Segreteria provinciale del PD: nessun ingresso nella segreteria da parte della minoranza
Ribadisco con voce chiara che la disponibilità offerta da Frattarolo non è una scelta della mozione Calvio.
Cerignola - sabato 23 dicembre 2017
16.07 Comunicato Stampa
Come ho ribadito a Lia Azzarone, che mi ha contattata telefonicamente per
chiedermi di indicarle i nomi dei rappresentanti della mozione Calvio nella Direzione e
nella Segreteria provinciali, prima di assumere ogni decisione la sottoscritta e coloro i
quali hanno sostenuto tale attendono le decisioni della Commissione Nazionale di
Garanzia, chiamata a pronunciarsi sulla regolarità del tesseramento 2017 e dello
svolgimento del congresso, nonché sulla paventata incompatibilità della segretaria
provinciale del Partito.
La disponibilità offerta da Lorenzo Frattarolo a far parte della Segreteria risponde a
scelte, sue e di pochi altri, frutto di fughe evidentemente ispirate da valutazioni personali.
Pertanto, a scanso di equivoci e di rovelli interpretativi nei quali qualcuno volesse
eventualmente cimentarsi, ribadisco con voce chiara che la disponibilità offerta da
Frattarolo non è una scelta della mozione Calvio.
Dunque, è manipolazione semantica della realtà quella che induce a fare proclami
più o meno trionfalistici sulla ritrovata unità del Partito, così come trovo singolari i richiami
alla responsabilità del tutto disancorati da temi politici concreti.
Tanto per dirne una, mi piacerebbe sapere come la pensano i nuovi organismi
dirigenti provinciali sull'ILVA di Taranto: con chi stanno con il Governo e i sindacati,
oppure con il Presidente della Puglia?
So già che la mia domanda non troverà risposta, ma le contraddizioni e i silenzi
tanti e gravissimi ha pesanti ricadute sulla comunità pugliese, quella che vorremmo
riconnettere con la politica e, in specie, con il Partito Democratico.
Ciò precisato, mi preme riaffermare con forza e convinzione che il superamento
delle contrapposizioni congressuali e lo spirito unitario si raggiungono, a mio sommesso
parere, rispettando le regole che questa comunità si è data, precondizione perché sia
garantita la dignità di tutti coloro che nel Partito democratico, sia pure con visioni
differenti, ancora vogliono crederci.
Certo non sono di aiuto le scorciatoie, le accelerazioni, le operazioni di "scouting" o i
tentativi di ascrivere alla mozione da me rappresentata decisioni che invece sono riferibili
in via esclusiva a iniziative personali, tutto questo rendendo sempre più difficile ritrovarsi
in un partito che in tal modo allontana la propria gente e spalanca le porte a un civismo
che invece civismo non è.
In conclusione, al netto dello story telling di queste ore, sta di fatto che la
sfrontatezza con cui si sta procedendo infischiandosene degli organi nazionali di garanzia
è un ulteriore colpo alla credibilità e autorevolezza del Partito che sta contribuendo ad
allontanare parecchi militanti e sostenitori, vecchi e nuovi.
Il non vederlo e il non preoccuparsene mi sembra scelta quanto meno discutibile.