Territorio
Quale futuro per S.I.A.?
Possibilità di adeguamento dei corrispettivi contrattuali ai costi effettivi sostenuti dall'azienda
Cerignola - lunedì 11 luglio 2016
9.38
E' a tutti nota la situazione critica in cui versa la S.I.A., soprattutto dal punto di vista economico-finanziario, oltre che organizzativo.
Probabilmente, il delicato stato attuale dipende essenzialmente dalla mancanza di liquidità, aggravata dai ben noti ammanchi provocati dal fallimento GEMA, per il quale nessuno è stato ancora chiamato a rispondere.
La situazione spingerebbe a ritenere che solamente con l'adeguamento a nuovi corrispettivi contrattuali, che possano far fronte ai gravosi costi di gestione, si possa cominciare a rimuovere gli ostacoli finanziari. Per fare questo, i rumors provenienti dalla politica propendono per la sottoscrizione, nei tempi previsti, di atti integrativi per coprire interamente i costi effettivi sostenuti dall'azienda per l'erogazione dei suoi servizi, potendo, in questo modo, arrivare a un equilibrio economico-finanziario, quale condizione essenziale per permettere la continuità aziendale della S.I.A.
Che sia questa l'unica e adeguata soluzione al problema ormai atavico delle aziende che hanno provveduto alla raccolta e smaltimento rifiuti, o c'è il rischio di una continuazione della vecchia Asia? E in tutto questo, si tiene conto dell'inefficienza della raccolta differenziata che, invece, in molti comuni limitrofi ha permesso la riduzione dei costi sociali per la collettività?
I cittadini potrebbero essere anche favorevoli a un congruo e non eccessivo adeguamento delle tariffe, assicurando loro, però, che la città sarà più pulita di come lo è adesso.
D'altronde, il primo impatto per chi viene da fuori e osserva la città facendosi un'impressione positiva è notare che non ci siano rifiuti per strada.
Probabilmente, il delicato stato attuale dipende essenzialmente dalla mancanza di liquidità, aggravata dai ben noti ammanchi provocati dal fallimento GEMA, per il quale nessuno è stato ancora chiamato a rispondere.
La situazione spingerebbe a ritenere che solamente con l'adeguamento a nuovi corrispettivi contrattuali, che possano far fronte ai gravosi costi di gestione, si possa cominciare a rimuovere gli ostacoli finanziari. Per fare questo, i rumors provenienti dalla politica propendono per la sottoscrizione, nei tempi previsti, di atti integrativi per coprire interamente i costi effettivi sostenuti dall'azienda per l'erogazione dei suoi servizi, potendo, in questo modo, arrivare a un equilibrio economico-finanziario, quale condizione essenziale per permettere la continuità aziendale della S.I.A.
Che sia questa l'unica e adeguata soluzione al problema ormai atavico delle aziende che hanno provveduto alla raccolta e smaltimento rifiuti, o c'è il rischio di una continuazione della vecchia Asia? E in tutto questo, si tiene conto dell'inefficienza della raccolta differenziata che, invece, in molti comuni limitrofi ha permesso la riduzione dei costi sociali per la collettività?
I cittadini potrebbero essere anche favorevoli a un congruo e non eccessivo adeguamento delle tariffe, assicurando loro, però, che la città sarà più pulita di come lo è adesso.
D'altronde, il primo impatto per chi viene da fuori e osserva la città facendosi un'impressione positiva è notare che non ci siano rifiuti per strada.