Vita di città
Puglia Open Days, c'è anche il Museo Etnografico di Cerignola
Visitabile gratuitamente ogni sabato dalle 20 alle 23. E a Stornara.....
Cerignola - domenica 5 luglio 2015
11.51
Dopo lo straordinario successo della scorsa edizione, con migliaia di visitatori lungo tutta la regione, è partita ieri l'iniziativa Puglia Open Days, promossa da Segretariato regionale MIBACT per la Puglia e Agenzia Regionale del Turismo Puglia Promozione.
Essa consiste nell'apertura straordinaria ogni sabato, dalle ore 20 alle 23, di musei, pinacoteche, chiese, castelli e qualsiasi altro bene culturale che compone l'immenso patrimonio storico-artistico dello sperone d'Italia.
Nel tour non mancano Cerignola e Stornara, unici avamposti della zona interna del Basso Tavoliere.
In Via Di Vittorio, il popoloso centro ofantino aprirà le porte del Museo etnografico, inaugurato nel 1979 per volontà del professor Mario Stuppiello.
Questa la descrizione del sito tratta dal sito www.viaggiareinpuglia.it, che raccoglie gli oltre 300 luoghi d'interesse turistico.
Un palazzo ottocentesco nel cuore della città accoglie il Museo etnografico di Cerignola, dove si possono ammirare piccoli manufatti d'arte sacra, tra cui santini, campane e figurine devozionali, ma anche attrezzi da lavoro e costumi tipici della civiltà contadina locale.
La collezione comprende circa 2000 pezzi, catalogati in ordine cronologico, che raccontano una società rimasta pressoché identica fino agli anni '60 del Novecento, prima dell'industrializzazione diffusa del secondo Dopoguerra.
Il percorso di visita segue diverse sezioni tematiche: cerealicoltura, civiltà contadina, artigianato locale scomparso, pastorizia, arte sacra minore, confraternite, vigili urbani, abbigliamento del XIX e del XX secolo, litoteca, araldica, iscrizioni, corrispondenza epistolare, testi antichi di Monsignor Antonio Palladino, scuola e pesi e misure. Il museo dispone anche di un archivio di testi e documenti.
Nell'elenco compare anche Stornara, grazie alla sua affascinante e ben curata Torre Gesuitica.
La storia della Torre Gesuitica è strettamente collegata al feudo di Stornara, che, stando alle "Relazioni delle Locazioni" nel 1550 era di Giovanni Jacobo Cecere. Il feudo fu acquisito dai Gesuiti del Collegio Romano nel 1600 che però furono espulsi nel 1767. Ferdinando IV nel 1783 vi fece stabilire una colonia di 83 famiglie di agricoltori che si stabilirono intorno ai fabbricati presistenti.
Dopo diverse cessioni Stornara divenne frazione di Stornatella sotto Giuseppe Bonaparte, nel 1808.
Manca nella hit parade delle attrazioni il comune capofila dei Cinque Reali Siti, Orta Nova, prossimo in realtà a inaugurare, probabilmente in autunno, un importante immobile dedicato alla propria storica tradizione agricola in un'ala del Palazzo Gesuitico: il Museo della Civiltà Contadina.
Essa consiste nell'apertura straordinaria ogni sabato, dalle ore 20 alle 23, di musei, pinacoteche, chiese, castelli e qualsiasi altro bene culturale che compone l'immenso patrimonio storico-artistico dello sperone d'Italia.
Nel tour non mancano Cerignola e Stornara, unici avamposti della zona interna del Basso Tavoliere.
In Via Di Vittorio, il popoloso centro ofantino aprirà le porte del Museo etnografico, inaugurato nel 1979 per volontà del professor Mario Stuppiello.
Questa la descrizione del sito tratta dal sito www.viaggiareinpuglia.it, che raccoglie gli oltre 300 luoghi d'interesse turistico.
Un palazzo ottocentesco nel cuore della città accoglie il Museo etnografico di Cerignola, dove si possono ammirare piccoli manufatti d'arte sacra, tra cui santini, campane e figurine devozionali, ma anche attrezzi da lavoro e costumi tipici della civiltà contadina locale.
La collezione comprende circa 2000 pezzi, catalogati in ordine cronologico, che raccontano una società rimasta pressoché identica fino agli anni '60 del Novecento, prima dell'industrializzazione diffusa del secondo Dopoguerra.
Il percorso di visita segue diverse sezioni tematiche: cerealicoltura, civiltà contadina, artigianato locale scomparso, pastorizia, arte sacra minore, confraternite, vigili urbani, abbigliamento del XIX e del XX secolo, litoteca, araldica, iscrizioni, corrispondenza epistolare, testi antichi di Monsignor Antonio Palladino, scuola e pesi e misure. Il museo dispone anche di un archivio di testi e documenti.
Nell'elenco compare anche Stornara, grazie alla sua affascinante e ben curata Torre Gesuitica.
La storia della Torre Gesuitica è strettamente collegata al feudo di Stornara, che, stando alle "Relazioni delle Locazioni" nel 1550 era di Giovanni Jacobo Cecere. Il feudo fu acquisito dai Gesuiti del Collegio Romano nel 1600 che però furono espulsi nel 1767. Ferdinando IV nel 1783 vi fece stabilire una colonia di 83 famiglie di agricoltori che si stabilirono intorno ai fabbricati presistenti.
Dopo diverse cessioni Stornara divenne frazione di Stornatella sotto Giuseppe Bonaparte, nel 1808.
Manca nella hit parade delle attrazioni il comune capofila dei Cinque Reali Siti, Orta Nova, prossimo in realtà a inaugurare, probabilmente in autunno, un importante immobile dedicato alla propria storica tradizione agricola in un'ala del Palazzo Gesuitico: il Museo della Civiltà Contadina.