Scuola, si torna tra i banchi subito dopo Pasqua
Mario Draghi conferma la volontà di far rientrare in classe almeno fino alle scuole medie
Cerignola - venerdì 26 marzo 2021
18.01
Dopo Pasqua il Governo vuole riaprire le scuole in presenza almeno fino alla scuola secondaria di primo grado. Lo ha confermato durante una conferenza stampa il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accompagnato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza.
«Confermo - ha dichiarato il premier - la nostra volontà di riaprire la scuola, almeno fino alla prima media. Il ministro Bianchi sta lavorando affinché questo avvenga in modo ordinato. Le decisioni prese nell'ultimo decreto hanno portato ad una diminuzione nel tasso di crescita dei contagi e anche nel livello dei contagi, e la volontà del Governo è di utilizzare questo spazio che si è creato per la scuola. Non possiamo aprire ulteriormente, perché significherebbe rischio di aumentare il contagio. Stando ai dati, la scuola fino alla prima media sembra essere fonte di contagio in maniera limitata, mentre è forma di contagio tutto ciò che ci gira intorno. Le scuole non sono fonte di contagio solo se restano le altre restrizioni, per questo motivo tutti gli altri provvedimenti è necessario restino fermi».
«La situazione è ancora delicata - aggiunge il ministro Speranza - e va seguita con attenzione, ma possiamo consentirci una scelta che vuole dare un segnale rilevante ad un pezzo strategico e decisivo della nostra società. Abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolo tesoretto che si è creato sulla scuola, proprio per la sua funzione sociale che ha nel nostro Paese».
«Confermo - ha dichiarato il premier - la nostra volontà di riaprire la scuola, almeno fino alla prima media. Il ministro Bianchi sta lavorando affinché questo avvenga in modo ordinato. Le decisioni prese nell'ultimo decreto hanno portato ad una diminuzione nel tasso di crescita dei contagi e anche nel livello dei contagi, e la volontà del Governo è di utilizzare questo spazio che si è creato per la scuola. Non possiamo aprire ulteriormente, perché significherebbe rischio di aumentare il contagio. Stando ai dati, la scuola fino alla prima media sembra essere fonte di contagio in maniera limitata, mentre è forma di contagio tutto ciò che ci gira intorno. Le scuole non sono fonte di contagio solo se restano le altre restrizioni, per questo motivo tutti gli altri provvedimenti è necessario restino fermi».
«La situazione è ancora delicata - aggiunge il ministro Speranza - e va seguita con attenzione, ma possiamo consentirci una scelta che vuole dare un segnale rilevante ad un pezzo strategico e decisivo della nostra società. Abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolo tesoretto che si è creato sulla scuola, proprio per la sua funzione sociale che ha nel nostro Paese».