Attualità
Randagismo e abbandoni in estate a Cerignola: l’impegno dell’Associazione Amici di Balto
I mesi estivi sono sempre i più complicati, eppure ognuno di noi può contribuire con piccoli gesti di civiltà
Cerignola - domenica 6 agosto 2023
L'estate, con il caldo asfissiante, mette a dura prova anche gli animali. I randagi, poi, sono più penalizzati, perché costretti a procacciarsi cibo e acqua nelle città che si svuotano per le vacanze. L'associazione "Amici di Balto" non va certamente in ferie, perché- per esperienza- sa bene che il periodo estivo è quello più critico per la sopravvivenza di cani e gatti randagi. Lo sanno anche i numerosi volontari presenti sul territorio che si impegnano a distribuire cibo e acqua in alcune zone della città.
Abbiamo incontrato Laura Valentino, vice-Presidente dell'Associazione Amici di Balto, per chiederle quali sono le urgenze e le criticità che l'associazione e i volontari si trovano ad affrontare nei mesi estivi.
Salve, Laura. E' estate e le temperature sono abbastanza critiche sia per le persone che per gli animali. Quali sono gli accorgimenti che consigliate di adottare per aiutare cani e gatti randagi a sopravvivere al caldo torrido?
"Grazie a voi per l'attenzione. Partendo dal caldo come pretesto ed occasione per introdurre comportamenti "virtuosi" a favore dei randagi, abbiamo richiesto a tutti gli esercizi commerciali di porre una ciotola di acqua, ovviamente avendo cura di cambiarla spesso, fuori dai negozi. Questo gesto semplice consente ai cani vaganti sul territorio di abbeverarsi per fronteggiare il gran caldo".
Uno dei principi cardine dell'associazione è l'introduzione del cane di quartiere. Qual è messaggio che volete lanciare al riguardo?
"Da sempre noi cerchiamo di far arrivare il messaggio che i cani randagi e vaganti non vanno demonizzati oppure necessariamente portati in canile. Bisogna cercare di assumere un atteggiamento di tolleranza con loro, soprattutto se sono abituali frequentatori del nostro quartiere o zona in cui viviamo. Dall'ultimo incontro tenutosi in Comune con i medici veterinari sul tema del randagismo è emerso che mantenere un cane in un determinato posto non permette agli altri di avvicinarsi. Se quel cane viene spostato per un qualsiasi motivo, il suo posto viene occupato da qualcun altro. Il discorso vale anche per il centro abitato, per cui sarebbe un passo avanti introdurre il cane di quartiere. Lo stesso si può fare nelle campagne, soprattutto per proteggere i luoghi dall'incursione di lupi, ad esempio introducendo i cani maremmani. In tal modo si può creare un equilibrio naturale senza bisogno di utilizzare armi contro i lupi, la cui presenza è sempre più abituale nelle nostre campagne".
Il microchip è uno strumento che può aiutare a contrastare il triste fenomeno dell'abbandono, purtroppo sempre più frequente in estate. Come funziona nello specifico?
"Decidere di iscrivere il proprio cane nell'anagrafe canina tramite Microchip presso la ASL Veterinaria della propria città é indice di responsabilità nei confronti del proprio cane, oltre ad avere molteplici vantaggi! Innanzitutto consente di rintracciare velocemente l'animale se si smarrisce, evitando ricerche vane e infruttuose.
In caso di smarrimento del cane provvisto di microchip è importante fare una denuncia: appena il cane viene ritrovato viene subito riconsegnato al proprietario.
Apporre il microchip al proprio cane non è solo un gesto consigliato, ma è anche prescritto dalla legge. Nel nostro Paese, infatti, chi detiene un cane senza microchip, incorre in una sanzione.
Chi possiede un cane sprovvisto di microchip può recarsi all'ASL Veterinaria della propria città: l'applicazione del dispositivo, del tutto indolore per l'animale, è anche gratuito".
Altra criticità è rappresentata dalle deiezioni canine, presenti sia in centro che in periferia. Cosa ne pensate?
"Quella di raccogliere le deiezioni canine è una raccomandazione che facciamo da sempre. Le alte temperature di questo periodo rendono l'ambiente invivibile, anche a causa dei rifiuti che molti continuano ad abbandonare ovunque. Almeno i proprietari dei cani potrebbero dare un esempio di civiltà".
Abbiamo incontrato Laura Valentino, vice-Presidente dell'Associazione Amici di Balto, per chiederle quali sono le urgenze e le criticità che l'associazione e i volontari si trovano ad affrontare nei mesi estivi.
Salve, Laura. E' estate e le temperature sono abbastanza critiche sia per le persone che per gli animali. Quali sono gli accorgimenti che consigliate di adottare per aiutare cani e gatti randagi a sopravvivere al caldo torrido?
"Grazie a voi per l'attenzione. Partendo dal caldo come pretesto ed occasione per introdurre comportamenti "virtuosi" a favore dei randagi, abbiamo richiesto a tutti gli esercizi commerciali di porre una ciotola di acqua, ovviamente avendo cura di cambiarla spesso, fuori dai negozi. Questo gesto semplice consente ai cani vaganti sul territorio di abbeverarsi per fronteggiare il gran caldo".
Uno dei principi cardine dell'associazione è l'introduzione del cane di quartiere. Qual è messaggio che volete lanciare al riguardo?
"Da sempre noi cerchiamo di far arrivare il messaggio che i cani randagi e vaganti non vanno demonizzati oppure necessariamente portati in canile. Bisogna cercare di assumere un atteggiamento di tolleranza con loro, soprattutto se sono abituali frequentatori del nostro quartiere o zona in cui viviamo. Dall'ultimo incontro tenutosi in Comune con i medici veterinari sul tema del randagismo è emerso che mantenere un cane in un determinato posto non permette agli altri di avvicinarsi. Se quel cane viene spostato per un qualsiasi motivo, il suo posto viene occupato da qualcun altro. Il discorso vale anche per il centro abitato, per cui sarebbe un passo avanti introdurre il cane di quartiere. Lo stesso si può fare nelle campagne, soprattutto per proteggere i luoghi dall'incursione di lupi, ad esempio introducendo i cani maremmani. In tal modo si può creare un equilibrio naturale senza bisogno di utilizzare armi contro i lupi, la cui presenza è sempre più abituale nelle nostre campagne".
Il microchip è uno strumento che può aiutare a contrastare il triste fenomeno dell'abbandono, purtroppo sempre più frequente in estate. Come funziona nello specifico?
"Decidere di iscrivere il proprio cane nell'anagrafe canina tramite Microchip presso la ASL Veterinaria della propria città é indice di responsabilità nei confronti del proprio cane, oltre ad avere molteplici vantaggi! Innanzitutto consente di rintracciare velocemente l'animale se si smarrisce, evitando ricerche vane e infruttuose.
In caso di smarrimento del cane provvisto di microchip è importante fare una denuncia: appena il cane viene ritrovato viene subito riconsegnato al proprietario.
Apporre il microchip al proprio cane non è solo un gesto consigliato, ma è anche prescritto dalla legge. Nel nostro Paese, infatti, chi detiene un cane senza microchip, incorre in una sanzione.
Chi possiede un cane sprovvisto di microchip può recarsi all'ASL Veterinaria della propria città: l'applicazione del dispositivo, del tutto indolore per l'animale, è anche gratuito".
Altra criticità è rappresentata dalle deiezioni canine, presenti sia in centro che in periferia. Cosa ne pensate?
"Quella di raccogliere le deiezioni canine è una raccomandazione che facciamo da sempre. Le alte temperature di questo periodo rendono l'ambiente invivibile, anche a causa dei rifiuti che molti continuano ad abbandonare ovunque. Almeno i proprietari dei cani potrebbero dare un esempio di civiltà".