nostre città innanzitutto e poi a Roma il prossimo 30 gennaio.
Non è più possibile fingere che non ci sia una resistenza vigile, un'amicizia feconda, che
non è disposta a bersi le menzogne del potere.
La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società, il
matrimonio non è "una modalità di vivere l'amore", il figlio non è mai un
oggetto, l'amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non
definisce le persone. Ripetiamo, il matrimonio è una reciproca donazione,
esclusiva, di un uomo e una donna che si compiono nell'apertura alla
generazione ed educazione di nuove vite.
Da Nord a Sud il popolo è pronto per ritrovarsi in piazza a Roma il prossimo
30 gennaio per la manifestazione organizzata dal Comitato Difendiamo i
Nostri figli poiché, pur non avendo mezzi di comunicazione a disposizione,
abbiamo il nostro corpo, la nostra faccia, e siamo pronti a giocarci per amore
per l'uomo e per il Bene Comune."
A Foggia l'appuntamento è stato fissato domenica 24 su Corso Vittorio Emanuele alle ore 11.15.
Queste le parole del gruppo che si schiera "in difesa dell'unione tra uomo e donna" :
"Il momento è arrivato. Il prossimo 28 gennaio è previsto l'inizio della discussione al Senato
del testo sulle cosiddette "unioni civili", un disegno di legge che demolisce l'istituto del
matrimonio. Con questo testo il matrimonio diventa la legittimazione di una
mera unione sentimentale, fondata sull'emotività e il figlio diventa un diritto,
un oggetto da possedere legittimamente. Questo testo dunque smantella la
famiglia, cellula base della nostra società, quindi smantella le nostre radici e il
nostro futuro.
Di fronte a questo, in questo momento storico, ciascuno di noi è interpellato
personalmente e chiamato ad una presa di posizione pubblica. Stare a guardare significa
legittimare la dittatura del sentimentalismo spinto che ogni giorno ci viene già propinato
dai media, piegati alla cultura dominante. Oggi siamo di fronte al passo successivo, alla
legittimazione, alla nobilitazione, di un'unione unicamente sentimentale, la legge italiana
certificherà che questo è buono, e lo farà per altro sulle basi di una menzogna.
Non c'è legge infatti che renda uguali due realtà differenti. Illudere che questo possa
avvenire in nome di un "sentimento" è una presa in giro innanzitutto di chi crede, in
questo modo, di trovare la felicità, ma soprattutto di chi comincerà a pensare che il
matrimonio sia un istituto basato sulle emozioni o le preferenze sessuali, perdendo il senso
dell'impegno permanente, della fedeltà e della responsabilità, vero scopo del matrimonio a
garanzia della continuità delle generazioni.
Non possiamo accettare che questo avvenga senza aver preso una posizione pubblica,
innanzitutto nella nostra vita, poi nelle piazze della nostra città questo fine settimana con
le veglie delle Sentinelle in Piedi, poi il 30 gennaio a Roma con il Family Day.
Non c'è infatti altro modo di cambiare la storia se non quello di scriverla
personalmente, di metterci la faccia lì dove viviamo come da oltre due anni
facciamo vegliando nelle piazze e svegliando le coscienze, non c'è altro modo
se non testimoniare davanti ad altri che non siamo disposti a rinunciare al
Bene Comune, che inizia innanzitutto con il bene vero di ciascuno di noi.
A nulla servirà il tentativo dei media di silenziarci, di ignorarci, il popolo resiste e si prende
lo spazio pubblico, nelle nostre città innanzitutto e poi a Roma il prossimo 30 gennaio.
Non è più possibile fingere che non ci sia una resistenza vigile, un'amicizia feconda, che
non è disposta a bersi le menzogne del potere.
La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società, il
matrimonio non è "una modalità di vivere l'amore", il figlio non è mai un
oggetto, l'amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non
definisce le persone. Ripetiamo, il matrimonio è una reciproca donazione,
esclusiva, di un uomo e una donna che si compiono nell'apertura alla
generazione ed educazione di nuove vite.
Da Nord a Sud il popolo è pronto per ritrovarsi in piazza a Roma il prossimo
30 gennaio per la manifestazione organizzata dal Comitato Difendiamo i
Nostri figli poiché, pur non avendo mezzi di comunicazione a disposizione,
abbiamo il nostro corpo, la nostra faccia, e siamo pronti a giocarci per amore
per l'uomo e per il Bene Comune."