Riccardo Sgaramella: La Divina Commedia in vernacolo cerignolano
Analisi e lettura dell'opera da parte del Prof. Rino Caputo
Cerignola - martedì 8 marzo 2016
12.00
Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, presso il Polo Museale Civico di Cerignola, la presentazione dell'opera famosa di Dante Alighieri, ossia la Divina Commedia, tradotta nella lingua dialettale di Cerignola da Riccardo Sgaramella, il quale è stato protagonista e partecipe con la lettura di alcuni famosi canti di Dante (1, 3, 5 dell'Inferno, 1, 6 del Purgatorio, 33esimo canto del Paradiso) in dialetto, suscitando l'entusiasmo da parte dell'uditorio costituito in prevalenza da docenti delle varie scuole di Cerignola e del Dipartimento Umanistico dell'Università degli Studi di Foggia. La lettura dei versi di Dante è stata accompagnata e analizzata dagli interventi del Prof. Rino Caputo, Preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Roma 2, il quale è stato in grado di far addentrare i presenti nel percorso che il sommo poeta Dante ci illustra nella sua Divina Commedia ( come anche il celebre comico Roberto Benigni utilizza il termine" Da(n)te a mente" ). L'opera rispetta anche in chiave dialettale la scelta stilistica di Dante, ossia l'adozione dell'endecasillabo nelle sue terzine, ma soprattutto il suo obiettivo è quello della chiarezza narrativa, uno dei problemi iniziali che Riccardo Sgaramella si è posto prima di cimentarsi a scrivere l'opera nella lingua madre di Cerignola, un'opera che, tuttavia, si rifa alla scelta del modello utilizzato da Dante nel Trecento come lingua italiana. Interessanti sono stati anche gli interventi dell'assessore alla cultura Giuliana Colucci e del sindaco Franco Metta, i quali hanno apprezzato vivamente la riscrittura dell'opera in dialetto vista come patrimonio artistico della città di Cerignola, poiché il dialetto deve essere valorizzato perché è la lingua del popolo utilizzata nel quotidiano rispetto all'italiano parlato, invece, dai cosiddetti "cervelloni".