Renato De Scisciolo
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Attualità

Scarsa liquidità, le mafie puntano su turismo e ristorazione

A lanciare l'allarme è il vice presidente nazionale della Fai: «In questo momento le imprese sono le più esposte al rischio usura»

Dopo la pandemia che ha causato una sorta di "fermo" commerciale, aziendale ed economico dell'intera nazione, la fase della ripartenza si è distinta per la denunciata, marcata e annunciata crisi di liquidità, una crisi che, purtroppo, dà campo libero alle mafie che puntano a infiltrarsi nel tessuto economico del Paese. L'usura è uno dei principali canali di arricchimento dei clan, è un rischio reale per imprenditori, artigiani e commercianti
In un'intervista rilasciata al network Viva (Coronavirus, De Scisciolo: «Poca liquidità, le mafie puntano su turismo e ristorazione») da Renato De Scisciolo, vice presidente nazionale della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane​, è emerso che «il settore turistico, così come quello della ristorazione, sono adesso un ambito preferito dalle mafie». Tra le attività più esposte ci sono alberghi, ristoranti e bar. La preoccupazione è il ricorso al credito parallelo.

«L'emergenza Coronavirus ha creato un rischio reale e la mancata tempestività di liquidità da parte dello Stato ha facilitato l'attività criminale nell'erogare prestiti con rapidità, sfruttando le condizioni di famiglie in grave povertà ed aziende allo stremo. E le banche, in questo momento, sono le grandi assenti».
Stano a quanto dichiarato dal De Scisciolo, quindi, le organizzazioni criminali, con l'avvio della "fase 2", riuscirebbero, attraverso l'usura, a penetrare nel comparto commerciale.

«Il ricorso a prestiti di usura nella "Fase 2" è molto più che un pericolo reale e concreto, è una realtà – dichiara De Sciociolo lanciando l'allarme - da un lato abbiamo il crollo della liquidità e delle entrate e dall'altro le uscite che continuano a correre velocemente quali canoni d'affitto, stipendi da pagare, richieste di pagamenti da parte dei fornitori e anche le utenze. Numerose sono le segnalazioni giunte dalle province di Bari, Barletta, Andria, Trani e Foggia: ovviamente per ripartire si ha bisogno di liquidità. Negli ultimi mesi si è avuto sicuramente un aumento elevato di richieste di aiuto. Le attività commerciali non hanno più modo di far fronte alle spese: chiudono o cedono l'attività o, ancor peggio, fanno ricorso ad un usuraio per farsi avere la liquidità che non hanno avuto o addirittura cedono la stessa alle organizzazioni criminali».

Attraverso questo sistema per le organizzazioni criminali risulta molto più semplice riciclare denaro sporco e, di conseguenza, guadagnare o acquisire attività commerciali. Più lo Stato ritarda negli aiuti più si concede vantaggio alle mafie che riuscirebbero a soddisfare il bisogno imminente di liquidità delle categorie commerciali più deboli e più colpite dal lungo periodo di lockdown.
«La criminalità riesce a collocare e riciclare capitali di origine criminale sotto forma di finanziamenti nel mercato legale oppure per avviare attività parallele che fanno da schermo alle attività illecite- continua De Scisciolo - Il mafioso ha una significativa liquidità che gli consente di apparire come un partner credibile. Avviene così l'irreparabile, dovuto alla situazione di scarsa liquidità , difficoltà e fragilità dell'impresa. In questo momento le imprese sono molto più esposte a grandi difficoltà e quindi più esposte al rischio usura. Certamente il settore turistico, così come quello della ristorazione, sono adesso un ambito preferito dalle mafie – conclude nell'intervista De Scisciolo - Denunciare è sempre stato il nostro slogan di forza. Se tutti denunciassero ci sarebbe immediatamente una grave sconfitta dell'attività criminosa. Ciascuno, nel proprio ruolo, deve contribuire alla liberazione, non bisogna tacere. La lotta all'usura ed al racket dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a vivere a pieno della propria libertà senza alcun compromesso morale, indifferenza e quindi complicità».
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