Preghiera quotidiana con il Vescovo di Cerignola Mons. Luigi Renna
“Rendete a Cesare ciò che è di Cesare”. la Giustizia Generale o la Giustizia Legale
«Oggi la Chiesa celebra San Marco Evangelista, preghiamo insieme con le parole del salmo 88 che ci viene proposto nella liturgia durante la Santa Messa.
In questi giorni ci stiamo soffermando a riflettere sul tema della Virtù Cardinale della Giustizia, ieri abbiamo visto come la Giustizia possa essere definita Commutativa, quando riguarda le relazioni tra i singoli che scambiano dei beni, poi c'è una Giustizia Distributiva che regola i rapporti tra lo Stato, la Comunità e i singoli tenendo conto che i singoli devono essere trattati in maniera uguale, equa anche se si trovano in situazioni diverse. Essere equi significa che se una persona è più bisognosa deve avere di più per ripartire autonomamente e con responsabilità dallo stesso punto in sui si trova chi, magari, sta più avanti di lui perché ha maggiori beni e possibilità.
Oggi ci soffermiamo, invece, sull'ultima delle tre forme di Giustizia, così come vengono definite dalla tradizione teologica da San Tommaso D'aquino in modo particolare, e lo facciamo partendo da un brano del Vangelo secondo Matteo dal capitolo 22.
Questo testo inizia con delle precisazioni, coloro che vanno a porre una domanda a Gesù non vogliono interrogarlo ma vogliono tendergli un tranello. Infatti vanno insieme ai discepoli dei farisei alcuni erodiani, volevano vedere se Gesù si sarebbe ribellato a Cesare, avesse messo in discussione il potere politico. Vanno da lui chiedendogli se fosse lecito o no pagare le tasse. Gesù comprende che vogliono tendergli un tranello facendo si che la sua missione sia considerata una missione semplicemente politica. Per questo risponde in una maniera molto saggia. Chiede loro di mostrare l'immagine che si trova sulla moneta, in quel caso c'era la testa dell'imperatore e allora Gesù rispose
"Rendete a Cesare ciò che è di Cesare".
In questo modo Gesù riconosce che Cesare e ogni potere costituito ha la potestà di chiedere obbedienza alle proprie leggi, tasse e tributi, ovviamente queste devono essere commisurate agli altri tipi di giustizia, legale e distributiva nel rispetto delle libertà e diritti dei propri cittadini.
Oggi 25 aprile festeggiamo la Liberazione da due grandi dittature che hanno schiacciato l'Italia e l'Europa, il nazismo e il fascismo, hanno creato odio razziale, hanno portato l'Europa sul baratro. I cittadini, all'epoca, hanno avuto un moto di orgoglio riconoscendo l'importanza dei diritti, ribellandosi facendo resistenza.
Dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio non significa dividere la nostra vira, in una maniera molto acuta S. Agostino, commentando questo brano e rifacendosi al tema dell'immagine, dice
"Se tu rendi a Cesare ciò che è di Cesare perché la sua immagine è nella moneta sappi che nella tua vita c'è l'immagine di Dio, perché l'uomo è creato a sua immagine e somiglianza, per cui a Dio devi dare tutto".
Dio rimane Dio, Cesare rimane colui che è il destinatario della nostra adesione. Possiamo dire che lo Stato è il destinatario di tutto il nostro impegno e partecipazione alla vita democratica, sociale e politica ma dobbiamo farlo tenendo conto che c'è Dio al quale dobbiamo tutto. Il cristiano agisce nella società, nell'ambito politico ed economico dando a Cesare ciò che è di Cesare ma sapendo che lo deve dare da cristiano, come colui che da tutto a Dio.
Per questo la Giustizia Generale o la Giustizia Legale, quella che è la terza forma di Giustizia secondo S. Tommaso è quella che regola i nostri rapporti con lo Stato»