Salvatore Delvecchio, l’uomo e l’artista

Osservando i dipinti dell'artista Salvatore Delvecchio, si nota subito la sua capacità di illustrare personaggi e luoghi storicizzandoli. Nato a Barletta nel 1932, ma cerignolano di adozione dal 1937, iniziò il suo percorso artistico giovanissimo. Lontano da ogni esibizionismo, vive la sua arte come dono fatto agli altri. Come in una lettera d'amore, il Delvecchio nei suoi dipinti prende ispirazione dalle persone e dalla vita quotidiana. La sua opera rispecchia la sua umanità. Ha conseguito la maturità magistrale a Foggia e successivamente quella artistica a Roma. Importantissimo è il suo impegno profuso nella didattica. Il 1961 fu co-fondatore, con la signorina Antonietta Rosati (Cerignola, 1920-1990), figlia spirituale di Padre Pio, della privata "Scuola d'Arte" di Cerignola, di cui egli fu il primo docente. Tale Scuola nel 1972 diventerà Istituto Statale d'Arte "Sacro Cuore". È stato docente di Educazione Artistica nella Scuola Media Statale "Ten. Antonio Paolillo" di Cerignola.
Il suo talento, espresso nella ricchezza artistica della sua pittura, si rende concreto in una vasta produzione. Frequentò da ragazzo la bottega dell'artista cerignolano Michele Carbone, attingendone il "mestiere". Delvecchio vinse nell'anno scolastico 1952/1953 il 1° Premio Nazionale Scolastico per l'Arte sacra, indetto dalla Warner Bross, ispirato al film "Nostra Signora di Fatima". Ha allestito mostre personali qua e là per l'Italia e ha partecipato a varie collettive. Le sue opere sono conservate in collezioni private e in istituzioni civili e religiose. Ricordiamo in particolare le tele esposte nei conventi dei Padri Cappuccini di Cerignola, San Giovanni Rotondo e Campobasso. Ha donato quaranta quadri alla "Pinacoteca Antoniana di Arte Sacra", esposti nei locali della Parrocchia di Sant'Antonio in Cerignola. A questa hanno fatto seguito altre donazioni, quali ad esempio nove quadri esposti nel salone annesso alla chiesa parrocchiale SS. Crocifisso di Orta Nova, dodici quadri donati al Liceo Artistico d'Arte "Sacro Cuore" di Cerignola. Si tratta di dipinti intensi, che trasmettono una sorta di fascinazione per chi li contempla. L'autore ha un modo tutto personale di dipingere, ponendosi in antitesi con il postmodernismo, producendo, per dirla alla Pier Paolo Pasolini, una "descrizione della realtà come linguaggio". Le immagini sono di potente impatto e spessore, con grande valore evocativo, descrivendo e denunciando le inquietudini del quotidiano. Si è impegnato per la valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico locale, pubblicando analisi critiche su monumenti, affreschi e quadri di Cerignola, sulle testate "Puglia" e "La Cicogna", con costanti riferimenti letterari. Ha realizzato litografie e dipinti nei quali, oltre il mero dato descrittivo, bisogna leggere il valore evocativo. Ha illustrato personaggi differenti per tradizione e linguaggio, da Giuseppe Di Vittorio a Nicola Zingarelli, e mestieri e avvenimenti della realtà cerignolana. La sua pittura è figurativa. In essa l'invisibile prende forma, attraverso elementi di tipo simbolico, con una particolare predilezione per il ritratto. In sintesi potremmo chiederci: cosa cerca con la sua pittura Salvatore Delvecchio? Egli realizza qualcosa di magico, di misterico, un ritorno alla vita, alla realtà, alla verità senza infingimenti, alla vera Cultura. In lui arte e vita si identificano.

Angelo Disanto
Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia