Presentazione del libro "Lettera agli Italiani" di Marcello Veneziani
Lo scrittore è intervenuto presso il Polo Museale presentando il suo ultimo lavoro
Cerignola - domenica 1 novembre 2015
11.16
Si è tenuta ieri, presso la Sala Nucci Ladogana del Polo Museale - Ex Opera, la presentazione del libro "Lettera agli Italiani" di Marcello Veneziani, noto scrittore e giornalista.
L'evento, organizzato dall'associazione "Puglia di Destra" e dalla Fondazione Tatarella, ha visto una buona presenza di pubblico che, con grande interesse, ha ascoltato con grande partecipazione l'intervento dell'autore originario di Bisceglie, il quale ha affrontato le varie tematiche e gli spunti che si potevano trarre dalle pagine del suo libro. Sono intervenuti anche il sindaco di Biccari, avv. Gianfilippo Mignogna, e l'ex sindaco di Trani, il dott. Giuseppe Tarantini.
"Lettera agli Italiani" si presenta, appunto, come una lettera sotto forma di libro, un vero e proprio racconto ironico e passionale sull'Italia presente e futura, e sullo stato di abbandono in cui attualmente versa. Una nazione "sfregiata, vilipesa e tradita, ma anche una terra perimetro di vera eccellenza". Secondo lo scrittore, "a volte è una forma di resa, o di coraggio, restare ma anche fuggire dall'Italia. Un elemento che unifica il popolo italiano è il comune disprezzo per il nostro Paese. Ma c'è un patrimonio (artistico, geografico, culturale, etc.) che ci fa vedere l'Italia ancora come un Paese importante a livello mondiale".
Veneziani ha, inoltre, aggiunto che al momento non c'è una realtà politica in grado di rappresentare questo Paese, e che i cittadini italiani lo percepiscono quasi al collasso, ma che anche secoli fa vi era la stessa percezione. "L'idea della morte dell'Italia ha preceduto la sua nascita. Viviamo in un Paese che ama descriversi sull'orlo del precipizio ma, proprio quando è sul baratro, riesce a dare il meglio di sé".
L'autore ha, quindi, ribadito che non si tratta dell'ennesima "lagna" di un Paese che non funziona più, né vuole spargere illusioni sul futuro dello Stivale, ma individua una possibile strada nella riqualificazione della politica e nella ricerca delle motivazioni che spingono gli uomini a fare politica in Italia.
Nel libro è presente anche un concetto di "letteratura familiare": l'autore definisce la famiglia come "l'istituzione più in crisi del nostro Paese, ma anche l'unico rifugio importante e l'unica struttura sociale su cui regge ogni civiltà. La famiglia è la prima forma di vita comunitaria di un uomo, e un bene da tutelare a livello pubblico". Intravede, infine, nei giovani i veri promotori di questo reset, o cambiamento, tanto auspicato.
Molto soddisfatti della serata i vertici dell'associazione Puglia di Destra; dalla pagina facebook si legge, infatti: "La prima uscita di Puglia di Destra è andata molto bene. Avanti con la prossima".
L'evento, organizzato dall'associazione "Puglia di Destra" e dalla Fondazione Tatarella, ha visto una buona presenza di pubblico che, con grande interesse, ha ascoltato con grande partecipazione l'intervento dell'autore originario di Bisceglie, il quale ha affrontato le varie tematiche e gli spunti che si potevano trarre dalle pagine del suo libro. Sono intervenuti anche il sindaco di Biccari, avv. Gianfilippo Mignogna, e l'ex sindaco di Trani, il dott. Giuseppe Tarantini.
"Lettera agli Italiani" si presenta, appunto, come una lettera sotto forma di libro, un vero e proprio racconto ironico e passionale sull'Italia presente e futura, e sullo stato di abbandono in cui attualmente versa. Una nazione "sfregiata, vilipesa e tradita, ma anche una terra perimetro di vera eccellenza". Secondo lo scrittore, "a volte è una forma di resa, o di coraggio, restare ma anche fuggire dall'Italia. Un elemento che unifica il popolo italiano è il comune disprezzo per il nostro Paese. Ma c'è un patrimonio (artistico, geografico, culturale, etc.) che ci fa vedere l'Italia ancora come un Paese importante a livello mondiale".
Veneziani ha, inoltre, aggiunto che al momento non c'è una realtà politica in grado di rappresentare questo Paese, e che i cittadini italiani lo percepiscono quasi al collasso, ma che anche secoli fa vi era la stessa percezione. "L'idea della morte dell'Italia ha preceduto la sua nascita. Viviamo in un Paese che ama descriversi sull'orlo del precipizio ma, proprio quando è sul baratro, riesce a dare il meglio di sé".
L'autore ha, quindi, ribadito che non si tratta dell'ennesima "lagna" di un Paese che non funziona più, né vuole spargere illusioni sul futuro dello Stivale, ma individua una possibile strada nella riqualificazione della politica e nella ricerca delle motivazioni che spingono gli uomini a fare politica in Italia.
Nel libro è presente anche un concetto di "letteratura familiare": l'autore definisce la famiglia come "l'istituzione più in crisi del nostro Paese, ma anche l'unico rifugio importante e l'unica struttura sociale su cui regge ogni civiltà. La famiglia è la prima forma di vita comunitaria di un uomo, e un bene da tutelare a livello pubblico". Intravede, infine, nei giovani i veri promotori di questo reset, o cambiamento, tanto auspicato.
Molto soddisfatti della serata i vertici dell'associazione Puglia di Destra; dalla pagina facebook si legge, infatti: "La prima uscita di Puglia di Destra è andata molto bene. Avanti con la prossima".