Territorio
Puglia, parte la petizione per fermare le trivellazioni nel mare delle Isole Tremiti
Una raccolta firme per chiedere al ministero dello sviluppo economico di fermare le trivellazioni al largo delle Tremiti: primo firmatario Giobbe Covatta
Puglia - giovedì 14 gennaio 2016
È battaglia contro le perforazioni nei mari italiani alla ricerca di petrolio. Due giorni fa è stata lanciata la petizione online su change.org per chiedere al ministero dello sviluppo economico di fermare le trivellazioni al largo dell'arcipelago delle Tremiti e di fronte all'Isola Pantelleria.
A promuovere la petizione, che in poche ore ha superato il migliaio di sostenitori, è stata la Federazione dei Verdi che, con le parole del suo esponente, Angelo Bonelli, diffonde la sua denuncia.
L'autorizzazione alle ricerche di petrolio alla vigilia di Natale. Il Ministero dello Sviluppo Economico, com'è scritto nella presentazione della petizione, ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte ad uno dei gioielli ambientali più' importanti d'Europa: le isole Tremiti, l'arcipelago situato a 12 miglia al largo della costa settentrionale del Gargano. Il 22 dicembre 2015 con decreto n.176 è stato conferito il permesso B.R274.EL alla società Petroceltic Italia srl di fronte ad un paradiso ambientale e su una superficie di 373,70 Kmq.
In un'area dalla ricca biodiversità marina verranno utilizzate le tecniche più devastanti come l'airgun per le ricerche di idrocarburi. "E siccome siamo in periodo di saldi – si rende noto – la Petroceltic Italia pagherà allo Stato italiano per bucare i 373 kmq di fondale marino, la cifra di euro 5,16 per kmq per un totale di 1928,292 euro l'anno".
Ad essere in pericolo però sono anche altri paradisi ambientali della penisola italiana perché "sono in corso di autorizzazione permessi di fronte l'isola di Pantelleria per un'estensione di 4124 Kmq e nel golfo di Taranto per estensione di 4025 km/q a favore della Schlumberger Italiana. Sempre a Pantelleria è stato sospeso un permesso all'Audax Energy, non revocato, in attesa di un idoneo impianto di perforazione. In Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 kmq di cui sulla terraferma sono 90 per un totale di 27.662,97 Kmq e nel sottofondo marino sono 24 i permessi per 8.800 Kmq: si sta perforando un territorio equivalente a quello della Lombardia e Campania messe insieme".
Per questo per la federazione dei Verdi è necessario fermare le trivelle e tutelare l'economia della pesca, dell'agricoltura e del turismo messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione:
"Il futuro non è il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile perché la lotta ai cambiamenti climatici non si fa bucando la terra per trovare petrolio, ma avviando la modernizzazione dell'Italia che in questo campo è stata contrastata dalle lobby del petrolio".
La petizione vede tra i primi firmatari/promotori Giobbe Covatta, Angelo Bonelli, Syusy Bladi, Domenico Finiguerra, Vincenzo Fornaro, Fulvia Gravame, Simona Internò, Gregorio Mariggiò, Luana Zanella, Francesco Alemanni e Gianfranco Mascia.
Clicca su questo link per firmare la petizione