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Territorio
Raccolta differenziata, centro raccolta rifiuti, le domande di "Noi - comunità in movimento"
"Noi - comunità in movimento": Bene la “Fase 2” della differenziata, ma senza l’attivazione del Centro Comunale di raccolta rischia di essere inutile
Cerignola - lunedì 15 febbraio 2021
9.39 Comunicato Stampa
"Mentre Tekra e Comune di Cerignola continuano a tacere sulle modalità di reclutamento di nuovo personale, la stessa società campana annuncia che, in base ai calcoli della sua struttura tecnica, a Cerignola si sarebbe raggiunta la percentuale di raccolta differenziata del 21% per il mese di dicembre, con un complessivo dato di 8,63% di RD per l'intero 2020. Si aspetta ora che la Regione Puglia provveda a validare il dato del 2020, per ora solo presente nei documenti di TEKRA".
Annunciano i membri della segreteria del gruppo politico "Noi - Comunità in movimento", mediante comunicato stampa inviato in redazione a mezzo mail, ponendo una serie di domande alle quali attendono risposte.
"È molto? È poco? Se non si ha l'esatta cognizione di quante utenze sono state coinvolte nella raccolta porta a porta, è impossibile pronunciarsi. Bene in questo senso anche l'inizio della Fase 2 con la diffusione di nuovi mastelli in giro per la città, ma ciò che più interessa è un altro dato ancora oscuro.
L'incremento della raccolta differenziata dovrebbe raggiungere un duplice vantaggio: uno di carattere ambientale, con meno rifiuti da trattare e smaltire in discarica o presso impianti di termo-valorizzazione; l'altro di natura finanziaria, ossia meno quantità destinate ad impianti di trattamento e dirottate verso il recupero.
Ora, quel presunto 21% ha comportato una sensibile diminuzione dei costi di trattamento? E se così fosse, quanto e quando ciò inciderà sulla TARI dei contribuenti di Cerignola? Temiamo che una risposta positiva in tal senso non l'avremo, perché anche se la raccolta differenziata avesse raggiunto percentuali superiori a quella annunciata, i costi sarebbero rimasti pressoché invariati.
Manca, infatti, quello che potremmo definire, in questa fase, l'anello forte della catena nel servizio di raccolta e trasporto di rifiuti: un centro di trasferenza degli stessi. Un luogo, cioè, dove depositare le frazioni da raccolta differenziata per poi cederle materialmente a chi opera per conto dei Consorzi obbligatori di filiera.
Oggi tutto ciò che rinviene dalla raccolta differenziata è provvisoriamente depositato presso privati. Ma la cosa assurda è che quel luogo c'è ed è di proprietà del Comune di Cerignola: il famoso e famigerato CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA. Pronto, ma non utilizzato perché in attesa da anni di collaudi e autorizzazioni che i tecnici comunali – non si sa per quale motivo – non procedono ad effettuare e a richiedere.
Trasferire lì i nostri rifiuti comporterebbe un risparmio enorme rispetto ai costi che siamo costretti a sostenere e a quel punto, ma solo a quel punto, si potrebbe seriamente rimodulare la TARI al ribasso. Cosa si aspetta?"
Annunciano i membri della segreteria del gruppo politico "Noi - Comunità in movimento", mediante comunicato stampa inviato in redazione a mezzo mail, ponendo una serie di domande alle quali attendono risposte.
"È molto? È poco? Se non si ha l'esatta cognizione di quante utenze sono state coinvolte nella raccolta porta a porta, è impossibile pronunciarsi. Bene in questo senso anche l'inizio della Fase 2 con la diffusione di nuovi mastelli in giro per la città, ma ciò che più interessa è un altro dato ancora oscuro.
L'incremento della raccolta differenziata dovrebbe raggiungere un duplice vantaggio: uno di carattere ambientale, con meno rifiuti da trattare e smaltire in discarica o presso impianti di termo-valorizzazione; l'altro di natura finanziaria, ossia meno quantità destinate ad impianti di trattamento e dirottate verso il recupero.
Ora, quel presunto 21% ha comportato una sensibile diminuzione dei costi di trattamento? E se così fosse, quanto e quando ciò inciderà sulla TARI dei contribuenti di Cerignola? Temiamo che una risposta positiva in tal senso non l'avremo, perché anche se la raccolta differenziata avesse raggiunto percentuali superiori a quella annunciata, i costi sarebbero rimasti pressoché invariati.
Manca, infatti, quello che potremmo definire, in questa fase, l'anello forte della catena nel servizio di raccolta e trasporto di rifiuti: un centro di trasferenza degli stessi. Un luogo, cioè, dove depositare le frazioni da raccolta differenziata per poi cederle materialmente a chi opera per conto dei Consorzi obbligatori di filiera.
Oggi tutto ciò che rinviene dalla raccolta differenziata è provvisoriamente depositato presso privati. Ma la cosa assurda è che quel luogo c'è ed è di proprietà del Comune di Cerignola: il famoso e famigerato CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA. Pronto, ma non utilizzato perché in attesa da anni di collaudi e autorizzazioni che i tecnici comunali – non si sa per quale motivo – non procedono ad effettuare e a richiedere.
Trasferire lì i nostri rifiuti comporterebbe un risparmio enorme rispetto ai costi che siamo costretti a sostenere e a quel punto, ma solo a quel punto, si potrebbe seriamente rimodulare la TARI al ribasso. Cosa si aspetta?"