Referendum Costituzionale: votare Si o votare No?
Intervista a B. Terenzio per il M.P. La Cicogna: Voteremo No
Cerignola - mercoledì 2 novembre 2016
12.37
La data del fatidico 4 Dicembre si sta avvicinando insieme al Referendum Costituzionale sulla Riforma Costituzionale Renzi-Boschi che prevede la modifica di circa 50 articoli della Costituzione attuale. Ormai le barricate politiche dei Si e dei No sono ben definite, anche grazie all'impronta personalistica data dal Premier Renzi in un primo momento a questo Referendum. Per ciò stesso abbiamo deciso di intervistare le varie forze politiche che sono presenti attivamente a Cerignola quale supporto per qui nostri concittadini che non sanno ancora se Votare Si o No il 4 al Referendum del 4 Dicembre.
Nella prima di queste interviste abbiamo discusso con Benedetto Terenzio, Consigliere Comunale, in rappresentanza del Movimento Politico La Cicogna:
- Come spiega questa volontà del Governo Renzi di modificare in questo senso la Costituzione?
B.T. Renzi e il suo Governo hanno soltanto ripreso una volontà che viene da lontano. Sono molti anni che si parla di riformare la Costituzione e possiamo dire che loro hanno avuto soltanto la capacità politica di concretizzare questa volontà (ma anche Berlusconi nel 2005-2006 varò una riforma che poi fu bocciata al referendum). Penso che le intenzioni di Renzi sono più che condivisibili, purtroppo è nell'atto pratico che ha deluso. Ed anche nelle modalità.
- Per voi è giusto eliminare il Bicameralismo perfetto riformando il Senato come Camera inferiore? Ridurrà veramente i tempi di adozione delle leggi?
B.T. È giusto abolire il bicameralismo perfetto. I tempi di adozione delle leggi verranno ovviamente ridotti, ma anche in un sistema bicamerale perfetto c'è lo strumento della questione di fiducia che, di fatto, accelera moltissimo i procedimenti. Anche a scapito del dibattito e confronto parlamentare.
- A vostro parere il nuovo Senato rappresenterà veramente gli interessi regionali e locali? Poi è giusto che i nuovi Senatori siano scelti da Consigli Regionali e non dai Cittadini?
B.T. Il vero punto critico della riforma è il nuovo Senato federale (o Camera delle regioni). Avrà poche competenze, ma non avrà l'approvazione delle leggi bilancio per il riparto delle risorse (unica vera competenza utile per autonomie locali in un sistema federale). I senatori ovviamente non rappresenteranno la regione ma se stessi ed il proprio partito; e non si capisce tra l'altro come saranno eletti. Cinque senatori saranno nominati dal Presidente della Repubblica e non rappresenteranno alcun territorio. C'è di più, la struttura tecnico-amministrativa del Senato rimarrà intatta ed anche la riduzione dei costi sarà molto relativa e da valutare concretamente in relazione all'effettivo lavoro che svolgerà l'organo. E poi ancora...che senso ha istituire un Senato di questo tipo e poi riformare in senso statalista il Titolo V (cioè togliere competenze alle Regioni)?
- Veramente serviva l'abolizione del CNEL e delle Provincie? Sono proprio così inutili?
B.T. Il CNEL va abolito assolutamente e non credo vi siano contrari. Se il referendum fosse stato proposto per singoli quesiti, alla abolizione del CNEL e delle Province avrei votato SI, senza meno. Tuttavia, all'abolizione delle Province sono favorevole alla condizione che vengano destinate più risorse a Regioni e Comuni, che inevitabilmente incorporeranno le loro funzioni.
- Per voi è giusto modificare questa Costituzione? In che cosa?
B.T. La nostra Costituzione va assolutamente cambiata. Bisogna ridurre il numero dei deputati e dei senatori. Senato e Camera non devono avere gli stessi poteri, ma una delle due deve essere DAVVERO una Camera delle Regioni e dei territori (con il voto per Regione e non per teste, come accade in Germania ad esempio). Io sono un federalista e sono d'accordo a dare ancora più competenze (e risorse) alle Regioni; questa riforma gliele toglie. Poi ci sono altri punti, ma non voglio inutilmente dilungarmi.
- Infine: il 4 Dicembre al Referendum Costituzionale voi cosa voterete e perché?
B.T. Voterò assolutamente e convintamente NO, perchè le riforme costituzionali, specialmente se così invasive, si fanno tutti insieme. Come accadde durante l'Assemblea Costituente. Oggi la sta riformando solo una maggioranza parlamentare, con l'apporto di tantissimi eletti in partiti d'opposizione. Voterò NO per i motivi che ho variamente esposto sopra ed anche per altri...due su tutti: l'innalzamento a 150.000 (prima era 50.000) del numero delle firme necessario per presentare una legge di iniziativa popolare e l'innalzamento a 800.000 (lrima era 500.000) del numero delle firme per presentare richiesta di referendum.
Nella prima di queste interviste abbiamo discusso con Benedetto Terenzio, Consigliere Comunale, in rappresentanza del Movimento Politico La Cicogna:
- Come spiega questa volontà del Governo Renzi di modificare in questo senso la Costituzione?
B.T. Renzi e il suo Governo hanno soltanto ripreso una volontà che viene da lontano. Sono molti anni che si parla di riformare la Costituzione e possiamo dire che loro hanno avuto soltanto la capacità politica di concretizzare questa volontà (ma anche Berlusconi nel 2005-2006 varò una riforma che poi fu bocciata al referendum). Penso che le intenzioni di Renzi sono più che condivisibili, purtroppo è nell'atto pratico che ha deluso. Ed anche nelle modalità.
- Per voi è giusto eliminare il Bicameralismo perfetto riformando il Senato come Camera inferiore? Ridurrà veramente i tempi di adozione delle leggi?
B.T. È giusto abolire il bicameralismo perfetto. I tempi di adozione delle leggi verranno ovviamente ridotti, ma anche in un sistema bicamerale perfetto c'è lo strumento della questione di fiducia che, di fatto, accelera moltissimo i procedimenti. Anche a scapito del dibattito e confronto parlamentare.
- A vostro parere il nuovo Senato rappresenterà veramente gli interessi regionali e locali? Poi è giusto che i nuovi Senatori siano scelti da Consigli Regionali e non dai Cittadini?
B.T. Il vero punto critico della riforma è il nuovo Senato federale (o Camera delle regioni). Avrà poche competenze, ma non avrà l'approvazione delle leggi bilancio per il riparto delle risorse (unica vera competenza utile per autonomie locali in un sistema federale). I senatori ovviamente non rappresenteranno la regione ma se stessi ed il proprio partito; e non si capisce tra l'altro come saranno eletti. Cinque senatori saranno nominati dal Presidente della Repubblica e non rappresenteranno alcun territorio. C'è di più, la struttura tecnico-amministrativa del Senato rimarrà intatta ed anche la riduzione dei costi sarà molto relativa e da valutare concretamente in relazione all'effettivo lavoro che svolgerà l'organo. E poi ancora...che senso ha istituire un Senato di questo tipo e poi riformare in senso statalista il Titolo V (cioè togliere competenze alle Regioni)?
- Veramente serviva l'abolizione del CNEL e delle Provincie? Sono proprio così inutili?
B.T. Il CNEL va abolito assolutamente e non credo vi siano contrari. Se il referendum fosse stato proposto per singoli quesiti, alla abolizione del CNEL e delle Province avrei votato SI, senza meno. Tuttavia, all'abolizione delle Province sono favorevole alla condizione che vengano destinate più risorse a Regioni e Comuni, che inevitabilmente incorporeranno le loro funzioni.
- Per voi è giusto modificare questa Costituzione? In che cosa?
B.T. La nostra Costituzione va assolutamente cambiata. Bisogna ridurre il numero dei deputati e dei senatori. Senato e Camera non devono avere gli stessi poteri, ma una delle due deve essere DAVVERO una Camera delle Regioni e dei territori (con il voto per Regione e non per teste, come accade in Germania ad esempio). Io sono un federalista e sono d'accordo a dare ancora più competenze (e risorse) alle Regioni; questa riforma gliele toglie. Poi ci sono altri punti, ma non voglio inutilmente dilungarmi.
- Infine: il 4 Dicembre al Referendum Costituzionale voi cosa voterete e perché?
B.T. Voterò assolutamente e convintamente NO, perchè le riforme costituzionali, specialmente se così invasive, si fanno tutti insieme. Come accadde durante l'Assemblea Costituente. Oggi la sta riformando solo una maggioranza parlamentare, con l'apporto di tantissimi eletti in partiti d'opposizione. Voterò NO per i motivi che ho variamente esposto sopra ed anche per altri...due su tutti: l'innalzamento a 150.000 (prima era 50.000) del numero delle firme necessario per presentare una legge di iniziativa popolare e l'innalzamento a 800.000 (lrima era 500.000) del numero delle firme per presentare richiesta di referendum.