Territorio
Scippate le U.O di Chirurgia e Ortopedia al “Tatarella”
La delibera del Direttore Generale Piazzolla ha effetto immediato, le sigle sindacali si sono opposte, adesso si opponga la politica
Cerignola - giovedì 2 aprile 2020
19.21
Causa emergenza Coronavirus il presidio Ospedaliero "G. Tatarella" di Cerignola sarà depauperato di due importanti e fondamentali reparti, quello di Chirurgia e quello di Ortopedia.
Il Direttore generale della ASL Foggia, dott. Vito Piazzolla, con una delibera avente ad oggetto "Disposizione Emergenziale COVID-19: Riorganizzazione temporanea dell'Assistenza Ospedaliera" del 29 marzo 2020 dispone la completa disattivazione delle Unità Operative di Chirurgia Generale e Ortopedia che saranno accorpate all'Ospedale di San Severo.
In questo modo, il lavoro di queste due importantissime unità, si ridurrà, nel nosocomio cerignolano, alla gestione di attività di consulenza per il Pronto Soccorso ed eventuali emergenze.
Tutti i ricoveri e le attività chirurgiche e ortopediche saranno sospese fino a quando l'emergenza Coronavirus non sarà terminata. Una decisione improvvida e pericolosa che penalizza in modo assoluto un importante nosocomio, punto di riferimento per 60 mila abitanti e per i comun dell'intero comprensorio sia della provincia di Foggia che della BAT.
In tempi di emergenza, stando alla delibera del Direttore Piazzolla, una persona di Cerignola che dovesse essere ricoverata in chirurgia dovrà essere trasportata a 70 Km di distanza. Una delibera, questa, che va a decretare la morte di un Ospedale, che va ad aggiungere disordini in una organizzazione di per sé disorganizzata, drammi in un momento già drammatico, privazioni in una struttura ospedaliera, quale quella dell'Ospedale "Tatarella", che da fiore all'occhiello è stata trasformata in fanalino di coda.
Le sigle sindacali si sono già opposte alla delibera del Direttore Generale dott. Vito Piazzolla, avendo la delibera effetto immediato adesso ci si aspetta che si opponga la politica che ha il dovere di tutelare un territorio fin troppo umiliato.
Il Direttore generale della ASL Foggia, dott. Vito Piazzolla, con una delibera avente ad oggetto "Disposizione Emergenziale COVID-19: Riorganizzazione temporanea dell'Assistenza Ospedaliera" del 29 marzo 2020 dispone la completa disattivazione delle Unità Operative di Chirurgia Generale e Ortopedia che saranno accorpate all'Ospedale di San Severo.
In questo modo, il lavoro di queste due importantissime unità, si ridurrà, nel nosocomio cerignolano, alla gestione di attività di consulenza per il Pronto Soccorso ed eventuali emergenze.
Tutti i ricoveri e le attività chirurgiche e ortopediche saranno sospese fino a quando l'emergenza Coronavirus non sarà terminata. Una decisione improvvida e pericolosa che penalizza in modo assoluto un importante nosocomio, punto di riferimento per 60 mila abitanti e per i comun dell'intero comprensorio sia della provincia di Foggia che della BAT.
In tempi di emergenza, stando alla delibera del Direttore Piazzolla, una persona di Cerignola che dovesse essere ricoverata in chirurgia dovrà essere trasportata a 70 Km di distanza. Una delibera, questa, che va a decretare la morte di un Ospedale, che va ad aggiungere disordini in una organizzazione di per sé disorganizzata, drammi in un momento già drammatico, privazioni in una struttura ospedaliera, quale quella dell'Ospedale "Tatarella", che da fiore all'occhiello è stata trasformata in fanalino di coda.
Le sigle sindacali si sono già opposte alla delibera del Direttore Generale dott. Vito Piazzolla, avendo la delibera effetto immediato adesso ci si aspetta che si opponga la politica che ha il dovere di tutelare un territorio fin troppo umiliato.