Rifiuti, Fratelli d'Italia Stornarella: “Piena emergenza, ma Colia si conferma fermo e in silenzio”
Stornarella è sommersa da rifiuti, in centro e nelle campagne. Lo sciopero dei dipendenti di Sia Srl, a cui siamo vicini col cuore, denuncia una grave situazione aziendale e genera una preoccupante emergenza. In tutto questo caos, il sindaco Massimo Colia tace. Ha sempre taciuto.
Cerignola - giovedì 10 maggio 2018
16.24 Comunicato Stampa
STORNARELLA – Stornarella è sommersa da rifiuti, in centro e nelle campagne. Lo sciopero dei dipendenti di Sia Srl, a cui siamo vicini col cuore, denuncia una grave situazione aziendale e genera una preoccupante emergenza. In tutto questo caos, il sindaco Massimo Colia tace. Ha sempre taciuto.
SILENZIO SUL NO AL VI LOTTO | Colia ha taciuto quando il presidente del Consorzio, Franco Metta, nel 2015 ha deciso di rinunciare all'esecuzione dell'Aia 66/2014, che prevedeva, con un finanziamento già in caldo, la costruzione del VI lotto di discarica a Forcone Cafiero, dove andava avviato il compostaggio e costruite le 16 biocelle per la biostabilizzazione.
Un'Aia che, unica in Puglia, rappresentava una fonte di ricchezza per i 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4, con impianti preziosi aperti dietro pagamento anche a Comuni extra Bacino.
Un'Aia che Metta per ragioni tutte sue ha deciso di lasciar morire. E insieme sta facendo morire Sia Srl, che da 3 anni ha solo costi e non introiti dagli impianti. Chissà quale fosse il piano B, dicendo no alla discarica e no agli inceneritori.
Un'Aia che oggi è per metà in mano ad Aseco Spa per la biostabilizzazione, sebbene in ritardo di 3 anni.
SILENZIO SU ASECO | Colia ha taciuto quando senza alcuna urgenza, ormai, il governatore Michele Emiliano ha regalato l'Aia 66/2014 ad Aseco, partecipata dell'Acquedotto Pugliese, che di recente ha costruito 16 biocelle, il cui collaudo e funzionamento appare lontano se è vero che possono ospitare, per ragioni non chiare, soltanto 160 tonnellate di rifiuti al giorno e non 312, come previsto nella stessa Aia. Ma intanto la titolarità della autorizzazione di impatto ambientale è nelle mani di Aseco che ha investito 1,5 milioni su 6 milioni totali, e che, alla scadenza dell'ordinanza con cui è entrata in gioco, il 20 giugno, se non potrà recuperare l'investimento dal funzionamento, potrà impadronirsi degli impianti oggi di Sia, quindi dei 9 Comuni soci. La Sia non troverà alcun vantaggio da tutto ciò e i Comuni avranno perso gli impianti. Non solo: dovranno pagare ad Aseco il costo della biostabilizzazione.
SILENZIO SUI COSTI LIEVITATI | Colia ha taciuto quando Metta ha preteso gli addendum, quando ha chiesto nuovi contratti, che ad oggi non è possibile firmare a causa dei seri dubbi sulla sopravvivenza di Sia, che non ne potrebbe onorare i capitolati. D'accordo, Stornarella paga regolarmente il costo del servizio, che da 2 anni è aumentato giacchè i nostri rifiuti devono viaggiare a Foggia (per la biostabilizzazione che da subito avremmo pututo fare a Forcone Cafiero) e a Grottaglie (per il conferimento in discarica che avremmo potuto fare nel VI lotto se l'avessero costruito). Il tutto, con costi maggiori di viaggio e conferimento in strutture di cui non siamo proprietari. Quindi non è bravo Colia che paga il servizio a Sia, ma bravi gli stornarellesi che coprono i costi con la Tari.
SILENZIO ANCHE ORA | Colia tace anche ora, che la Sia sta esplodendo, che le maestranze giustamente scioperano per affermare il diritto allo stipendio ed al futuro aziendale. I sindaci di Stornara, Orta Nova, San Ferdinando e Trinitapoli in nqueste ore hanno mosso critiche, proposte, distinguo. Colia no. Colia ha scelto il suo ruolo: un silenzioso paggetto di Metta. Intanto, Stornarella è sommersa di immondizia, nel silenzio di un sindaco a rimorchio.
SILENZIO SUL NO AL VI LOTTO | Colia ha taciuto quando il presidente del Consorzio, Franco Metta, nel 2015 ha deciso di rinunciare all'esecuzione dell'Aia 66/2014, che prevedeva, con un finanziamento già in caldo, la costruzione del VI lotto di discarica a Forcone Cafiero, dove andava avviato il compostaggio e costruite le 16 biocelle per la biostabilizzazione.
Un'Aia che, unica in Puglia, rappresentava una fonte di ricchezza per i 9 Comuni del Consorzio Bacino Fg 4, con impianti preziosi aperti dietro pagamento anche a Comuni extra Bacino.
Un'Aia che Metta per ragioni tutte sue ha deciso di lasciar morire. E insieme sta facendo morire Sia Srl, che da 3 anni ha solo costi e non introiti dagli impianti. Chissà quale fosse il piano B, dicendo no alla discarica e no agli inceneritori.
Un'Aia che oggi è per metà in mano ad Aseco Spa per la biostabilizzazione, sebbene in ritardo di 3 anni.
SILENZIO SU ASECO | Colia ha taciuto quando senza alcuna urgenza, ormai, il governatore Michele Emiliano ha regalato l'Aia 66/2014 ad Aseco, partecipata dell'Acquedotto Pugliese, che di recente ha costruito 16 biocelle, il cui collaudo e funzionamento appare lontano se è vero che possono ospitare, per ragioni non chiare, soltanto 160 tonnellate di rifiuti al giorno e non 312, come previsto nella stessa Aia. Ma intanto la titolarità della autorizzazione di impatto ambientale è nelle mani di Aseco che ha investito 1,5 milioni su 6 milioni totali, e che, alla scadenza dell'ordinanza con cui è entrata in gioco, il 20 giugno, se non potrà recuperare l'investimento dal funzionamento, potrà impadronirsi degli impianti oggi di Sia, quindi dei 9 Comuni soci. La Sia non troverà alcun vantaggio da tutto ciò e i Comuni avranno perso gli impianti. Non solo: dovranno pagare ad Aseco il costo della biostabilizzazione.
SILENZIO SUI COSTI LIEVITATI | Colia ha taciuto quando Metta ha preteso gli addendum, quando ha chiesto nuovi contratti, che ad oggi non è possibile firmare a causa dei seri dubbi sulla sopravvivenza di Sia, che non ne potrebbe onorare i capitolati. D'accordo, Stornarella paga regolarmente il costo del servizio, che da 2 anni è aumentato giacchè i nostri rifiuti devono viaggiare a Foggia (per la biostabilizzazione che da subito avremmo pututo fare a Forcone Cafiero) e a Grottaglie (per il conferimento in discarica che avremmo potuto fare nel VI lotto se l'avessero costruito). Il tutto, con costi maggiori di viaggio e conferimento in strutture di cui non siamo proprietari. Quindi non è bravo Colia che paga il servizio a Sia, ma bravi gli stornarellesi che coprono i costi con la Tari.
SILENZIO ANCHE ORA | Colia tace anche ora, che la Sia sta esplodendo, che le maestranze giustamente scioperano per affermare il diritto allo stipendio ed al futuro aziendale. I sindaci di Stornara, Orta Nova, San Ferdinando e Trinitapoli in nqueste ore hanno mosso critiche, proposte, distinguo. Colia no. Colia ha scelto il suo ruolo: un silenzioso paggetto di Metta. Intanto, Stornarella è sommersa di immondizia, nel silenzio di un sindaco a rimorchio.