Attualità
Pietro Spadafina, artista di Cerignola, dedica un’opera a Massimo Troisi
Si intitola “Ricomincio da Tre”, ed esprime su tela il nobile pensiero dell’attore partenopeo
Cerignola - venerdì 24 febbraio 2023
Massimo Troisi avrebbe compiuto 70 anni il 19 Febbraio scorso. Ma anche se purtroppo non c'è più, la sua anima, i suoi pensieri delicati e profondi continuano ad ispirare gli artisti che, in qualche modo, attraverso le opere pittoriche, riescono a sentirlo ancora vivo e presente. Uno di questi è senz'altro il cerignolano Pietro Spadafina, un artista poliedrico, eclettico e conosciuto nel panorama artistico internazionale.
Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare in che modo ha reso omaggio, con l'arte, ad uno dei più grandi (e compianti) interpreti del cinema italiano.
"Da tempo avevo in mente di dedicare un'opera a Massimo Troisi, così come avevo fatto già per Franco Battiato. Entrambi, oltre che nobili artisti, sono stati dei filosofi dei nostri tempi", dichiara Pietro Spadafina, che negli altri, grazie ad una fervida produzione artistica, ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi.
Che cosa, di Massimo Troisi, Lei ha pensato di rappresentare dal punto di vista pittorico?
Il pensiero di Troisi, ammantato di esplosiva comicità, ha descritto a più riprese le debolezze dell'uomo moderno, ma con l'anima e la poesia di un uomo dotato di consapevolezza. Volevo trasferire su tela tutto ciò, quando inaspettatamente (ma il caso non esiste), nel 2020 mi chiesero di partecipare ad una mostra a Castel dell'Ovo a Napoli, a cui avrebbero partecipato altri artisti per "dipingere" i volti di Massimo Troisi.
Come è stata questa esperienza?
Sicuramente positiva. Il successo della mostra, nonostante il periodo notoriamente difficile, ha poi dato vita ad una mostra artistica successiva, che si è tenuta a Procida, poi ad un catalogo, e infine al libro di Stefano Veneruso, nipote di Massimo.
Parliamo in particolare del libro, si intitola "Il mio verbo preferito è evitare", giusto?
Il volume è un gioiello della Rizzoli a cura di Stefano Veneruso, regista, sceneggiatore e produttore, sulla vita di suo zio, il grande Massimo Troisi. Un libro pieno di emozioni, di cui sono onorato di aver preso parte con la riproduzione dell'opera intitolata "Ricomincio da tre", in cui ho voluto esprimere la rinascita di Massimo in un'altra dimensione, dopo l'esperienza terrena. Ho semplicemente chiuso gli occhi e l'ho visto andare con la sua anima ed il suo spirito, sempre giovane e pronto al nuovo.
Il libro è un omaggio, attraverso parole ed immagini, a Massimo Troisi, in occasione del settantesimo anniversario della nascita. E' bello pensare che un'artista cerignolano abbia contribuito a renderlo ancora più speciale e prezioso.
Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare in che modo ha reso omaggio, con l'arte, ad uno dei più grandi (e compianti) interpreti del cinema italiano.
"Da tempo avevo in mente di dedicare un'opera a Massimo Troisi, così come avevo fatto già per Franco Battiato. Entrambi, oltre che nobili artisti, sono stati dei filosofi dei nostri tempi", dichiara Pietro Spadafina, che negli altri, grazie ad una fervida produzione artistica, ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi.
Che cosa, di Massimo Troisi, Lei ha pensato di rappresentare dal punto di vista pittorico?
Il pensiero di Troisi, ammantato di esplosiva comicità, ha descritto a più riprese le debolezze dell'uomo moderno, ma con l'anima e la poesia di un uomo dotato di consapevolezza. Volevo trasferire su tela tutto ciò, quando inaspettatamente (ma il caso non esiste), nel 2020 mi chiesero di partecipare ad una mostra a Castel dell'Ovo a Napoli, a cui avrebbero partecipato altri artisti per "dipingere" i volti di Massimo Troisi.
Come è stata questa esperienza?
Sicuramente positiva. Il successo della mostra, nonostante il periodo notoriamente difficile, ha poi dato vita ad una mostra artistica successiva, che si è tenuta a Procida, poi ad un catalogo, e infine al libro di Stefano Veneruso, nipote di Massimo.
Parliamo in particolare del libro, si intitola "Il mio verbo preferito è evitare", giusto?
Il volume è un gioiello della Rizzoli a cura di Stefano Veneruso, regista, sceneggiatore e produttore, sulla vita di suo zio, il grande Massimo Troisi. Un libro pieno di emozioni, di cui sono onorato di aver preso parte con la riproduzione dell'opera intitolata "Ricomincio da tre", in cui ho voluto esprimere la rinascita di Massimo in un'altra dimensione, dopo l'esperienza terrena. Ho semplicemente chiuso gli occhi e l'ho visto andare con la sua anima ed il suo spirito, sempre giovane e pronto al nuovo.
Il libro è un omaggio, attraverso parole ed immagini, a Massimo Troisi, in occasione del settantesimo anniversario della nascita. E' bello pensare che un'artista cerignolano abbia contribuito a renderlo ancora più speciale e prezioso.