Territorio
Sciopero della fame, i lavoratori dicono basta
I lavoratori della Coop.“Il Giglio” dicono basta. 36 famiglie senza più reddito, Villa Comunale chiusa nessuna risposta dai Commissari Prefettizi
Cerignola - mercoledì 13 novembre 2019
13.14
I dipendenti della Cooperativa "Il Giglio" dicono basta, dopo anni di intenso lavoro per la manutenzione del verde cittadino, per la custodia, manutenzione e sorveglianza della Villa Comunale e per la manutenzione dei parchi cittadini, dal 14 ottobre hanno perso il proprio posto di lavoro e, non avendo ottenuto risposte concrete, da questa mattina hanno iniziato la sciopero della fame.
La Cooperativa "Il Giglio" aveva un contratto con il Comune di Cerignola, con scadenza il 24 Settembre. Al fine di garantire la prosecuzione della gestione, dovendo bandire una nuova gara d'appalto, l'Amministrazione Comunale guidata dal già Sindaco Metta fece una prima proroga di 19 giorni volta a garantire la gestione della Villa Comunale, la manutenzione del verde cittadino e dei parchi cittadini, questa aveva scadenza 13 Ottobre.
Il 14 Ottobre si sarebbe dovuta fare ulteriore proroga fino ad espletamento di gara d'appalto ma lo stesso giorno i Commissari Prefettizi subentrarono a pieno titolo all'Amministrazione Metta.
Dopo una serie di incontri tra i lavoratori ed il Presidente della Commissione Prefettizia, dott. Umberto Postiglione, dopo l'assunzione dell'impegno, da parte del medesimo, di bandire una gara d'appalto in tempi veloci ad oggi, come raccontano i lavoratori nulla è stato fatto. Queste la ragioni dello sciopero della fame.
«Dopo lo scioglimento dell'Amministrazione Comunale di Cerignola abbiamo parlato con il Commissario Prefettizio dott. Postiglione – dicono i lavoratori della Cooperativa "Il Giglio" – ci aveva dato tutte le rassicurazioni che non avremmo perso il posto di lavoro ma, ad oggi, dopo 30 giorni, non si dice nulla. Ci aveva garantito che a breve avrebbe bandito una gara d'appalto, che avrebbe affisso il bando ma noi non abbiamo visto ancora nulla. Non ci sono atti, non esiste alcuna affissione… niente di niente».
In effetti non esistono atti di indirizzo da parte della Commissione Prefettizia circa l'indizione di una gara d'appalto, non esistendo questi, di conseguenza, non c'è traccia di determine dirigenziali o qualsiasi altro atto per l'espletazione di gara d'appalto.
«Siamo disperati, non vedendo altra strada da percorrere abbiamo deciso di stazionare sotto il Palazzo di Città facendo lo sciopero della fame perché il nostro diritto al lavoro non ci è stato minimamente garantito. Andremo via di qui solo ed esclusivamente quando ci daranno rassicurazione ben precise, risposte concrete e l'unica risposta che vogliamo sentirci dire è quella di tornare a lavorare».
La rabbia dei lavoratori della Cooperativa "Il Giglio" è tangibile, la disperazione è visibile in quanto i 36 dipendenti non sanno più come portare a casa il minimo per il sostentamento dei propri cari.
«Noi andremo via di qui solo quando ci restituiranno il nostro lavoro perché tutti abbiamo famiglia e stiamo letteralmente morendo di fame, è una ingiustizia nei nostri confronti e nei confronti dei nostri familiari. Il lavoro sino ad oggi svolto è ormai vano, nella Villa Comunale il primo albero è caduto causando i primi danni che ricadono sulle casse dell'Amministrazione Comunale. Gli anziani sono costretti ad intrattenersi fuori dalla villa senza neanche una panchina su cui sedersi, i bambini sono costretti a vedere il parco giochi dal cancello, i servizi igienici sono tutti bloccati e molti anziani sono costretti a fare i propri bisogni per strada, è una vergona!»
Concludono i dipendenti della Cooperativa "Il Giglio"
«Togliere posti di lavoro a gente che vive grazie a quello stipendio è il vero crimine… non le chiacchiere che si sono inventati. Qui c'è gente che deve pagare il mutuo, che deve portare il pane ai propri figli, ci sono dipendenti che hanno figli piccolissimi. Al danno la beffa, la villa sta tornando ad essere quella che era anni fa, un deserto di terra, stanno distruggendo tutto. Il problema è che chi è sazio non potrà mai credere a che è digiuno e a questa gente non importa nulla di noi»
La Cooperativa "Il Giglio" aveva un contratto con il Comune di Cerignola, con scadenza il 24 Settembre. Al fine di garantire la prosecuzione della gestione, dovendo bandire una nuova gara d'appalto, l'Amministrazione Comunale guidata dal già Sindaco Metta fece una prima proroga di 19 giorni volta a garantire la gestione della Villa Comunale, la manutenzione del verde cittadino e dei parchi cittadini, questa aveva scadenza 13 Ottobre.
Il 14 Ottobre si sarebbe dovuta fare ulteriore proroga fino ad espletamento di gara d'appalto ma lo stesso giorno i Commissari Prefettizi subentrarono a pieno titolo all'Amministrazione Metta.
Dopo una serie di incontri tra i lavoratori ed il Presidente della Commissione Prefettizia, dott. Umberto Postiglione, dopo l'assunzione dell'impegno, da parte del medesimo, di bandire una gara d'appalto in tempi veloci ad oggi, come raccontano i lavoratori nulla è stato fatto. Queste la ragioni dello sciopero della fame.
«Dopo lo scioglimento dell'Amministrazione Comunale di Cerignola abbiamo parlato con il Commissario Prefettizio dott. Postiglione – dicono i lavoratori della Cooperativa "Il Giglio" – ci aveva dato tutte le rassicurazioni che non avremmo perso il posto di lavoro ma, ad oggi, dopo 30 giorni, non si dice nulla. Ci aveva garantito che a breve avrebbe bandito una gara d'appalto, che avrebbe affisso il bando ma noi non abbiamo visto ancora nulla. Non ci sono atti, non esiste alcuna affissione… niente di niente».
In effetti non esistono atti di indirizzo da parte della Commissione Prefettizia circa l'indizione di una gara d'appalto, non esistendo questi, di conseguenza, non c'è traccia di determine dirigenziali o qualsiasi altro atto per l'espletazione di gara d'appalto.
«Siamo disperati, non vedendo altra strada da percorrere abbiamo deciso di stazionare sotto il Palazzo di Città facendo lo sciopero della fame perché il nostro diritto al lavoro non ci è stato minimamente garantito. Andremo via di qui solo ed esclusivamente quando ci daranno rassicurazione ben precise, risposte concrete e l'unica risposta che vogliamo sentirci dire è quella di tornare a lavorare».
La rabbia dei lavoratori della Cooperativa "Il Giglio" è tangibile, la disperazione è visibile in quanto i 36 dipendenti non sanno più come portare a casa il minimo per il sostentamento dei propri cari.
«Noi andremo via di qui solo quando ci restituiranno il nostro lavoro perché tutti abbiamo famiglia e stiamo letteralmente morendo di fame, è una ingiustizia nei nostri confronti e nei confronti dei nostri familiari. Il lavoro sino ad oggi svolto è ormai vano, nella Villa Comunale il primo albero è caduto causando i primi danni che ricadono sulle casse dell'Amministrazione Comunale. Gli anziani sono costretti ad intrattenersi fuori dalla villa senza neanche una panchina su cui sedersi, i bambini sono costretti a vedere il parco giochi dal cancello, i servizi igienici sono tutti bloccati e molti anziani sono costretti a fare i propri bisogni per strada, è una vergona!»
Concludono i dipendenti della Cooperativa "Il Giglio"
«Togliere posti di lavoro a gente che vive grazie a quello stipendio è il vero crimine… non le chiacchiere che si sono inventati. Qui c'è gente che deve pagare il mutuo, che deve portare il pane ai propri figli, ci sono dipendenti che hanno figli piccolissimi. Al danno la beffa, la villa sta tornando ad essere quella che era anni fa, un deserto di terra, stanno distruggendo tutto. Il problema è che chi è sazio non potrà mai credere a che è digiuno e a questa gente non importa nulla di noi»