Sanità
Rischia di chiudere il reparto di Diabetologia dell’Ospedale Tatarella di Cerignola
Sono circa 2000 le persone che resteranno senza alcun punto di riferimento
Cerignola - lunedì 8 agosto 2022
16.02
Ancora l'Ospedale Tatarella di Cerignola all'attenzione dell'opinione pubblica, dopo l'ennesimo annuncio di chiusura di un reparto. Stavolta rischia di serrare i battenti il reparto di Diabetologia, guidato dal dottor Vincenzo Sgarro, ormai prossimo alla pensione.
In realtà il reparto presenta da tempo alcune lacune e criticità, aumentate in maniera esponenziale con la pandemia, che ha reso tutto più difficile a livello gestionale e organizzativo.
Dal 2006 il reparto di Diabetologia, in base all'accordo stipulato con la Regione Puglia, eroga ai richiedenti i PACC (Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati): si tratta di visite varie che permettono di ottenere un quadro clinico il più possibile completo. Per avere questo servizio basta una richiesta medica con esenzione.
Purtroppo anche questo servizio rischia di arenarsi, lasciando le circa 2000 persone seguite dal reparto senza una guida. I pazienti diabetici pugliesi, che già si affidano ad un reparto notoriamente sotto organico (a guidarlo soltanto il direttore Sgarro ed una infermiera) dovranno abituarsi all'idea di fare presto a meno di questo servizio sanitario.
Un'altra vergogna della sanità pugliese.
In realtà il reparto presenta da tempo alcune lacune e criticità, aumentate in maniera esponenziale con la pandemia, che ha reso tutto più difficile a livello gestionale e organizzativo.
Dal 2006 il reparto di Diabetologia, in base all'accordo stipulato con la Regione Puglia, eroga ai richiedenti i PACC (Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati): si tratta di visite varie che permettono di ottenere un quadro clinico il più possibile completo. Per avere questo servizio basta una richiesta medica con esenzione.
Purtroppo anche questo servizio rischia di arenarsi, lasciando le circa 2000 persone seguite dal reparto senza una guida. I pazienti diabetici pugliesi, che già si affidano ad un reparto notoriamente sotto organico (a guidarlo soltanto il direttore Sgarro ed una infermiera) dovranno abituarsi all'idea di fare presto a meno di questo servizio sanitario.
Un'altra vergogna della sanità pugliese.