Presentazione Enciclica di Papa Francesco “Laudato si”
La terra è ferita, serve conversione ecologica
Cerignola - mercoledì 2 dicembre 2015
7.54
"È un' enciclica per tutti, non solo per i Cristiani. È una lettera molto importante perché per la prima volta la Chiesa Cattolica pubblica un documento ufficiale sui temi dell'ambiente e della sua salvaguardia." Così introduce don Claudio Barboni il convegno " Laudato Si per il bene della casa comune", tenutosi presso il Polo Museale Civico di Cerignola il 30 novembre scorso, con la partecipazione di Rita Cagnazzi, Presidente dell'Azione cattolica diocesana, il geologo Francesco Bacchelli, il presidente e la vice presidente provinciale del Movimento ecologista europeo "Fare Ambiente" Marcello Amoroso e Annamaria Losciale, e l' assessore alla cultura Giuliana Colucci.
Il convegno si è aperto con un riferimento alla conferenza sul clima che si è tenuta a Parigi. I partecipanti all'incontro in veste di relatori hanno messo in evidenza che la salvaguardia dell'ambiente è strettamente collegata alla giustizia verso i poveri, e che va cercata una soluzione ai problemi ambientali non seguendo un'economia che persegue soltanto il profitto.
L'umanità deve prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, l'ambiente umano e l'ambiente naturale si degradano insieme colpendo i più deboli. Nel campo della politica e del pensiero, alcuni rifiutano con forza l'idea di un Creatore, o la ritengono irrilevante, al punto da relegare all'ambito dell'irrazionale la ricchezza che le religioni possono offrire per un'ecologia integrale e per il pieno sviluppo del genere umano. Altre volte si suppone che esse costituiscano una sottocultura che deve essere semplicemente tollerata.
Tuttavia, la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe. Si è fatto strada nelle coscienze «un sogno prometeico di dominio sul mondo che ha provocato l'impressione che la cura della natura sia cosa da deboli. Invece l'interpretazione corretta del concetto dell'essere umano come signore dell'universo è quella di intenderlo come amministratore responsabile» .
A questa responsabilità si oppone il relativismo pratico, che dà assoluta priorità agli interessi contingenti e trascura le prospettive di lungo termine. Al contrario, un giusto senso di responsabilità viene favorito dall'attenzione alla dignità del lavoro: "In qualunque impostazione di ecologia integrale, che non escluda l'essere umano, è indispensabile integrare il valore del lavoro. Occorre anzitutto puntare su un altro stile di vita, educando all'alleanza tra l'umanità e l'ambiente, stimolando a quella che può chiamarsi la «conversione ecologica», che sola sarà foriera di una vera gioia e di una pace duratura".
Occorre che cresca nelle coscienze l'amore civile e politico, che sia nutrito nei credenti dalla ricchezza dei segni sacramentali e dall'esperienza del riposo celebrativo insegnato dalla tradizione biblica.
Il convegno è stato animato da immagini multimediali con la presentazione in slides di alcuni passi dell' enciclica e dall'ascolto del cantico delle creature di San Francesco D' Assisi, da cui l'incontro ha preso esempio e ispirazione.
Il convegno si è aperto con un riferimento alla conferenza sul clima che si è tenuta a Parigi. I partecipanti all'incontro in veste di relatori hanno messo in evidenza che la salvaguardia dell'ambiente è strettamente collegata alla giustizia verso i poveri, e che va cercata una soluzione ai problemi ambientali non seguendo un'economia che persegue soltanto il profitto.
L'umanità deve prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, l'ambiente umano e l'ambiente naturale si degradano insieme colpendo i più deboli. Nel campo della politica e del pensiero, alcuni rifiutano con forza l'idea di un Creatore, o la ritengono irrilevante, al punto da relegare all'ambito dell'irrazionale la ricchezza che le religioni possono offrire per un'ecologia integrale e per il pieno sviluppo del genere umano. Altre volte si suppone che esse costituiscano una sottocultura che deve essere semplicemente tollerata.
Tuttavia, la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe. Si è fatto strada nelle coscienze «un sogno prometeico di dominio sul mondo che ha provocato l'impressione che la cura della natura sia cosa da deboli. Invece l'interpretazione corretta del concetto dell'essere umano come signore dell'universo è quella di intenderlo come amministratore responsabile» .
A questa responsabilità si oppone il relativismo pratico, che dà assoluta priorità agli interessi contingenti e trascura le prospettive di lungo termine. Al contrario, un giusto senso di responsabilità viene favorito dall'attenzione alla dignità del lavoro: "In qualunque impostazione di ecologia integrale, che non escluda l'essere umano, è indispensabile integrare il valore del lavoro. Occorre anzitutto puntare su un altro stile di vita, educando all'alleanza tra l'umanità e l'ambiente, stimolando a quella che può chiamarsi la «conversione ecologica», che sola sarà foriera di una vera gioia e di una pace duratura".
Occorre che cresca nelle coscienze l'amore civile e politico, che sia nutrito nei credenti dalla ricchezza dei segni sacramentali e dall'esperienza del riposo celebrativo insegnato dalla tradizione biblica.
Il convegno è stato animato da immagini multimediali con la presentazione in slides di alcuni passi dell' enciclica e dall'ascolto del cantico delle creature di San Francesco D' Assisi, da cui l'incontro ha preso esempio e ispirazione.