Scontro tra Netti e Bonito in consiglio su Palazzo Carmelo
Il crollo dello scorso febbraio dell’ex municipio fa scoppiare la lite tra il sindaco e il consigliere
Cerignola - venerdì 17 marzo 2023
11.27
Fino a quando non si è arrivati a parlare di Palazzo Carmelo, il consiglio comunale di Cerignola di ieri sera è stato come un match di boxe tra maggioranza e opposizione, due pugili che si studiavano saltellando sul ring e ogni tanto si colpivano con un diretto o un gancio. La vicenda del crollo dello scorso febbraio dell'ex municipio ha offerto invece un round finale tra il sindaco Francesco Bonito e il capogruppo di FdI Nicola Netti degno del miglior Rocky.
La seduta è iniziata con il ricordo da parte del consigliere di maggioranza Rocco Dalessandro del rapimento di Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo del 1978, di cui ieri ricorreva il quarantacinquesimo anniversario e con il minuto di silenzio chiamato dal sindaco, in ricordo alle vittime del naufragio di Cutro del 26 febbraio scorso.
Poi ordinaria amministrazione, anche se gli argomenti scottanti non sono mancati. I consiglieri di opposizione Tommaso Sgarro e Rino Pezzano ne hanno sollevati due. Il primo, la vicenda poco chiara del recente concorso per ufficiale di anagrafe indetto dall'Ambito di Cerignola e chiuso a gennaio scorso. Uno dei vincitori è risultato il nipote della dirigente dei servizi culturali del comune Daniela Conte, che di quel concorso era anche il RUP (un po' l'arbitro) che ha poi rinunciato all'incarico così come il vincitore ha rinunciato al posto.
Il secondo è stato quello del presunto conflitto di interessi relativo al ruolo dell'addetto stampa del sindaco Michele Cirulli assunto dal comune con contratto in esclusiva. Non è chiaro se Cirulli sia ancora responsabile del blog d'informazione marchiodoc.it e come sia venuto a conoscenza dei nominativi secretati che hanno superato la prova scritta di un altro concorso più recente, quello di istruttore amministrativo. Tutt'e due le questioni sono state liquidate dal sindaco in maniera piuttosto sbrigativa, nessuna irregolarità e nessun conflitto di interessi. Tutto legittimo.
Prima di passare all'argomento principale della seduta, c'è stato anche il tempo per l'ex sindaco Antonio Giannatempo, ora consigliere di opposizione per FdI, di porre la questione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti di Forcone Cafiero. Il rispristino dell'utilizzo della struttura consentirebbe finalmente di abbassare la TARI, ci si augura che questa possa restare di proprietà pubblica.
Poi c'è stata la questione Palazzo Carmelo sulla quale è nato il "vivace battibecco" tra Bonito e Netti. Galeotto è stato il video nel quale il sindaco provava a spiegare il crollo. La miccia che ha acceso la discussione è stata l'affidamento a un tecnico già individuato da Bonito che si dovrà occupare della ricostruzione di Palazzo Carmelo. Parole pesanti sono state rivolte dal sindaco a Netti. Una scenetta della quale si sarebbe fatto volentieri a meno anche perché nulla ha aggiunto al merito della discussione.
Provando a riassumere gli interventi tecnici e politici, tra comizi di mezz'ora solo per chiedere "perché?" (che in politica si chiama argomentare), analisi tecniche, computi metrici e progetti esecutivi, sembra che il palazzo sia crollato per un motivo molto semplice; perché vecchio, senza un'adeguata manutenzione da anni e in parte depredato delle coperture. Di chi sia la colpa difficile a dirsi e chissà se suonerà mai il gong dell'ultimo round.
La seduta è iniziata con il ricordo da parte del consigliere di maggioranza Rocco Dalessandro del rapimento di Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo del 1978, di cui ieri ricorreva il quarantacinquesimo anniversario e con il minuto di silenzio chiamato dal sindaco, in ricordo alle vittime del naufragio di Cutro del 26 febbraio scorso.
Poi ordinaria amministrazione, anche se gli argomenti scottanti non sono mancati. I consiglieri di opposizione Tommaso Sgarro e Rino Pezzano ne hanno sollevati due. Il primo, la vicenda poco chiara del recente concorso per ufficiale di anagrafe indetto dall'Ambito di Cerignola e chiuso a gennaio scorso. Uno dei vincitori è risultato il nipote della dirigente dei servizi culturali del comune Daniela Conte, che di quel concorso era anche il RUP (un po' l'arbitro) che ha poi rinunciato all'incarico così come il vincitore ha rinunciato al posto.
Il secondo è stato quello del presunto conflitto di interessi relativo al ruolo dell'addetto stampa del sindaco Michele Cirulli assunto dal comune con contratto in esclusiva. Non è chiaro se Cirulli sia ancora responsabile del blog d'informazione marchiodoc.it e come sia venuto a conoscenza dei nominativi secretati che hanno superato la prova scritta di un altro concorso più recente, quello di istruttore amministrativo. Tutt'e due le questioni sono state liquidate dal sindaco in maniera piuttosto sbrigativa, nessuna irregolarità e nessun conflitto di interessi. Tutto legittimo.
Prima di passare all'argomento principale della seduta, c'è stato anche il tempo per l'ex sindaco Antonio Giannatempo, ora consigliere di opposizione per FdI, di porre la questione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti di Forcone Cafiero. Il rispristino dell'utilizzo della struttura consentirebbe finalmente di abbassare la TARI, ci si augura che questa possa restare di proprietà pubblica.
Poi c'è stata la questione Palazzo Carmelo sulla quale è nato il "vivace battibecco" tra Bonito e Netti. Galeotto è stato il video nel quale il sindaco provava a spiegare il crollo. La miccia che ha acceso la discussione è stata l'affidamento a un tecnico già individuato da Bonito che si dovrà occupare della ricostruzione di Palazzo Carmelo. Parole pesanti sono state rivolte dal sindaco a Netti. Una scenetta della quale si sarebbe fatto volentieri a meno anche perché nulla ha aggiunto al merito della discussione.
Provando a riassumere gli interventi tecnici e politici, tra comizi di mezz'ora solo per chiedere "perché?" (che in politica si chiama argomentare), analisi tecniche, computi metrici e progetti esecutivi, sembra che il palazzo sia crollato per un motivo molto semplice; perché vecchio, senza un'adeguata manutenzione da anni e in parte depredato delle coperture. Di chi sia la colpa difficile a dirsi e chissà se suonerà mai il gong dell'ultimo round.