Territorio
PSR: Coldiretti, Puglia peggiore in Italia; eterna incompiuta, tutto bloccato -REPORT TRIMESTRALI ALLEGATI-
“La Puglia è la peggiore in Italia nella spesa dei fondi del PSR e lo scenario a tinte fosche è anche più grave perché finora la Regione Puglia ha evitato il disimpegno (n+3) grazie esclusivamente alle misure a superficie"
Cerignola - giovedì 6 giugno 2019
13.20 Comunicato Stampa
Puglia ultima in Italia per l'avanzamento della spesa del PSR 2014 – 2020, ferma al 19,60%, secondo i dati della Rete Rurale Nazionale, con il rischio – divenuto ormai quasi certezza - di perdere i fondi comunitari per lo sviluppo rurale, denuncia Coldiretti Puglia. "La Puglia è la peggiore in Italia nella spesa dei fondi del PSR e lo scenario a tinte fosche è anche più grave perché finora la Regione Puglia ha evitato il disimpegno (n+3) grazie esclusivamente alle misure a superficie, mente è risibile la spesa sulle misure strutturali, legata tra l'altro al trascinamento del PSR 2007/2013. Per evitare il disimpegno automatico delle risorse del PSR al 31 dicembre 2019, l'Assessorato regionale all'Agricoltura dovrebbe spendere 176 milioni di euro nei prossimi mesi, impresa ardua, soprattutto se si continua di questo passo, con l'Assessore regionale che guarda il dito che indica la luna", è la denuncia di Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
Dopo la paralisi provocata dai ricorsi al TAR, fioccano le esclusioni delle imprese dalla graduatoria del bando del PSR per gli investimenti a causa di DURC e documenti bancari. "E' l'ennesima beffa ai danni degli agricoltori che aspettano dal 2016 un sostegno agli investimenti che, ad 1 anno dalla chiusura del PSR, non si concretizza, aggiunge il presidente Muraglia. Come se non bastassero i criteri per cui si sono moltiplicati ricorsi e ricorrenti avverso un bando datato 2017, oggi per DURC negativi per disallineamento o mancato aggiornamento dei dati, ancheper bancabilità e cantierabilità le aziende sono escluse dalla graduatoria, senza contare che molti agricoltori hanno già iniziato ad investire a spese proprie, aspettando Godot".
"E' una sconfitta per le speranze degli agricoltori pugliesi – insiste il presidente Muraglia - che perdono opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale, in una regione dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all'estero".
Le priorità per il mondo agricolo pugliese sono gli investimenti e il futuro dei giovani – denuncia Coldiretti Puglia – e risposte serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella, schiacciati dal peso della burocrazia.
"Neppure con il PSR l'Assessore regionale Di Gioia – aggiunge il presidente Muraglia - è riuscito ad aiutare gli olivicoltori dell'area infetta da Xylella, con 536 aziende finanziabili con il bando per la ricostituzione del patrimonio olivicolo che, dopo mesi di istruttoria, non hanno ricevuto ancora 1 euro di sostegno per cavilli, incroci con multe elevate dai Carabinieri Forestali e ogni altro intoppo burocratico, di cui in Puglia ormai facciamo collezione. Tutto serve a non fare. Ancora al palo la misura 4.1C per gli investimenti delle imprese olivicole dell'area infetta per il funzionamento a singhiozzo del portale e sofismi burocraticie il bando per le strutture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e industriali, altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati".
"Oltre alla scure della Corte dei Conti sull'avanzamento della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3%– conclude il presidente Muraglia - secondo i dati della Rete Rurale Nazionale è stato speso solo l'11,6% delle risorse utili ad evitare il disimpegno automatico".
Dopo la paralisi provocata dai ricorsi al TAR, fioccano le esclusioni delle imprese dalla graduatoria del bando del PSR per gli investimenti a causa di DURC e documenti bancari. "E' l'ennesima beffa ai danni degli agricoltori che aspettano dal 2016 un sostegno agli investimenti che, ad 1 anno dalla chiusura del PSR, non si concretizza, aggiunge il presidente Muraglia. Come se non bastassero i criteri per cui si sono moltiplicati ricorsi e ricorrenti avverso un bando datato 2017, oggi per DURC negativi per disallineamento o mancato aggiornamento dei dati, ancheper bancabilità e cantierabilità le aziende sono escluse dalla graduatoria, senza contare che molti agricoltori hanno già iniziato ad investire a spese proprie, aspettando Godot".
"E' una sconfitta per le speranze degli agricoltori pugliesi – insiste il presidente Muraglia - che perdono opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale, in una regione dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all'estero".
Le priorità per il mondo agricolo pugliese sono gli investimenti e il futuro dei giovani – denuncia Coldiretti Puglia – e risposte serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella, schiacciati dal peso della burocrazia.
"Neppure con il PSR l'Assessore regionale Di Gioia – aggiunge il presidente Muraglia - è riuscito ad aiutare gli olivicoltori dell'area infetta da Xylella, con 536 aziende finanziabili con il bando per la ricostituzione del patrimonio olivicolo che, dopo mesi di istruttoria, non hanno ricevuto ancora 1 euro di sostegno per cavilli, incroci con multe elevate dai Carabinieri Forestali e ogni altro intoppo burocratico, di cui in Puglia ormai facciamo collezione. Tutto serve a non fare. Ancora al palo la misura 4.1C per gli investimenti delle imprese olivicole dell'area infetta per il funzionamento a singhiozzo del portale e sofismi burocraticie il bando per le strutture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e industriali, altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati".
"Oltre alla scure della Corte dei Conti sull'avanzamento della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3%– conclude il presidente Muraglia - secondo i dati della Rete Rurale Nazionale è stato speso solo l'11,6% delle risorse utili ad evitare il disimpegno automatico".