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Progetto Kintsugi per ragazzi e ragazze dagli 11 ai 17 anni a Cerignola

L’iniziativa prevede la cooperazione di varie realtà associative del territorio

L'adolescenza è senza dubbio il periodo più difficile da affrontare oggi. E' importante, quindi, che le famiglie vengano supportate attraverso strutture educative e progetti specifici in grado di coinvolgere i ragazzi facendoli sentire "accolti" e protagonisti delle attività proposte.

A Cerignola è nato il progetto "Kintsugi-l'accento sulle fragilità", che vede la fattiva collaborazione di più associazioni locali per l'organizzazione di specifiche attività rivolte agli adolescenti di età compresa fra gli 11 e i 17 anni.

Le realtà territoriali coinvolte a Cerignola sono: la cooperativa sociale "Nuova Alba", la cooperativa sociale "Padre Pio", la Scuola Professionale Salesiana "CNOS", mentre nei Cinque Reali Siti si occuperanno del progetto l'associazione "Non solo Social" e "Misericordia".

Le attività previste nel progetto (e che partiranno a breve) sono: laboratori di musica, teatro, lettura, scrittura, sostegno ai processi di apprendimento, informatica amica, mini-impresa, manipolazione creativa, educazione alla legalità e formazione continua.

Per info sul progetto scrivere all'indirizzo di posta elettronica: progkintsugi@gmail.com

Il progetto prende il nome dall'antica arte giapponese del Kintsugi, che nacque nel periodo Muromaci, sotto lo shogunato di Ashikaga Yoshimasa (1435-1490). Yoshimasa, un giorno, ruppe una delle sue tazze tenmoku. L'oggetto fu quindi affidato a dei ceramisti cinesi che la "ricucirono", seguendo le linee di rottura, con delle graffe in ferro.

L'ottavo Shogun, alla vista della sua tazza rovinata, ebbe una reazione furiosa. Così i maestri ceramisti giapponesi cercarono di porvi rimedio utilizzando l'estetica del "Wabi Sabi" e i materiali a loro disposizione. Per incollare i pezzi rotti della tazza venne usata la lacca urushi, mentre le linee di rottura vennero ricoperte con polvere d'oro.

Il risultato ottenuto fu apprezzato da Yoshimasa. La sua tazza, oltre ad essere stata riparata, aveva preso nuova vita, con le sue imperfezioni, ma proprio per questo ancora più bella di prima.

L'arte Kintsugi non è solo un concetto artistico, ma ha profonde radici nella filosofia Zen. Partendo dal Wabi Sabi, tre sono i concetti che questa racchiude: mushin, anitya e mono no aware.

Mushin (che significa "senza mente") è un concetto che esprime la capacità di lasciar correre, dimenticando le preoccupazioni, liberando la mente dalla continua ricerca della perfezione.

Anitya si traduce letteralmente con "impermanenza", e invita a considerare l'esistenza, senza eccezioni, come qualcosa di transitorio, evanescente e incostante, prendendo atto che tutte le cose sono destinate a finire.

Accettare tale condizione umana aiuta ad avere un approccio sereno e consapevole verso gli accadimenti della vita.

Mono no aware ("empatia verso gli oggetti") è una sorta di malinconia triste e profonda nei riguardi degli oggetti: apprezzandone la decadenza, si arriva ad ammirarne l'insita bellezza.

L'arte giapponese del Kintsugi viene spesso utilizzata come simbolo e metafora di resilienza.

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