Quando Pietro Mascagni era a Cerignola
Nella collezione di Antonio Galli una lettera inedita del Maestro, allora Direttore della Filarmonica locale.
Cerignola - mercoledì 14 dicembre 2016
16.47
di Maria Vasciaveo.
Il professor Antonio Galli è uno dei massimi esperti di Pietro Mascagni e del suo periodo cerignolano in particolare. Melomane dichiarato, il prof.Galli si è innamorato delle opere del maestro livornese e ne ha fatto da anni oggetto di studio e collezione.
Manifesti originali, spartiti, cartoline, annulli filatelici, fotografie, opere inedite e lettere ritrovate un po' ovunque in Italia e catalogate con rigore per ricostruire puntigliosamente la vita del celebre maestro che a Cerignola visse anni ricchi di successi e felicità familiari.
Nella ricca collezione di cimeli di Pietro Mascagni in possesso del Professore, una lettera in particolare nasconde dei misteri che gli appassionati tentano di risolvere.
Si tratta di una lettera datata 28 luglio 1889 e indirizzata a un "Caro collega" nella quale il Maestro si complimenta per l'opera da lui composta: "la tua musica è piaciuta molto, compresa l'ottima Marcia", e gli spiega che " sono già staccate le parti e in una settimana si comincerà a concertare". Chi è questo collega? Di che opera si tratta? Continuando a leggere l'epistola si scopre che il titolo dell'opera è molto probabilmente Fantasia medioevale ed è destinata alla banda cittadina, banda in cui però "mancano le trombe in mib, cosicchè gli squilli del Torneo li dovranno fare i genis o i corni in risposta alle cornette in sib".
Il prof. Galli ha mobilitato tutte le sue conoscenze e la professoressa Patrizia Balestra, docente al conservatorio statale di musica "U. Giordano" di Foggia, appassionata studiosa delle romanze mascagnane, ha probabilmente svelato l'arcano. Il "caro collega" di Mascagni è quasi sicuramente il musicista toscano, Oreste Carlini, apprezzato direttore di banda e compositore, famoso soprattutto per la fantasia per banda dal titolo "La Mezzanotte".
Cosa ci svela in realtà la lettera di Mascagni?
Pietro Mascagni, livornese, visse a Cerignola tra il 1886 e il 1895. Arrivato in città con la compagnia di giro del capocomico Luigi Maresca, fu invitato a fermarsi dal sindaco, Cav. Giuseppe Cannone, che gli offrì di dirigere la neonata filarmonica locale. Con uno stratagemma, Mascagni e la sua fidanzata (Lina Carbognani, che sposerà a Cerignola nel 1889) lasciarono la compagnia e rimasero a Cerignola dove il Maestro, nella casa di via Assunta, compose ben cinque opere: Cavalleria Rusticana, L'amico Fritz, I Rantzau, Guglielmo Ratcliff e Silvano.
Nel luglio del 1889, quindi, il Maestro era a Cerignola impegnato ancora come direttore della Filarmonica. La "Cavalleria rusticana" era stata spedita al concorso Sonzogno qualche mese prima e Mascagni prevedeva di cominciare a concertare la Fantasia Medioevale la settimana successiva. Non si aspettava certamente l'enorme successo che la sua "Cavalleria" gli avrebbe portato. Vincitrice al concorso Sonzogno e rappresentata al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890, Cavalleria Rusticana è stata sicuramente l'opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo. I numerosi impegni che da allora in poi lo costrinsero a soggiornare sempre meno a Cerignola lo spinsero a non rinnovare, nel 1892, l'impegno come direttore della filarmonica cittadina, anche se ufficiosamente il costante interessamento del maestro continuerà nei riguardi di alcuni allievi meritevoli come Francesco Pisano.
Il maestro lascerà Cerignola nel 1895 per diventare direttore del liceo musicale "Rossini" di Pesaro, ma gli anni di Cerignola rimasero impressi nel suo cuore. In un'intervista a Mascagni del 1940 comparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno leggiamo: "tempi allegri, allora, quelli di Cerignola, quando si aveva meno fama e più fame, ma anche spensieratezza e allegria! l'arte vi era rappresentata in ogni sua manifestazione: dalla musica alla pittura, dall'architettura alla scultura".
La lettera di cui parliamo è stata acquistata a Milano da Antonio Galli ed esposta nel polo museale della nostra città.
Tra le altre esperienze come storico, epigrafista, numismatico e tanto altro, il professor Galli è oggi il presidente dell'associazione Pro loco e responsabile del Polo Museale Civico di Cerignola.
Proprio nel museo ha voluto mettere a disposizione del pubblico una parte della sua preziosa collezione per donare il suo contributo alla cultura locale. Il suo sogno è quello di veder realizzato un museo comunale dedicato al Maestro livornese, nel quale esporre anche tutti quei documenti che ancora sono in mani private, magari nascosti in qualche cassetto polveroso.
Tutti ci auguriamo che Cerignola riscopra presto lo stesso fervore culturale, lo stesso entusiasmo amministrativo che visse a fine '800 , quando la nuova Cattedrale. il Teatro e la sua Filarmonica arricchirono un paese in forte espansione e crescita sociale ed economica.
Il professor Antonio Galli è uno dei massimi esperti di Pietro Mascagni e del suo periodo cerignolano in particolare. Melomane dichiarato, il prof.Galli si è innamorato delle opere del maestro livornese e ne ha fatto da anni oggetto di studio e collezione.
Manifesti originali, spartiti, cartoline, annulli filatelici, fotografie, opere inedite e lettere ritrovate un po' ovunque in Italia e catalogate con rigore per ricostruire puntigliosamente la vita del celebre maestro che a Cerignola visse anni ricchi di successi e felicità familiari.
Nella ricca collezione di cimeli di Pietro Mascagni in possesso del Professore, una lettera in particolare nasconde dei misteri che gli appassionati tentano di risolvere.
Si tratta di una lettera datata 28 luglio 1889 e indirizzata a un "Caro collega" nella quale il Maestro si complimenta per l'opera da lui composta: "la tua musica è piaciuta molto, compresa l'ottima Marcia", e gli spiega che " sono già staccate le parti e in una settimana si comincerà a concertare". Chi è questo collega? Di che opera si tratta? Continuando a leggere l'epistola si scopre che il titolo dell'opera è molto probabilmente Fantasia medioevale ed è destinata alla banda cittadina, banda in cui però "mancano le trombe in mib, cosicchè gli squilli del Torneo li dovranno fare i genis o i corni in risposta alle cornette in sib".
Il prof. Galli ha mobilitato tutte le sue conoscenze e la professoressa Patrizia Balestra, docente al conservatorio statale di musica "U. Giordano" di Foggia, appassionata studiosa delle romanze mascagnane, ha probabilmente svelato l'arcano. Il "caro collega" di Mascagni è quasi sicuramente il musicista toscano, Oreste Carlini, apprezzato direttore di banda e compositore, famoso soprattutto per la fantasia per banda dal titolo "La Mezzanotte".
Cosa ci svela in realtà la lettera di Mascagni?
Pietro Mascagni, livornese, visse a Cerignola tra il 1886 e il 1895. Arrivato in città con la compagnia di giro del capocomico Luigi Maresca, fu invitato a fermarsi dal sindaco, Cav. Giuseppe Cannone, che gli offrì di dirigere la neonata filarmonica locale. Con uno stratagemma, Mascagni e la sua fidanzata (Lina Carbognani, che sposerà a Cerignola nel 1889) lasciarono la compagnia e rimasero a Cerignola dove il Maestro, nella casa di via Assunta, compose ben cinque opere: Cavalleria Rusticana, L'amico Fritz, I Rantzau, Guglielmo Ratcliff e Silvano.
Nel luglio del 1889, quindi, il Maestro era a Cerignola impegnato ancora come direttore della Filarmonica. La "Cavalleria rusticana" era stata spedita al concorso Sonzogno qualche mese prima e Mascagni prevedeva di cominciare a concertare la Fantasia Medioevale la settimana successiva. Non si aspettava certamente l'enorme successo che la sua "Cavalleria" gli avrebbe portato. Vincitrice al concorso Sonzogno e rappresentata al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890, Cavalleria Rusticana è stata sicuramente l'opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo. I numerosi impegni che da allora in poi lo costrinsero a soggiornare sempre meno a Cerignola lo spinsero a non rinnovare, nel 1892, l'impegno come direttore della filarmonica cittadina, anche se ufficiosamente il costante interessamento del maestro continuerà nei riguardi di alcuni allievi meritevoli come Francesco Pisano.
Il maestro lascerà Cerignola nel 1895 per diventare direttore del liceo musicale "Rossini" di Pesaro, ma gli anni di Cerignola rimasero impressi nel suo cuore. In un'intervista a Mascagni del 1940 comparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno leggiamo: "tempi allegri, allora, quelli di Cerignola, quando si aveva meno fama e più fame, ma anche spensieratezza e allegria! l'arte vi era rappresentata in ogni sua manifestazione: dalla musica alla pittura, dall'architettura alla scultura".
La lettera di cui parliamo è stata acquistata a Milano da Antonio Galli ed esposta nel polo museale della nostra città.
Tra le altre esperienze come storico, epigrafista, numismatico e tanto altro, il professor Galli è oggi il presidente dell'associazione Pro loco e responsabile del Polo Museale Civico di Cerignola.
Proprio nel museo ha voluto mettere a disposizione del pubblico una parte della sua preziosa collezione per donare il suo contributo alla cultura locale. Il suo sogno è quello di veder realizzato un museo comunale dedicato al Maestro livornese, nel quale esporre anche tutti quei documenti che ancora sono in mani private, magari nascosti in qualche cassetto polveroso.
Tutti ci auguriamo che Cerignola riscopra presto lo stesso fervore culturale, lo stesso entusiasmo amministrativo che visse a fine '800 , quando la nuova Cattedrale. il Teatro e la sua Filarmonica arricchirono un paese in forte espansione e crescita sociale ed economica.