Attualità
Scoppia la polemica sulle tute protettive acquistate dalla Cina,
L'Ordine degli infermieri Bari: «Non sono state verificate. Sono prive delle vigenti certificazioni di legge»
Puglia - martedì 14 aprile 2020
10.17
Domenica 12 aprile è atterrato a Bari un cargo con 26 tonnellate di DPI, dispositivi di protezione individuale provenienti dalla Cina, per essere messi immediatamente a disposizione del nostro personale sanitario. Si tratta di acquisti della Regione Puglia fondamentali per proteggere medici, infermieri e operatori sanitari.
«La Protezione civile della Puglia autorizza la distribuzione delle tute acquistate dalla Cina prima di ottenere la risposta dell'Inail sulla loro sicurezza di utilizzo. Così facendo si scommette sulla vita del personale sanitario».
Lo dichiara il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Bari, Saverio Andreula, in relazione ai chiarimenti offerti dal direttore del dipartimento protezione Civile della Puglia, Mario Lerario, sui dispositivi acquistati dalla Cina e arrivati nei giorni scorsi in Puglia per essere distribuiti al personale sanitario, impegnato nella lotta al Coronavirus.
«Quelle tute –ribadisce Andreula – non possono essere utilizzate dal personale sanitario perché prive delle vigenti certificazioni di legge che le classificano come tute di protezione dal rischio di contaminazione biologica».
La Protezione civile aveva precisato che «Il materiale, ai sensi di legge, è stato inviato all'Inail per i relativi riscontri». Motivo per cui l'Ordine degli infermieri di Bari sottolinea: «Perché è stata autorizzata la loro distribuzione prima di ottenere risposta dall'Inail? Così si scommette sulla vita del personale sanitario poiché si ignorano colpevolmente le leggi che autorizzano in Italia l'uso del materiale medico di contenimento del rischio biologico - continua Andreula - La relazione elementare e sommaria che il Sirgil (firmata da un tecnico della prevenzione e un medico) ha effettuato con la lettura delle schede tecniche non è e non può essere sostitutiva delle prove di laboratorio che l'Inail impone per importare e commercializzare le tute in Italia e in Europa».
A finire sotto la lente di ingrandimento dell'OPI Bari non sono solo le tute della marca Iwode protection ma di altre ulteriori in distribuzione di provenienza cinese che gli infermieri operanti in area Covid 19 fotografano e documentano per attestarne l'assenza di certificazione. L'Opi di Bari inoltre ha avviato richiesta di accesso agli atti per dare trasparenza all'attività posta in essere dalla Protezione Civile di Bari a tutela dei propri professionisti. L'Opi di Bari auspica che il nuovo carico di dispositivi in arrivo sia conforme agli standard di sicurezza certificati in Italia.
«La Protezione civile della Puglia autorizza la distribuzione delle tute acquistate dalla Cina prima di ottenere la risposta dell'Inail sulla loro sicurezza di utilizzo. Così facendo si scommette sulla vita del personale sanitario».
Lo dichiara il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Bari, Saverio Andreula, in relazione ai chiarimenti offerti dal direttore del dipartimento protezione Civile della Puglia, Mario Lerario, sui dispositivi acquistati dalla Cina e arrivati nei giorni scorsi in Puglia per essere distribuiti al personale sanitario, impegnato nella lotta al Coronavirus.
«Quelle tute –ribadisce Andreula – non possono essere utilizzate dal personale sanitario perché prive delle vigenti certificazioni di legge che le classificano come tute di protezione dal rischio di contaminazione biologica».
La Protezione civile aveva precisato che «Il materiale, ai sensi di legge, è stato inviato all'Inail per i relativi riscontri». Motivo per cui l'Ordine degli infermieri di Bari sottolinea: «Perché è stata autorizzata la loro distribuzione prima di ottenere risposta dall'Inail? Così si scommette sulla vita del personale sanitario poiché si ignorano colpevolmente le leggi che autorizzano in Italia l'uso del materiale medico di contenimento del rischio biologico - continua Andreula - La relazione elementare e sommaria che il Sirgil (firmata da un tecnico della prevenzione e un medico) ha effettuato con la lettura delle schede tecniche non è e non può essere sostitutiva delle prove di laboratorio che l'Inail impone per importare e commercializzare le tute in Italia e in Europa».
A finire sotto la lente di ingrandimento dell'OPI Bari non sono solo le tute della marca Iwode protection ma di altre ulteriori in distribuzione di provenienza cinese che gli infermieri operanti in area Covid 19 fotografano e documentano per attestarne l'assenza di certificazione. L'Opi di Bari inoltre ha avviato richiesta di accesso agli atti per dare trasparenza all'attività posta in essere dalla Protezione Civile di Bari a tutela dei propri professionisti. L'Opi di Bari auspica che il nuovo carico di dispositivi in arrivo sia conforme agli standard di sicurezza certificati in Italia.