Referendum Costituzionale: votare Si o votare No?
Intervista a R. Barone per il Movimento 5 Stelle: Voteremo No
Cerignola - mercoledì 2 novembre 2016
20.03
La data del fatidico 4 Dicembre si sta avvicinando insieme al Referendum Costituzionale sulla Riforma Costituzionale Renzi-Boschi che prevede la modifica di circa 50 articoli della Costituzione attuale. Ormai le barricate politiche dei Si e dei No sono ben definite, anche grazie all'impronta personalistica data dal Premier Renzi in un primo momento a questo Referendum. Per ciò stesso abbiamo deciso di intervistare le varie forze politiche che sono presenti attivamente a Cerignola quale supporto per qui nostri concittadini che non sanno ancora se Votare Si o No il 4 al Referendum del 4 Dicembre.
Nella prima di queste interviste abbiamo discusso con Rosa Barone, Consigliere Regionale, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle:
- Come spiega questa volontà del Governo Renzi di modificare in questo senso la Costituzione?
R.B Questa volontà è in linea con quelle che sono le richieste da parte dell'Europa della finanza e non riguarda gli interessi dei cittadini. Comprendiamo che sono esigenze dettate da interessi superiori estranei ai cittadini. La Costituzione è un'Istituzione che interessa tutta la cittadinanza italiana e non può essere modificata se non con il consenso di tutto il Parlamento. Non è un modifica giustificabile in alcun modo dato che la riforma è sostenuta solo da una parte del parlamento, riforma a dir poco invasiva.
- Per voi è giusto eliminare il Bicameralismo perfetto riformando il Senato come Camera inferiore? Ridurrà veramente i tempi di adozione delle leggi?
R.B. Riteniamo che non sia dovuto la velocità del procedimento legislativo dal bicameralismo perfetto ma dipenda dalla volontà politica: ci sono stati disegni di legge adottati in 42 ore in questa legislatura. Questo strumento è lento o veloce solo in conseguenza dell'uso che ne viene fatto. Poi il problema non è di produzione ma di qualità delle leggi che escono dal parlamento
- A vostro parere il nuovo Senato rappresenterà veramente gli interessi regionali e locali? Poi è giusto che i nuovi Senatori siano scelti da Consigli Regionali e non dai Cittadini?
R.B. La questione di non permettere di votare sottrae ai cittadini l'interesse all'attività politica del Senato e di conseguenza il controllo delle istituzione da parte dei cittadini stessi, rendendo la cittadinanza meno attiva e partecipativa di quanto non sia. Senza dimenticare che ciò lede l'Art. in questo caso il nuovo senato. meno partecipi attivo e della Costituzione che prevede che la Sovranità è del Popolo, non dei Partiti. Il Cnel poteva essere uno strumento intermedio che non ha mai funzionato ma comunque la sua eliminazione è positiva ma ciò non modifica le ragioni della riforma.
Per quanto riguarda le Province è solo venuto meno il voto elettorale e la responsabilità per chi ricopre l'incarico di assessore provinciale o presidente provinciale. L'eliminazione delle Province è solo un'illusione, ne è venuta meno solo l'efficienza.
- Veramente serviva l'abolizione del CNEL e delle Provincie? Sono proprio così inutili?
R.B. Assolutamente si, ma la nostra riforma ipotetica va fatta insieme alle altre forze politiche. Se si parla di Costituzione si parla di insieme, insieme di forze politiche come nel 1948, per dare vita ad una legge superiore a loro e non la legge di una sola parte, quale atto autoritativo.
- Per voi è giusto modificare questa Costituzione? In che cosa?
R.B. La nostra Costituzione va assolutamente cambiata. Bisogna ridurre il numero dei deputati e dei senatori. Senato e Camera non devono avere gli stessi poteri, ma una delle due deve essere DAVVERO una Camera delle Regioni e dei territori (con il voto per Regione e non per teste, come accade in Germania ad esempio). Io sono un federalista e sono d'accordo a dare ancora più competenze (e risorse) alle Regioni; questa riforma gliele toglie. Poi ci sono altri punti, ma non voglio inutilmente dilungarmi.
- Infine: il 4 Dicembre al Referendum Costituzionale voi cosa voterete e perché?
R.B. Bisognerà votare assolutamente No perché non c'è un voto più importante di questo: le elezioni passano ma questa riforma condizionerà fortemente gli equilibri dello Stato e delle forze politiche. E un dovere dei cittadini votare No.
Nella prima di queste interviste abbiamo discusso con Rosa Barone, Consigliere Regionale, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle:
- Come spiega questa volontà del Governo Renzi di modificare in questo senso la Costituzione?
R.B Questa volontà è in linea con quelle che sono le richieste da parte dell'Europa della finanza e non riguarda gli interessi dei cittadini. Comprendiamo che sono esigenze dettate da interessi superiori estranei ai cittadini. La Costituzione è un'Istituzione che interessa tutta la cittadinanza italiana e non può essere modificata se non con il consenso di tutto il Parlamento. Non è un modifica giustificabile in alcun modo dato che la riforma è sostenuta solo da una parte del parlamento, riforma a dir poco invasiva.
- Per voi è giusto eliminare il Bicameralismo perfetto riformando il Senato come Camera inferiore? Ridurrà veramente i tempi di adozione delle leggi?
R.B. Riteniamo che non sia dovuto la velocità del procedimento legislativo dal bicameralismo perfetto ma dipenda dalla volontà politica: ci sono stati disegni di legge adottati in 42 ore in questa legislatura. Questo strumento è lento o veloce solo in conseguenza dell'uso che ne viene fatto. Poi il problema non è di produzione ma di qualità delle leggi che escono dal parlamento
- A vostro parere il nuovo Senato rappresenterà veramente gli interessi regionali e locali? Poi è giusto che i nuovi Senatori siano scelti da Consigli Regionali e non dai Cittadini?
R.B. La questione di non permettere di votare sottrae ai cittadini l'interesse all'attività politica del Senato e di conseguenza il controllo delle istituzione da parte dei cittadini stessi, rendendo la cittadinanza meno attiva e partecipativa di quanto non sia. Senza dimenticare che ciò lede l'Art. in questo caso il nuovo senato. meno partecipi attivo e della Costituzione che prevede che la Sovranità è del Popolo, non dei Partiti. Il Cnel poteva essere uno strumento intermedio che non ha mai funzionato ma comunque la sua eliminazione è positiva ma ciò non modifica le ragioni della riforma.
Per quanto riguarda le Province è solo venuto meno il voto elettorale e la responsabilità per chi ricopre l'incarico di assessore provinciale o presidente provinciale. L'eliminazione delle Province è solo un'illusione, ne è venuta meno solo l'efficienza.
- Veramente serviva l'abolizione del CNEL e delle Provincie? Sono proprio così inutili?
R.B. Assolutamente si, ma la nostra riforma ipotetica va fatta insieme alle altre forze politiche. Se si parla di Costituzione si parla di insieme, insieme di forze politiche come nel 1948, per dare vita ad una legge superiore a loro e non la legge di una sola parte, quale atto autoritativo.
- Per voi è giusto modificare questa Costituzione? In che cosa?
R.B. La nostra Costituzione va assolutamente cambiata. Bisogna ridurre il numero dei deputati e dei senatori. Senato e Camera non devono avere gli stessi poteri, ma una delle due deve essere DAVVERO una Camera delle Regioni e dei territori (con il voto per Regione e non per teste, come accade in Germania ad esempio). Io sono un federalista e sono d'accordo a dare ancora più competenze (e risorse) alle Regioni; questa riforma gliele toglie. Poi ci sono altri punti, ma non voglio inutilmente dilungarmi.
- Infine: il 4 Dicembre al Referendum Costituzionale voi cosa voterete e perché?
R.B. Bisognerà votare assolutamente No perché non c'è un voto più importante di questo: le elezioni passano ma questa riforma condizionerà fortemente gli equilibri dello Stato e delle forze politiche. E un dovere dei cittadini votare No.