Religioni
Preghiera quotidiana con il Vescovo di Cerignola Mons. Luigi Renna
Salmo 94 “Non indurite il vostro cuore come a Meribah, come nel giorno di Massa nel deserto”. Riflessioni sulla Carità
Cerignola - mercoledì 1 aprile 2020
9.30
La preghiera mattutina con il Vescovo della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano Mons. Luigi Renna.
«Dal salmo dell'Invitatorio, n. 94, sale un'esclamazione che non è quella dell'uomo ma quella di Dio. Non indurite il cuore come a Meribah, come nel giorno di Massa nel deserto. Il riferimento è ad un episodio del libo dell'Esodo nel quale il popolo di Israele si ribellò verso il Signore perché temeva di essere stato abbandonato da Lui, perciò indurì il cuore, cominciò ad avere nostalgia dell'Egitto perché lì aveva pane in abbondanza, aveva carne, aveva acqua… ma non aveva la libertà.
Il popolo di Israele che non riusciva ad apprezzare la libertà, l'avrebbe volentieri barattata per qualcosa che avrebbe riempito il suo stomaco. Per questo il Signore dice "Non indurite il vostro cuore come a Meribah" e sembra dircelo ogni giorno, infatti la liturgia delle ore inizia con questo salmo, il salmo dell'Invitatorio. Ogni giorno il Signore ci chiede di non indurire il nostro cuore.
Non indurirlo verso di lui per essere capaci di ascoltare le sua parola , non indurirlo nei confronti degli altri per non diventare sordi a ciò che, soprattutto nel bisogno, ci chiedono.
Per questo stamattina ritorno a riflettere sul tema della Carità.
A volte il nostro cuore è duro perché siamo stati provati dalla vita e non riusciamo a guardare le esigenze degli altri. Tanti non sono aperti verso le esigenze del prossimo perché portano il peso e il segno, nella loro vita, di tante cose che sono mancate. Però stupisce vedere come tanta altra gente che nella vita, magari, ha sofferto la povertà ed è stata segnata anche dal dolore, è capace, con quel poco che ha e nonostante le sue sofferenze, di condividerlo.
Quante volte mi imbatto in persone che hanno poco e sono capaci di condividere quel poco che hanno. Perlomeno sono capaci di condividere il loro tempo e le loro energie perché si mettono a disposizione del loro prossimo . Quante volte invece ho trovato tante persone tutte prese da se stesse, dal proprio io che accampano sempre scuse per non poter dare tempo, energie e magari qualcosa di quello che hanno agli altri»
«Dal salmo dell'Invitatorio, n. 94, sale un'esclamazione che non è quella dell'uomo ma quella di Dio. Non indurite il cuore come a Meribah, come nel giorno di Massa nel deserto. Il riferimento è ad un episodio del libo dell'Esodo nel quale il popolo di Israele si ribellò verso il Signore perché temeva di essere stato abbandonato da Lui, perciò indurì il cuore, cominciò ad avere nostalgia dell'Egitto perché lì aveva pane in abbondanza, aveva carne, aveva acqua… ma non aveva la libertà.
Il popolo di Israele che non riusciva ad apprezzare la libertà, l'avrebbe volentieri barattata per qualcosa che avrebbe riempito il suo stomaco. Per questo il Signore dice "Non indurite il vostro cuore come a Meribah" e sembra dircelo ogni giorno, infatti la liturgia delle ore inizia con questo salmo, il salmo dell'Invitatorio. Ogni giorno il Signore ci chiede di non indurire il nostro cuore.
Non indurirlo verso di lui per essere capaci di ascoltare le sua parola , non indurirlo nei confronti degli altri per non diventare sordi a ciò che, soprattutto nel bisogno, ci chiedono.
Per questo stamattina ritorno a riflettere sul tema della Carità.
A volte il nostro cuore è duro perché siamo stati provati dalla vita e non riusciamo a guardare le esigenze degli altri. Tanti non sono aperti verso le esigenze del prossimo perché portano il peso e il segno, nella loro vita, di tante cose che sono mancate. Però stupisce vedere come tanta altra gente che nella vita, magari, ha sofferto la povertà ed è stata segnata anche dal dolore, è capace, con quel poco che ha e nonostante le sue sofferenze, di condividerlo.
Quante volte mi imbatto in persone che hanno poco e sono capaci di condividere quel poco che hanno. Perlomeno sono capaci di condividere il loro tempo e le loro energie perché si mettono a disposizione del loro prossimo . Quante volte invece ho trovato tante persone tutte prese da se stesse, dal proprio io che accampano sempre scuse per non poter dare tempo, energie e magari qualcosa di quello che hanno agli altri»