Territorio
S.E. Luigi Renna risponde a tutti per l’ennesima volta
Siamo intervenuti invitando alla razionalità, parlando di mafia. La Chiesa non deve assumere gli stessi ruoli della Magistratura e Commissari prefettizi
Cerignola - sabato 21 dicembre 2019
12.58
«Parlano solo gli amici del PD, lo stanno facendo adesso attraverso la mia persona, non parlano più le opposizioni politiche, la parte sana della città, la chiesa ed io vorrei ascoltarla, non parla più l'associazionismo cerignolano," Libera contro le mafie", nata per contrastare la mafia… cosa ha da dire su questo fatto così importante?»
Erano le dichiarazioni dell'on. Francesco Bonito nella diretta andata in onda il 3 Dicembre 2019 sulla pagina facebook del PD. Una serie di dichiarazioni in cui, in alcuni passaggi, Bonito ha sottolineato, in merito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Cerignola, il silenzio della politica, del mondo associazionistico e della chiesa.
Sulla stessa linea anche Tommaso Sgarro che sul proprio profilo Facebook, in data 19 Dicembre, ha scritto: "Chiunque abbia avuto rapporti con l'amministrazione Metta dovrebbe chiarire la natura di questi rapporti. Chi non ha nulla da nascondere, non tace. Molti sono quelli che hanno chiesto l'obolo all'ex sindaco, troppi quelli che oggi fanno finta di niente, paradossali quelli che addirittura parlano come se nulla fosse...A un' operazione verità non si può sottrarre nessuno, perché è solo sulla verità che potremo ricostruire la dimensione etica di questa comunità".
Dalle file del PD le parole forti di Maria Dibisceglia che dichiarava a Marchiodoc notizie: "Il vaso di Pandora è stato aperto, ma è necessario una presa di posizione chiara di tutti coloro che, a vario titolo, rappresentano la comunità, perché è evidente che nel nostro Paese è fondamentale un esercizio di stimolo culturale e di comunicazione. E questo riguarda anche la Chiesa di Renna".
In perfetta sintonia anche Fratelli d'Italia dove il Coordinatore cittadino Gianvito Casarella, sempre a Marchiodoc notizie dichiarava: «In questo momento così delicato dispiace non sentire la voce della guida spirituale che tracci la rotta morale senza imbarazzi nè indugi e con schiettezza. Perché la malavita che ripulisce capitali, se non si dà una seria scossa, domani sarà padrona della città. Necessaria una svolta nelle coscienze della comunità. Per questo il silenzio della guida spirituale addolora e rammarica».
Diametralmente opposte, invece, le dichiarazioni di Ale Frisani dello schieramento dell'ex maggioranza, a dire il vero l'unico di quel gruppo ad esprimere il proprio pensiero, che in un post pubblicato ieri sul proprio profilo facebook ha scritto:
"Non riesco a definire lo SQUALLORE della POLITICA DI OPPOSIZIONE di Cerignola quando attacca la Chiesa e S.E. Renna.
Questa è la gente che il 2015 si era candidata per governare Cerignola".
Un Vescovo, quindi, tirato per la giacchetta affinchè si esprima su quanto accaduto a Cerignola circa le infiltrazioni mafiose e, ciò che la politica vorrebbe, si schieri a favore o contro Franco Metta. Un Vescovo che la politica vorrebbe politico, ma solo per l'occasione, che i partiti vorrebbero partitico, ma solo per questa circostanza, che sia giudice ma per la sola condanna.
«La solennità del Natale ci raggiunge in un momento particolare della nostra storia e, proprio perché in questa festa celebriamo il mistero di un Dio che si fa uomo, non possiamo non pensare a cosa il Natale porta a uomini e donne che vivono in una città ferita dalla criminalità e la cui Amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Di fronte a questa situazione così dolorosa ci sentiamo feriti, ci fermiamo in preghiera davanti al mistero del Natale, non per rifugiarci in un clima intriso di spiritualità dolciastra, ma per non sfuggire alle nostre responsabilità del momento».
Sono alcune righe della lettera intitolata "Da Betlemme le fasce per curare le ferite della nostra Città", quelle più rappresentative della risposta che S.E. Mons. Renna ha già dato alla politica e alla comunità cerignolana. Il richiamo alla riflessione, all'economia precaria, alla politica che assume il volto del populismo , alla debolezza nell'educare e allo spettro della corruzione. Una lettera in cui non ci sono condanne, non ci sono indici puntati contro nessuno ma il severo richiamo alle proprie responsabilità.
Molto più incisive le dichiarazioni di S.E. Mons. Renna nell'incontro con le forze dell'ordine e i Sindaci della Diocesi tenutosi ieri, venerdì 20 Dicembre, all'Episcopio:
«Ho preferito esprimermi con qualche settimana di distanza da quanto accaduto per non per non limitarmi ad esprimere un parere pro o contro l'Amministrazione passata. Bisogna distinguere il modo di stare della Chiesa da quello dei partiti . Siamo intervenuti invitando alla razionalità, parlando di mafia e ribadendo che la Chiesa non deve assumere gli stessi ruoli della Magistratura e dei Commissari prefettizi. Per risolvere una situazione si parla del male che affligge una comunità senza entrare nell'agone partitico-politico. Molti si aspettano che noi ci si metta a capo di un movimento. Lo stiamo già facendo ma con stile particolare, quello dell'associazionismo, delle lettere, degli incontri con le istituzioni e le persone. Non rispettiamo i tempi dei partiti ma quelli del "Libera Chiesa in libero Stato" principio cardine della nostra democrazia».
Ha concluso il Vescovo spiegando che la Chiesa di Cerignola non ha nulla da nascondere o da esibire e, soprattutto, nulla da dimostrare!
Erano le dichiarazioni dell'on. Francesco Bonito nella diretta andata in onda il 3 Dicembre 2019 sulla pagina facebook del PD. Una serie di dichiarazioni in cui, in alcuni passaggi, Bonito ha sottolineato, in merito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Cerignola, il silenzio della politica, del mondo associazionistico e della chiesa.
Sulla stessa linea anche Tommaso Sgarro che sul proprio profilo Facebook, in data 19 Dicembre, ha scritto: "Chiunque abbia avuto rapporti con l'amministrazione Metta dovrebbe chiarire la natura di questi rapporti. Chi non ha nulla da nascondere, non tace. Molti sono quelli che hanno chiesto l'obolo all'ex sindaco, troppi quelli che oggi fanno finta di niente, paradossali quelli che addirittura parlano come se nulla fosse...A un' operazione verità non si può sottrarre nessuno, perché è solo sulla verità che potremo ricostruire la dimensione etica di questa comunità".
Dalle file del PD le parole forti di Maria Dibisceglia che dichiarava a Marchiodoc notizie: "Il vaso di Pandora è stato aperto, ma è necessario una presa di posizione chiara di tutti coloro che, a vario titolo, rappresentano la comunità, perché è evidente che nel nostro Paese è fondamentale un esercizio di stimolo culturale e di comunicazione. E questo riguarda anche la Chiesa di Renna".
In perfetta sintonia anche Fratelli d'Italia dove il Coordinatore cittadino Gianvito Casarella, sempre a Marchiodoc notizie dichiarava: «In questo momento così delicato dispiace non sentire la voce della guida spirituale che tracci la rotta morale senza imbarazzi nè indugi e con schiettezza. Perché la malavita che ripulisce capitali, se non si dà una seria scossa, domani sarà padrona della città. Necessaria una svolta nelle coscienze della comunità. Per questo il silenzio della guida spirituale addolora e rammarica».
Diametralmente opposte, invece, le dichiarazioni di Ale Frisani dello schieramento dell'ex maggioranza, a dire il vero l'unico di quel gruppo ad esprimere il proprio pensiero, che in un post pubblicato ieri sul proprio profilo facebook ha scritto:
"Non riesco a definire lo SQUALLORE della POLITICA DI OPPOSIZIONE di Cerignola quando attacca la Chiesa e S.E. Renna.
Questa è la gente che il 2015 si era candidata per governare Cerignola".
Un Vescovo, quindi, tirato per la giacchetta affinchè si esprima su quanto accaduto a Cerignola circa le infiltrazioni mafiose e, ciò che la politica vorrebbe, si schieri a favore o contro Franco Metta. Un Vescovo che la politica vorrebbe politico, ma solo per l'occasione, che i partiti vorrebbero partitico, ma solo per questa circostanza, che sia giudice ma per la sola condanna.
«La solennità del Natale ci raggiunge in un momento particolare della nostra storia e, proprio perché in questa festa celebriamo il mistero di un Dio che si fa uomo, non possiamo non pensare a cosa il Natale porta a uomini e donne che vivono in una città ferita dalla criminalità e la cui Amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Di fronte a questa situazione così dolorosa ci sentiamo feriti, ci fermiamo in preghiera davanti al mistero del Natale, non per rifugiarci in un clima intriso di spiritualità dolciastra, ma per non sfuggire alle nostre responsabilità del momento».
Sono alcune righe della lettera intitolata "Da Betlemme le fasce per curare le ferite della nostra Città", quelle più rappresentative della risposta che S.E. Mons. Renna ha già dato alla politica e alla comunità cerignolana. Il richiamo alla riflessione, all'economia precaria, alla politica che assume il volto del populismo , alla debolezza nell'educare e allo spettro della corruzione. Una lettera in cui non ci sono condanne, non ci sono indici puntati contro nessuno ma il severo richiamo alle proprie responsabilità.
Molto più incisive le dichiarazioni di S.E. Mons. Renna nell'incontro con le forze dell'ordine e i Sindaci della Diocesi tenutosi ieri, venerdì 20 Dicembre, all'Episcopio:
«Ho preferito esprimermi con qualche settimana di distanza da quanto accaduto per non per non limitarmi ad esprimere un parere pro o contro l'Amministrazione passata. Bisogna distinguere il modo di stare della Chiesa da quello dei partiti . Siamo intervenuti invitando alla razionalità, parlando di mafia e ribadendo che la Chiesa non deve assumere gli stessi ruoli della Magistratura e dei Commissari prefettizi. Per risolvere una situazione si parla del male che affligge una comunità senza entrare nell'agone partitico-politico. Molti si aspettano che noi ci si metta a capo di un movimento. Lo stiamo già facendo ma con stile particolare, quello dell'associazionismo, delle lettere, degli incontri con le istituzioni e le persone. Non rispettiamo i tempi dei partiti ma quelli del "Libera Chiesa in libero Stato" principio cardine della nostra democrazia».
Ha concluso il Vescovo spiegando che la Chiesa di Cerignola non ha nulla da nascondere o da esibire e, soprattutto, nulla da dimostrare!