Sebastiano Posillipo, il Presidente della Soccer Stornara sceso in campo con la squadra
In un’intervista ci racconta le emozioni provate e il suo passato calcistico
5 Reali Siti - martedì 4 aprile 2023
15.08
E' successo domenica scorsa 2 Aprile, durante la partita tra Soccer Stornara e Ascoli Satriano, valevole per il Campionato pugliese di Terza Categoria.
Ad un certo punto del match, verso il 70esimo minuto, è entrato in campo con la maglia numero 51 (suo anno di nascita), Sebastiano Posillipo, presidente della Soccer Stornara nonché ex giocatore, che ha sostituito un membro della squadra. A 72 anni, Posillipo ha dimostrato che l'età anagrafica è un concetto relativo, e che ciò che conta in campo è l'esperienza e la voglia di giocare.
"Pur se minimo, anche io ho dato il mio contributo alla vittoria della squadra, dimostrando ai ragazzi che in campo bisogna impegnarsi sempre", ha dichiarato Posillipo, raggiunto dalla nostra redazione per un'intervista.
Di lei parlano giornali e web: non solo perchè è entrato in campo affiancando i più giovani con maestria e professionalità, ma anche per il ruolo che riveste, in quanto patron della squadra. Che emozioni ha provato?
Devo essere sincero: ho provato un'emozione così forte che non saprei descriverla a voce. Per me che amo il calcio e che ho cominciato a praticarlo sin dall'età di 5 anni, entrare in campo con la maglia della mia squadra dopo tanti anni di stop è stato bellissimo. Sono stato un calciatore promettente, purtroppo per vicende personali e familiari non sono riuscito a realizzare il mio sogno, ma oggi do il massimo con i miei ragazzi e devo dire che i risultati sono più che soddisfacenti.
Lei ha giocato a calcio quando questo sport era più pulito e meno contaminato da interessi e personalismi. Quanto conta oggi, dirigere una squadra dando il buon esempio ed offrendosi come modello per i più giovani?
Ho praticato calcio negli anni Settanta, smettendo all'incirca quando avevo 43 anni. Ho giocato nella squadra dell'Orta Nova, e ricordo anche una partita contro il Cerignola quando era allenatore Antonio Bettoni, ex giocatore del Foggia. Il mio ruolo era quello di libero, ho sempre dato il massimo in campo. Dopo aver svolto il servizio militare, avrei dovuto sostenere un provino con qualche squadra blasonata di serie A, ma purtroppo persi mia madre che ero molto giovane e ho dovuto dedicarmi alla famiglia e al lavoro. Il calcio è un personale rimpianto, ma oggi mi riprendo le soddisfazioni in altro modo, guidando una squadra che sta mostrando grande impegno e solidità (con nove punti di vantaggio sulla Michele Biancofiore, n.d.r.)
Quando ho cominciato a giocare io a calcio, non c'erano tutte possibilità di emergere che invece ci sono oggi, c'erano pochi osservatori in giro e bisognava trovare il momento giusto per farsi notare. Conosco tanti bravi giocatori che si sono persi strada facendo, a volte purtroppo è la vita a decidere nonostante l'impegno e la bravura.
Da Presidente lei ha dato un esempio scendendo in campo: quali sono le difficoltà dei settori giovanili e delle scuole calcio oggi, secondo il suo parere?
I genitori purtroppo interferiscono spesso con l'operato dei mister e dirigenti. Vorrebbero tutti che i loro figli vadano a giocare in serie A, ma non capiscono che devono far lavorare le persone competenti. Il nostro staff è formato da allenatori di esperienza, tra cui anche Mister Michele Schiavone, ex Audace Cerignola, a cui bisogna affidarsi affinchè i bambini e i ragazzi intraprendano un percorso calcistico il più possibile sano, all'insegna dei principi della condivisione, del rispetto reciproco e della correttezza.
Ad un certo punto del match, verso il 70esimo minuto, è entrato in campo con la maglia numero 51 (suo anno di nascita), Sebastiano Posillipo, presidente della Soccer Stornara nonché ex giocatore, che ha sostituito un membro della squadra. A 72 anni, Posillipo ha dimostrato che l'età anagrafica è un concetto relativo, e che ciò che conta in campo è l'esperienza e la voglia di giocare.
"Pur se minimo, anche io ho dato il mio contributo alla vittoria della squadra, dimostrando ai ragazzi che in campo bisogna impegnarsi sempre", ha dichiarato Posillipo, raggiunto dalla nostra redazione per un'intervista.
Di lei parlano giornali e web: non solo perchè è entrato in campo affiancando i più giovani con maestria e professionalità, ma anche per il ruolo che riveste, in quanto patron della squadra. Che emozioni ha provato?
Devo essere sincero: ho provato un'emozione così forte che non saprei descriverla a voce. Per me che amo il calcio e che ho cominciato a praticarlo sin dall'età di 5 anni, entrare in campo con la maglia della mia squadra dopo tanti anni di stop è stato bellissimo. Sono stato un calciatore promettente, purtroppo per vicende personali e familiari non sono riuscito a realizzare il mio sogno, ma oggi do il massimo con i miei ragazzi e devo dire che i risultati sono più che soddisfacenti.
Lei ha giocato a calcio quando questo sport era più pulito e meno contaminato da interessi e personalismi. Quanto conta oggi, dirigere una squadra dando il buon esempio ed offrendosi come modello per i più giovani?
Ho praticato calcio negli anni Settanta, smettendo all'incirca quando avevo 43 anni. Ho giocato nella squadra dell'Orta Nova, e ricordo anche una partita contro il Cerignola quando era allenatore Antonio Bettoni, ex giocatore del Foggia. Il mio ruolo era quello di libero, ho sempre dato il massimo in campo. Dopo aver svolto il servizio militare, avrei dovuto sostenere un provino con qualche squadra blasonata di serie A, ma purtroppo persi mia madre che ero molto giovane e ho dovuto dedicarmi alla famiglia e al lavoro. Il calcio è un personale rimpianto, ma oggi mi riprendo le soddisfazioni in altro modo, guidando una squadra che sta mostrando grande impegno e solidità (con nove punti di vantaggio sulla Michele Biancofiore, n.d.r.)
Quando ho cominciato a giocare io a calcio, non c'erano tutte possibilità di emergere che invece ci sono oggi, c'erano pochi osservatori in giro e bisognava trovare il momento giusto per farsi notare. Conosco tanti bravi giocatori che si sono persi strada facendo, a volte purtroppo è la vita a decidere nonostante l'impegno e la bravura.
Da Presidente lei ha dato un esempio scendendo in campo: quali sono le difficoltà dei settori giovanili e delle scuole calcio oggi, secondo il suo parere?
I genitori purtroppo interferiscono spesso con l'operato dei mister e dirigenti. Vorrebbero tutti che i loro figli vadano a giocare in serie A, ma non capiscono che devono far lavorare le persone competenti. Il nostro staff è formato da allenatori di esperienza, tra cui anche Mister Michele Schiavone, ex Audace Cerignola, a cui bisogna affidarsi affinchè i bambini e i ragazzi intraprendano un percorso calcistico il più possibile sano, all'insegna dei principi della condivisione, del rispetto reciproco e della correttezza.