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Cronaca
Processo Donato Monopoli: è arrivata la motivazione della Suprema Corte
Nel nuovo processo si dovrà chiarire se l’aneurisma cerebrale era prevedibile o meno dagli imputati
Cerignola - mercoledì 9 aprile 2025
14.35
Nei prossimi mesi, a Bari, si terrà il processo quater in Corte d'Assise d'Appello per la vicenda di Donato Monopoli, il giovane cerignolano deceduto presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo l'8 Maggio 2019, dopo sette mesi di agonia, a causa delle conseguenze di un pestaggio avvenuto la sera del 6 Ottobre 2018 presso una discoteca alla periferia di Foggia.
Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la scelta della Suprema Corte di dare avvio ad un nuovo processo, accogliendo così il ricorso difensivo dei due imputati foggiani Francesco Stallone e Michele Verderosa, è stata motivata dalla circostanza che-essendo stato accertato che Donato Monopoli morto a causa della rottura di un aneurisma cerebrale o di meiopragia (debolezza congenita del vaso sanguigno cerebrale) avvenuta durante la lite- bisognerà stabilire se i pugni inferti da Stallone e Verderosa fossero o meno idonei a provocare tale conseguenza letale per il giovane cerignolano.
I due legali Franco Metta e Rosario Marino, costituitisi parte civile per i familiari della vittima, pur prendendo atto di ciò che ha dichiarato la Cassazione, non escludono che esista un nesso di causalità tra i pugni sferrati dai due foggiani e il decesso di Donato.
Secondo la difesa dei due imputati, invece, il giovane cerignolano potrebbe essere morto a causa di una ritardata diagnosi da parte dei medici che lo ebbero in cura, e che non individuarono tempestivamente la rottura dell'aneurisma e le conseguenze del caso.
Siamo di fronte ad un omicidio preterintenzionale o no? Sono ancora tanti i punti oscuri da chiarire in una vicenda che chiaramente lascia attoniti e sgomenti i familiari e amici di Donato, che hanno perso una persona cara e sono costretti a frequentare ancora aule di tribunale in attesa che venga fatta giustizia.
Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la scelta della Suprema Corte di dare avvio ad un nuovo processo, accogliendo così il ricorso difensivo dei due imputati foggiani Francesco Stallone e Michele Verderosa, è stata motivata dalla circostanza che-essendo stato accertato che Donato Monopoli morto a causa della rottura di un aneurisma cerebrale o di meiopragia (debolezza congenita del vaso sanguigno cerebrale) avvenuta durante la lite- bisognerà stabilire se i pugni inferti da Stallone e Verderosa fossero o meno idonei a provocare tale conseguenza letale per il giovane cerignolano.
I due legali Franco Metta e Rosario Marino, costituitisi parte civile per i familiari della vittima, pur prendendo atto di ciò che ha dichiarato la Cassazione, non escludono che esista un nesso di causalità tra i pugni sferrati dai due foggiani e il decesso di Donato.
Secondo la difesa dei due imputati, invece, il giovane cerignolano potrebbe essere morto a causa di una ritardata diagnosi da parte dei medici che lo ebbero in cura, e che non individuarono tempestivamente la rottura dell'aneurisma e le conseguenze del caso.
Siamo di fronte ad un omicidio preterintenzionale o no? Sono ancora tanti i punti oscuri da chiarire in una vicenda che chiaramente lascia attoniti e sgomenti i familiari e amici di Donato, che hanno perso una persona cara e sono costretti a frequentare ancora aule di tribunale in attesa che venga fatta giustizia.