Vita di città
Rocco Schiavone, a 3 anni dalla morte le sue foto emozionano e raccontano ancora la Settimana Santa
Un appassionato di fotografia ed un uomo che ha immortalato bellezza e tradizioni cittadine
Cerignola - giovedì 6 aprile 2023
20.35
Chi muore prematuramente lascia sempre un vuoto incolmabile in chi lo ha conosciuto e amato. Ma nel caso di Rocco Schiavone, scomparso a 48 anni con una grave malattia, c'è qualcosa che contribuisce a renderlo "immortale" e indimenticabile per tutti. La sua passione per la fotografia, le foto da lui realizzate soprattutto negli ultimi anni di vita riescono ancora a trasmettere, intatte, le emozioni provate durante lo scatto, e rivivono ogni volta che si guarda un'immagine che ritrae un paesaggio, un corteo, uno scorcio cittadino.
Abbiamo voluto ricordarlo durante la Settimana Santa perché è questo il periodo in cui Rocco, con la sua macchina fotografica, si aggirava per Cerignola ad immortalare i suggestivi Riti, attribuendo ad ogni singola immagine quel "quid" che la rendeva unica, originale, del tutto diversa dalle altre.
Ed anche perché Rocco è morto nel 2020, proprio subito dopo le festività pasquali.
Dietro ad una foto c'è sempre un'anima. E quella di Rocco era nobile, generosa, desiderosa di cogliere la bellezza in uno sguardo, in un attimo, in un sorriso. Lo sa bene chi lo ha conosciuto: nell'ambito del gruppo parrocchiale, del lavoro, della famiglia.
"Rocco per me non è stato solo un affettuoso cognato, ma anche un fratello. C'era una grande affinità tra noi, eravamo molto simili. Siamo cresciuti insieme, perché lui e mia sorella si sono messi insieme che erano dei ragazzini, e io sono stata la loro piccolina da coccolare. Rocco si è innamorato della fotografia quando era già adulto, ha cominciato a scattare foto nelle ricorrenze di famiglia, oppure durante le vacanze o la visita in qualche località. Ho sempre pensato che riuscisse a fotografare con il cuore, non tutti riescono a farlo. La foto più bella del mio matrimonio l'ha scattata lui".
A raccontare di Rocco con commozione e affetto immutato è sua cognata Silvana Ladogana, che per ricordarlo ha fondato il gruppo Facebook "In memoria di Rocco Schiavone", in cui ha raccolto gli scatti più significativi e le dediche delle persone care.
La passione per la fotografia aveva portato Rocco a creare un gruppo di fotoamatori e fotografi professionisti, con i quali organizzava uscite e momenti di confronto e condivisione. Nel Gruppo Fotografico Cerignola, lui, ci ha messo tanto entusiasmo ed energia.
"Oltre ai Riti della Settimana, a cui Rocco ha dedicato scatti molto suggestivi, un altro momento della vita religiosa cerignolana che lui ha documentato più volte con le immagini è stato quello della festività della Madonna di Ripalta. Lui era molto credente, fino all'ultimo momento della sua vita non ha mai perso la fede", prosegue Silvana.
Da più parti è arrivata la proposta di dedicare a Rocco Schiavone e Francesco Borrelli, altro storico fotoamatore cerignolano, una pinacoteca o uno spazio in cui poter esporre le loro opere d'arte fotografica. Sarebbe il meritato omaggio a due persone che hanno saputo "fermare" alcuni momenti della vita della nostra città con professionalità, garbo, delicatezza e grande sensibilità.
Tre anni fa Rocco lasciava parenti e amici nello sconforto provocato dal distacco. Ma oggi, riguardando le sue foto, sembra che sia ancora qui e che ci sorrida.
Abbiamo voluto ricordarlo durante la Settimana Santa perché è questo il periodo in cui Rocco, con la sua macchina fotografica, si aggirava per Cerignola ad immortalare i suggestivi Riti, attribuendo ad ogni singola immagine quel "quid" che la rendeva unica, originale, del tutto diversa dalle altre.
Ed anche perché Rocco è morto nel 2020, proprio subito dopo le festività pasquali.
Dietro ad una foto c'è sempre un'anima. E quella di Rocco era nobile, generosa, desiderosa di cogliere la bellezza in uno sguardo, in un attimo, in un sorriso. Lo sa bene chi lo ha conosciuto: nell'ambito del gruppo parrocchiale, del lavoro, della famiglia.
"Rocco per me non è stato solo un affettuoso cognato, ma anche un fratello. C'era una grande affinità tra noi, eravamo molto simili. Siamo cresciuti insieme, perché lui e mia sorella si sono messi insieme che erano dei ragazzini, e io sono stata la loro piccolina da coccolare. Rocco si è innamorato della fotografia quando era già adulto, ha cominciato a scattare foto nelle ricorrenze di famiglia, oppure durante le vacanze o la visita in qualche località. Ho sempre pensato che riuscisse a fotografare con il cuore, non tutti riescono a farlo. La foto più bella del mio matrimonio l'ha scattata lui".
A raccontare di Rocco con commozione e affetto immutato è sua cognata Silvana Ladogana, che per ricordarlo ha fondato il gruppo Facebook "In memoria di Rocco Schiavone", in cui ha raccolto gli scatti più significativi e le dediche delle persone care.
La passione per la fotografia aveva portato Rocco a creare un gruppo di fotoamatori e fotografi professionisti, con i quali organizzava uscite e momenti di confronto e condivisione. Nel Gruppo Fotografico Cerignola, lui, ci ha messo tanto entusiasmo ed energia.
"Oltre ai Riti della Settimana, a cui Rocco ha dedicato scatti molto suggestivi, un altro momento della vita religiosa cerignolana che lui ha documentato più volte con le immagini è stato quello della festività della Madonna di Ripalta. Lui era molto credente, fino all'ultimo momento della sua vita non ha mai perso la fede", prosegue Silvana.
Da più parti è arrivata la proposta di dedicare a Rocco Schiavone e Francesco Borrelli, altro storico fotoamatore cerignolano, una pinacoteca o uno spazio in cui poter esporre le loro opere d'arte fotografica. Sarebbe il meritato omaggio a due persone che hanno saputo "fermare" alcuni momenti della vita della nostra città con professionalità, garbo, delicatezza e grande sensibilità.
Tre anni fa Rocco lasciava parenti e amici nello sconforto provocato dal distacco. Ma oggi, riguardando le sue foto, sembra che sia ancora qui e che ci sorrida.