Vita di città
“Riapre” Casa Rosati a Cerignola: accoglienza per le categorie fragili
L’immobile è stato ristrutturato grazie ai fondi dell’8x1000 e alla volontà del vescovo Fabio Ciollaro
Cerignola - giovedì 21 dicembre 2023
11.38 Comunicato Stampa
Sarà dedicata a Isah, storico operatore della Caritas, l'antica Casa Rosati ubicata in piazza Zingarelli a Cerignola e destinata all'accoglienza delle categorie più fragili. Grazie ai fondi dell'8x1000, alla volontà del vescovo Fabio Ciollaro e all'Economo diocesano, Gerardo Rauseo, l'immobile è stato totalmente ristrutturato ed è pronto per essere messo a disposizione dei cittadini senza fissa dimora o di coloro che subiscono ordinanze di sfratto o che ne abbiano temporaneamente necessità.
Il progetto, che prevede quattro situazioni abitative distinte e separate con ingressi indipendenti, è tornato utile durante l'emergenza Covid e durante la prima fase della guerra in Ucraina, quando diverse famiglie hanno potuto trovare – come continuano a trovare – ospitalità e ristoro nelle stanze di Casa Rosati, oggi Casa Isah, dal nome del primo responsabile che ne ha curato la gestione e l'accoglienza nel periodo di pandemia.
"Riapre una casa che in realtà non è mai stata chiusa. La casa di Isah rappresenta il nostro modo di essere Chiesa oggi. Un ospedale da campo dove tutti possono essere accolti, come ci ricorda papa Francesco, una casa – spiega il direttore della Caritas diocesana, don Pasquale Cotugno – segno di una Chiesa accogliente e aperta dove poter creare relazioni di prossimità con gli ospiti, accompagnandoli nella realizzazione del proprio progetto di vita e di integrazione nel tessuto sociale".
"Ringrazio tutti gli operatori e i volontari che si sono adoperati quotidianamente soprattutto nel servizio di ambito territoriale PIS (Pronto Intervento Sociale). In piena sinergia con le Forze dell'Ordine e con i Servizi sociali dell'Ambito riusciamo a garantire h24 un servizio di ascolto e di accoglienza", conclude don Cotugno.
Il progetto, che prevede quattro situazioni abitative distinte e separate con ingressi indipendenti, è tornato utile durante l'emergenza Covid e durante la prima fase della guerra in Ucraina, quando diverse famiglie hanno potuto trovare – come continuano a trovare – ospitalità e ristoro nelle stanze di Casa Rosati, oggi Casa Isah, dal nome del primo responsabile che ne ha curato la gestione e l'accoglienza nel periodo di pandemia.
"Riapre una casa che in realtà non è mai stata chiusa. La casa di Isah rappresenta il nostro modo di essere Chiesa oggi. Un ospedale da campo dove tutti possono essere accolti, come ci ricorda papa Francesco, una casa – spiega il direttore della Caritas diocesana, don Pasquale Cotugno – segno di una Chiesa accogliente e aperta dove poter creare relazioni di prossimità con gli ospiti, accompagnandoli nella realizzazione del proprio progetto di vita e di integrazione nel tessuto sociale".
"Ringrazio tutti gli operatori e i volontari che si sono adoperati quotidianamente soprattutto nel servizio di ambito territoriale PIS (Pronto Intervento Sociale). In piena sinergia con le Forze dell'Ordine e con i Servizi sociali dell'Ambito riusciamo a garantire h24 un servizio di ascolto e di accoglienza", conclude don Cotugno.