Territorio
Ricoverato al "Giovanni XXIII" di Bari un bambino di Cerignola affetto da SEU.
Ricoverato di urgenza presso il nosocomio pediatrico barese "Giovanni XXIII" un bambino di Cerignola affetto da SEU (Sindrome Emolitico Uremica). Il bambino era stato ricoverato presso l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo.
Cerignola - sabato 2 settembre 2017
17.18
Ricoverato di urgenza presso il nosocomio pediatrico barese "Giovanni XXIII" un bambino di Cerignola affetto da SEU (Sindrome Emolitico Uremica). Il bambino era stato ricoverato presso l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo e poi trasferito al nosocomio barese a seguito del peggioramento delle condizioni. Il reparto di Nefrologia che lo ha accolto è specializzato nella cura della sindrome.
Il bambino pare che abbia contratto l'infezione in Emilia Romagna dove, con la sua famiglia, ha soggiornato per le vacanze estiv. I primi sintomi sono stati avvertiti durante le vacanze.
Quello del bambino cerignlano è il primo caso di SEU in Capitanata mentre altri casi si sono registrati in Puglia dove, precedentemente, una bambina di Altamura è deceduta a causa dell'infezione ormai galoppante.
Si sta procedendo somministrando le cure adeguate, al momento le condizioni del piccolo sono stabili.
INFORMAZIONI SULLA SEU
La Seu è una sindrome emolitico-uremica molto grave che spesso colpisce anziani e bambini. La malattia si manifesta con vomito, dolori addominali e diarrea. Nella fase acuta presenta anche anemia emolitica e insufficienza renale che spinge nella maggior parte dei casi a usare la dialisi. Secondo quanto riportato nel sito dell'Istituto Superiore di Sanità nell'80% dei contagi è causata da un'infezione intestinale dovuta a un batterio che produce una tossina nell'intestino che poi si diffonde prima nel sangue e poi in tutto l'apparato renale. Il batterio fa parte della stessa famiglia dell'Escherichia coli e la tossina viene chiamata vero-citotossina o shiga-tossina. Il batterio viene spesso definito VTEC. In natura i bovini sono portatori sani del VTEC quindi le loro feci possono contaminare sia la carne che il latte durante macellazione o mungitura. Stando alle indicazioni dell'Iss la carne poco cotta può essere veicolo di infezione. Per quanto riguarda il latte invece, l'infezione può trasmettersi solo nel caso di latte non pastorizzato. Il contagio può avvenire anche per vida diretta fra essere umani, ma anche attraverso il contatto con animali o acqua contaminata da feci di ruminanti. L'incubazione dura mediamente tra uno e cinque giorni.