Cronaca
Rivolta nel carcere di Foggia. Evasioni, feriti, scene da film
A Foggia, dopo la sospensione dei colloqui per contenere il rischio contagio Coronavirus, si accende la rivolta dei detenuti. Momenti di terrore
Foggia - lunedì 9 marzo 2020
16.52
Situazione più che incandescente nelle carceri delle varie province pugliesi. A Foggia, dopo la sospensione dei colloqui per contenere il rischio contagio Coronavirus, si è registrata una protesta molto accesa da parte di circa 250 detenuti di Via delle Casermette. Nervosismo a fior di pelle, scene di guerriglia sia all'interno del carcere che all'esterno.
La Polizia Penitenziaria, all'interno del carcere, ha cercato in ogni modo di sedare la protesta anche se, causa il forte stato di nervosismo dei detenuti e il ridotto numero degli agenti, si sono registrati momenti di forte affanno in considerazione del tentativo di fuga da parte di alcuni detenuti, uno dei quali è rimasto ferito, che hanno cercato di scavalcare il muro di cinta. "Vogliamo l'indulto e l'amnistia - urlavano i detenuti durante la protesta - non possiamo stare così con il rischio del Corinavirus. Noi qui viviamo nell'inferno".
All'esterno del carcere il forte e massiccio intervento delle pattuglie di Polizia e Carabinieri. Impiegati anche elicotteri per la perlustrazione della zona.
Nella tarda mattinata una ventina di evasi hanno letteralmente assaltato il Villaggio Artigiani al fine di impossessarsi delle vetture costringendo le attività commerciali alla chiusura. Minuti di panico, momenti di terrore per quanti si sono trovati in zona assistendo ad aggressioni e furti.
Proteste che si diffondono anche nelle strutture carcerarie pugliesi e italiane. La Polizia Penitenziaria vive momenti drammatici da gestire con un organico ridotto.
Al momento, facendo un sommario bilancio, risulterebbero oltre i 40 i detenuti evasi e, di questi, circa una trentina risulterebbero stati bloccati dalle forze dell'ordine sulla strada per Bari, uno ad Orta Nova, uno a Cerignola, altri a Foggia in via Galliani e via Capozzi.
Al carcere di Foggia è appena arrivato Giuseppe Martone, del provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per la Puglia, per incontrare una delegazione di detenuti al fine di concordare soluzioni tali da spegnere proteste e rivolte.
La Polizia Penitenziaria, all'interno del carcere, ha cercato in ogni modo di sedare la protesta anche se, causa il forte stato di nervosismo dei detenuti e il ridotto numero degli agenti, si sono registrati momenti di forte affanno in considerazione del tentativo di fuga da parte di alcuni detenuti, uno dei quali è rimasto ferito, che hanno cercato di scavalcare il muro di cinta. "Vogliamo l'indulto e l'amnistia - urlavano i detenuti durante la protesta - non possiamo stare così con il rischio del Corinavirus. Noi qui viviamo nell'inferno".
All'esterno del carcere il forte e massiccio intervento delle pattuglie di Polizia e Carabinieri. Impiegati anche elicotteri per la perlustrazione della zona.
Nella tarda mattinata una ventina di evasi hanno letteralmente assaltato il Villaggio Artigiani al fine di impossessarsi delle vetture costringendo le attività commerciali alla chiusura. Minuti di panico, momenti di terrore per quanti si sono trovati in zona assistendo ad aggressioni e furti.
Proteste che si diffondono anche nelle strutture carcerarie pugliesi e italiane. La Polizia Penitenziaria vive momenti drammatici da gestire con un organico ridotto.
Al momento, facendo un sommario bilancio, risulterebbero oltre i 40 i detenuti evasi e, di questi, circa una trentina risulterebbero stati bloccati dalle forze dell'ordine sulla strada per Bari, uno ad Orta Nova, uno a Cerignola, altri a Foggia in via Galliani e via Capozzi.
Al carcere di Foggia è appena arrivato Giuseppe Martone, del provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per la Puglia, per incontrare una delegazione di detenuti al fine di concordare soluzioni tali da spegnere proteste e rivolte.