Cronaca
Puglia: La truffa delle olive verniciate con solfato rame
Il solfato si accumula nell'organismo ed è dannoso per salute. Sequestrate 85 tonn.
Puglia - mercoledì 3 febbraio 2016
15.21
Buone le olive verdi? Buone le olive "Bella di Cerignola" ?
L'utlima truffa a tavola. Oltre 85 tonnellate di olive colorate con solfato di rame sequestrate, 19 persone denunciate e 26 comunicazioni di notizia di reato. Questo il risultato dell'operazione "Olive verniciate" svolta dal Corpo forestale dello Stato nel corso di una campagna straordinaria di controlli sulle olive verdi da tavola che ha portato in totale 66 controlli e 39 campionamenti.
La colorazione, con il fine di nascondere i difetti delle olive, avveniva utilizzando sia la clorofilla ramata sostanza alimentare classificata dalla UE come colorante E141, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea, sia il solfato di rame particolarmente nocivo alla salute umana. In molte aziende è stata accertata la presenza e l'utilizzo del colorante clorofilla ramata nei locali di produzione, in altri casi è risultato fondamentale il campionamento delle olive effettuato dai Forestali che sono state analizzate dal laboratorio dell'ICQRF di Perugia. Così è scattato il sequestro di oltre 10.000 kg di prodotto e del colorante vietato.
I diciotto imprenditori denunciati sono titolari di aziende dislocate nelle città di San Ferdinando, Polignano a Mare, Bitetto, Bitritto, Bisceglie, Margherita di Savoia, Bari, Sannicandro di Bari, Modugno, Noicattaro, Andria, San Giovanni Rotondo, Cassano delle Murge e Lucera.
«Il metodo di lavorazione principale per le olive dolci da tavola, il Castelvetrano prevede l'utilizzo di soda caustica che permette la "deamarizzazione" del frutto, da cui deriva il nome "dolce" – sostiene, il coordinatore dell'attività di indagine, il dott. Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato, Comandante del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura, Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Ma durante la lavorazione il loro color verde tende a sfumare verso il giallo e questo fa emergere le macchie e i difetti delle stesse olive. L'ingannevole l'utilizzo della clorofilla ramata E141 e del solfato di rame, con la conseguente colorazione verde brillante delle olive, ha il fine di mascherare tali difetti di qualità».
Il solfato di rame è bio-accumulabile dall'organismo e pertanto persiste negli organi e come tutti i metalli è difficilmente smaltibile.
L'attività si inserisce in un programma nazionale di controllo delle olive da tavola, effettuato dal Corpo Forestale dello Stato, dal mese di ottobre 2015 sino a gennaio 2016, che per il territorio pugliese ha comportato il controllo di oltre 50 aziende, la denuncia all'Autorità Giudiziaria di 23 imprenditori, il sequestro di oltre 5500 quintali di olive sequestrate e le sanzioni amministrative di oltre 10.000 Euro. Il trattamento fatto alle olive consentiva di renderle molto più colorate, di un verde intenso ed uniforme su tutti i frutti e di riciclare olive prodotte nelle annate precedenti smaltendo le scorte presenti in magazzino. La Forestale consiglia quindi di scegliere le olive dolci da tavola che non abbiano una colorazione verde intenso e uniforme (perché altrimenti potrebbe essere artificiale). I controlli sulle olive sono stati effettuati anche sulle tre dop registrate presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: Nocellara del Belice; Bella della Daunia (Bella di Cerignola); Oliva tenera Ascolana ma non è stata riscontrata alcuna problematica legata al solfato di rame. In occasione dei controlli, però, sono state fatte denunce sia per frode in commercio, relativamente a olive etichettate falsamente come "made in Italy", sia per illecito utilizzo di denominazione protetta, con riferimento a numerosi lotti di falsa "Nocellara del Belice". Infine, nel corso delle operazioni condotte sono stati sequestrati circa 5.250 quintali di olive da mensa in cattivo stato di conservazione.
L'utlima truffa a tavola. Oltre 85 tonnellate di olive colorate con solfato di rame sequestrate, 19 persone denunciate e 26 comunicazioni di notizia di reato. Questo il risultato dell'operazione "Olive verniciate" svolta dal Corpo forestale dello Stato nel corso di una campagna straordinaria di controlli sulle olive verdi da tavola che ha portato in totale 66 controlli e 39 campionamenti.
La colorazione, con il fine di nascondere i difetti delle olive, avveniva utilizzando sia la clorofilla ramata sostanza alimentare classificata dalla UE come colorante E141, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea, sia il solfato di rame particolarmente nocivo alla salute umana. In molte aziende è stata accertata la presenza e l'utilizzo del colorante clorofilla ramata nei locali di produzione, in altri casi è risultato fondamentale il campionamento delle olive effettuato dai Forestali che sono state analizzate dal laboratorio dell'ICQRF di Perugia. Così è scattato il sequestro di oltre 10.000 kg di prodotto e del colorante vietato.
I diciotto imprenditori denunciati sono titolari di aziende dislocate nelle città di San Ferdinando, Polignano a Mare, Bitetto, Bitritto, Bisceglie, Margherita di Savoia, Bari, Sannicandro di Bari, Modugno, Noicattaro, Andria, San Giovanni Rotondo, Cassano delle Murge e Lucera.
«Il metodo di lavorazione principale per le olive dolci da tavola, il Castelvetrano prevede l'utilizzo di soda caustica che permette la "deamarizzazione" del frutto, da cui deriva il nome "dolce" – sostiene, il coordinatore dell'attività di indagine, il dott. Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato, Comandante del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura, Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Ma durante la lavorazione il loro color verde tende a sfumare verso il giallo e questo fa emergere le macchie e i difetti delle stesse olive. L'ingannevole l'utilizzo della clorofilla ramata E141 e del solfato di rame, con la conseguente colorazione verde brillante delle olive, ha il fine di mascherare tali difetti di qualità».
Il solfato di rame è bio-accumulabile dall'organismo e pertanto persiste negli organi e come tutti i metalli è difficilmente smaltibile.
L'attività si inserisce in un programma nazionale di controllo delle olive da tavola, effettuato dal Corpo Forestale dello Stato, dal mese di ottobre 2015 sino a gennaio 2016, che per il territorio pugliese ha comportato il controllo di oltre 50 aziende, la denuncia all'Autorità Giudiziaria di 23 imprenditori, il sequestro di oltre 5500 quintali di olive sequestrate e le sanzioni amministrative di oltre 10.000 Euro. Il trattamento fatto alle olive consentiva di renderle molto più colorate, di un verde intenso ed uniforme su tutti i frutti e di riciclare olive prodotte nelle annate precedenti smaltendo le scorte presenti in magazzino. La Forestale consiglia quindi di scegliere le olive dolci da tavola che non abbiano una colorazione verde intenso e uniforme (perché altrimenti potrebbe essere artificiale). I controlli sulle olive sono stati effettuati anche sulle tre dop registrate presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: Nocellara del Belice; Bella della Daunia (Bella di Cerignola); Oliva tenera Ascolana ma non è stata riscontrata alcuna problematica legata al solfato di rame. In occasione dei controlli, però, sono state fatte denunce sia per frode in commercio, relativamente a olive etichettate falsamente come "made in Italy", sia per illecito utilizzo di denominazione protetta, con riferimento a numerosi lotti di falsa "Nocellara del Belice". Infine, nel corso delle operazioni condotte sono stati sequestrati circa 5.250 quintali di olive da mensa in cattivo stato di conservazione.