Prezzi carburante
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Prezzo del carburante alle stelle. Superati i due euro a litro

Disagi ai trasporti e furti di benzina e gasolio. Il 19 marzo la protesta degli autotrasportatori

Venti di guerra e sanzioni nei confronti della Russia per l'invasione dell'Ucraina, toccando anche il comparto dell'energia, hanno provocato il panico sui mercati. Nell'occhio del ciclone è finito il prezzo del carburante, salito alle stelle. In molti distributori i prezzi della benzina e gasolio hanno superato i 2 euro al litro e l'aumento potrebbe continuare nei prossimi giorni.

Si tratta del costo più alto fatto registrare negli ultimi 14 anni e superiori anche a quelli dell'estate 2008. Un litro di benzina costa in media il 28% in più, mentre per il gasolio si spende addirittura il 32,4% in più: ma questi dati sono in continua ascesa.

Trasporti in difficoltà, «occorre calmierare i listini»


Non solo petrolio, ma anche gas e materie prime. E se il costo del trasporto delle merci è aumentato il peso di tutto questo continua a farsi più gravoso per tutti, commercianti e consumatori.
«La situazione è molto complessa per via dell'incertezza generale - ha sottolineato Riccardo Scarcelli, gestore di un importante distributore di benzina di Andria. «La difficoltà maggiore è quella di attuare un prezzo congruo rispetto alle "pompe bianche" cioè quei distributori indipendenti (per intenderci senza marchio), non legati ad una delle compagnie petrolifere multinazionali ma piuttosto a distributori locali. Ed è la prima volta, inoltre, che il diesel supera la benzina. E' vero, si tratta di casi isolati, ma rimane un campanello d'allarme sull'anomalo andamento dei prezzi».

Manifestazioni in tutt'Italia il 19 marzo


«Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell'autotrasporto italiano, che non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti", spiega l'UNATRAS, Unione delle associazioni nazionali più rappresentative dell'autotrasporto.
Sono state annunciate in tutta Italia manifestazioni contro l'aumento del costo del carburante il 19 marzo. «La situazione è diventata drammatica – avverte l'UNATRAS – Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti. Le manifestazioni che si terranno il 19 marzo rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative».
«Il governo - ha dichiarato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti - non può più tergiversare e deve intervenire con urgenza per sterilizzare l'Iva sui carburanti e ridurre il peso delle accise, in modo da calmierare i listini alla pompa ed evitare una catastrofe economica».

Disagi per le marinerie. «Impossibile sostenere questi costi, tanto vale stare fermi»


«Di solito il carburante mi costa da 50 a 70 centesimi al litro. Ho saputo che il prossimo rifornimento costerà 1.30 al litro e quindi sono fermo", dichiara Giuseppe Pasquale, armatore di Bisceglie. «Esco in mare con due pescherecci perché peschiamo a coppia. Ogni peschereccio ha bisogno di 1000 litri di gasolio, per rifornirli entrambi ci vogliono 2000 euro al giorno, su 4 giorni che esco sono 8000. Impossibile sostenere questi costi, tanto vale stare fermi».
Una delegazione delle marinerie pugliesi ieri è stata a Roma: sono partiti da Barletta, Bisceglie, Molfetta per protestare contro i rincari. «Ci auspichiamo che il Governo intervenga al più presto. Devono assolutamente supportarci».

Si registrano anche furti di carburante


Al vertiginoso aumento dei prezzi si unisce il fenomeno in crescita dei furti di carburante dalle auto in sosta, specialmente nelle ore notturne e addirittura dalle barche. Un fenomeno in crescita esponenziale che è in diretta connessione con l'aumento dei prezzi alla colonnina. Si tratta di un'escalation da non sottovalutare da parte delle forze dell'ordine anche perché a pagare sono sempre ignari cittadini.
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