Attualità
Scuola in Puglia, l’ordinanza firmata da Michele Emiliano scontenta le sigle sindacali del mondo scolastico
Uil Scuola Puglia, ANP Puglia, FLC Cgil Puglia: “La scelta se mandare o meno i propri figli a scuola non può essere delegata ai genitori. Rimaniamo in attesa della partenza del piano di inserimento nelle scuole dei cosiddetti operatori sanitari scolastici”
Puglia - sabato 23 gennaio 2021
17.04
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 22 gennaio, è stata firmata dal Presidente delle Regione Puglia Michele Emiliano, la nuova ordinanza sulla scuola.
Come nella precedente ordinanza l'attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l'infanzia, per la scuola dell'infanzia, per il primo ciclo di istruzione e per i CPIA si deve svolgere in applicazione del D.P.C.M. 14 gennaio 20212. Ma, le Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione nonché i CPIA devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie, o loro stessi ove maggiorenni, richiedano espressamente di adottare la didattica digitale integrata, tenendo presente che agli studenti che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l'intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni, salvo deroga rimessa alle valutazioni del Dirigente scolastico.
Per quanto riguarda invece le scuole secondarie di secondo grado, verranno adottate forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
A partire dall'1 febbraio, e fino a tutto il 6 febbraio 2021 per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado resta la possibilità di scelta, essendo comunque la scuola in presenza. Mentre per le scuole secondarie di secondo grado, si rientrerà al 50%.
Una ordinanza che, sostanzialmente, non è altro che l'estensione, fino al 6 febbraio, della vecchia dove l'elemento fondamentale è la scelta, da parte delle famiglie o degli stessi studenti maggiorenni, di tornare in presenza o proseguire con la DDI. Una ordinanza che ha scontentato di nuovo tutti. Non solo per il primo ciclo di istruzione resta la tanto criticata possibilità di scelta, ma lo stesso viene inserito anche per la scuola secondaria di secondo grado nel momento in cui, dall'1 febbraio, gli studenti dovranno ricominciare ad andare in presenza, seppur nel limite di un massimo del 50%.
Commenta Giovanni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia «Annunciare date per la ripresa significa solo lanciare proclami al vento. La scuola in presenza potrà ripartire quando avremo la necessaria sicurezza e, quindi, solo quando i contagi cominceranno a diminuire e saranno recuperati i ritardi per l'attuazione di alcune importanti misure che andavano previste da tempo.
La scelta se mandare o meno i propri figli a scuola – spiega Verga - non può essere delegata ai genitori e il presidente Emiliano non può continuare ad adottare mezze misure come quella del sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata, un metodo che incide pesantemente sull'autonomia organizzativa e didattica di ciascuna scuola e che sta mostrando tutti i propri limiti mettendo a dura prova il personale docente e generando confusione soprattutto per l'organizzazione scolastica, per i lavoratori e per le famiglie».
Il Presidente regionale ANP Puglia, Roberto Romito, ha sottolineato: «La nuova ordinanza ripropone i vizi delle precedenti e li estende anche al rientro a scuola degli studenti delle superiori, che potrà avvenire a partire dal 1 febbraio prossimo e non da lunedì 25, come prospettato in un primo momento. Quest'ultimo dato rappresenta l'unica concessione fatta dal presidente Emiliano alle nostre richieste. Rimaniamo in attesa di vedere quale sarà la situazione sul campo in termini di frequenza scolastica. E rimaniamo soprattutto in attesa della partenza, promessaci per il 1 febbraio, del piano di inserimento nelle scuole dei cosiddetti operatori sanitari scolastici che dovrebbero coadiuvare le scuole nello screening e nell'adozione di tutte le misure organizzative e sanitarie atte a contrastare la diffusione del virus nelle scuole stesse».
Claudio Menga, FLC Cgil Puglia ha dichiarato: «Con l'emanazione della nuova ordinanza, in un colpo solo, il presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato. In Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro II vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze. Riteniamo questa misura seriamente lesiva dei lavoro e della dignità di tutto personale scolastico, docenti, personale ATA, direttori del servizi e dirigenti scolastici, che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sul livello di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc».
Come nella precedente ordinanza l'attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l'infanzia, per la scuola dell'infanzia, per il primo ciclo di istruzione e per i CPIA si deve svolgere in applicazione del D.P.C.M. 14 gennaio 20212. Ma, le Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione nonché i CPIA devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie, o loro stessi ove maggiorenni, richiedano espressamente di adottare la didattica digitale integrata, tenendo presente che agli studenti che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l'intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni, salvo deroga rimessa alle valutazioni del Dirigente scolastico.
Per quanto riguarda invece le scuole secondarie di secondo grado, verranno adottate forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
A partire dall'1 febbraio, e fino a tutto il 6 febbraio 2021 per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado resta la possibilità di scelta, essendo comunque la scuola in presenza. Mentre per le scuole secondarie di secondo grado, si rientrerà al 50%.
Una ordinanza che, sostanzialmente, non è altro che l'estensione, fino al 6 febbraio, della vecchia dove l'elemento fondamentale è la scelta, da parte delle famiglie o degli stessi studenti maggiorenni, di tornare in presenza o proseguire con la DDI. Una ordinanza che ha scontentato di nuovo tutti. Non solo per il primo ciclo di istruzione resta la tanto criticata possibilità di scelta, ma lo stesso viene inserito anche per la scuola secondaria di secondo grado nel momento in cui, dall'1 febbraio, gli studenti dovranno ricominciare ad andare in presenza, seppur nel limite di un massimo del 50%.
Commenta Giovanni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia «Annunciare date per la ripresa significa solo lanciare proclami al vento. La scuola in presenza potrà ripartire quando avremo la necessaria sicurezza e, quindi, solo quando i contagi cominceranno a diminuire e saranno recuperati i ritardi per l'attuazione di alcune importanti misure che andavano previste da tempo.
La scelta se mandare o meno i propri figli a scuola – spiega Verga - non può essere delegata ai genitori e il presidente Emiliano non può continuare ad adottare mezze misure come quella del sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata, un metodo che incide pesantemente sull'autonomia organizzativa e didattica di ciascuna scuola e che sta mostrando tutti i propri limiti mettendo a dura prova il personale docente e generando confusione soprattutto per l'organizzazione scolastica, per i lavoratori e per le famiglie».
Il Presidente regionale ANP Puglia, Roberto Romito, ha sottolineato: «La nuova ordinanza ripropone i vizi delle precedenti e li estende anche al rientro a scuola degli studenti delle superiori, che potrà avvenire a partire dal 1 febbraio prossimo e non da lunedì 25, come prospettato in un primo momento. Quest'ultimo dato rappresenta l'unica concessione fatta dal presidente Emiliano alle nostre richieste. Rimaniamo in attesa di vedere quale sarà la situazione sul campo in termini di frequenza scolastica. E rimaniamo soprattutto in attesa della partenza, promessaci per il 1 febbraio, del piano di inserimento nelle scuole dei cosiddetti operatori sanitari scolastici che dovrebbero coadiuvare le scuole nello screening e nell'adozione di tutte le misure organizzative e sanitarie atte a contrastare la diffusione del virus nelle scuole stesse».
Claudio Menga, FLC Cgil Puglia ha dichiarato: «Con l'emanazione della nuova ordinanza, in un colpo solo, il presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato. In Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro II vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze. Riteniamo questa misura seriamente lesiva dei lavoro e della dignità di tutto personale scolastico, docenti, personale ATA, direttori del servizi e dirigenti scolastici, che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sul livello di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc».