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Attualità
Piero Monterisi, musicista di Cerignola: “Dentro di me sono rock”
Il batterista si racconta dopo la proiezione del docu-film “Un passo alla volta”
Cerignola - domenica 13 aprile 2025
16.01
Entrare in punta di piedi nella vita personale e artistica di Piero Monterisi, musicista di Cerignola, è l'obiettivo di questa intervista, realizzata all'indomani della proiezione del docu-film "Un passo alla volta" presso il Multisala Corso.
"Dentro di me mi sento rock": esordisce così Piero Monterisi, batterista cerignolano che da sempre ha fatto della musica un vero e proprio stile di vita.
Al suo attivo vanta collaborazioni importanti con band e cantautori di spicco come Franco Dani, Alberto Camerini, Wess, il Maestro Renato Carosone, Tiromancino, Daniele Silvestri, Raf, Gianni Morandi, Max Gazzè, PFM, Cristina Donà, Luca Barbarossa, Fabi-Silvestri-Gazzè. "Questi tra i più rappresentativi, e poi tanti altri che non sono altri, ma artisti", aggiunge.
Il docu-film sul percorso artistico di questi tre cantautori molto amati e apprezzati dal pubblico si lega profondamente a quello di Monterisi, che con il trio ha condiviso momenti emozionanti come il Concerto al Circo Massimo del 6 Luglio 2024.
"Salire su un palco mi provoca sempre un'emozione fortissima, non mi abituo mai, anche se più di una persona mi definisce un animale da palco. Il contatto con il pubblico è la cosa più bella dell'essere musicista, nei periodi di stop è questo che mi manca di più", ammette.
"Con Max, Niccolò e Daniele non c'è solo un sodalizio musicale, ma anche una bella amicizia": quando dice questo, il volto di Piero si illumina.
Proiettato il 7-8-9 Aprile scorso nelle principali sale italiane, il docu-film "Un passo alla volta" è arrivato anche a Cerignola, al Multisala Corso, su proposta di Rosaria Zitolo e Pierluigi Lapollo, che hanno fortemente voluto che i cerignolani potessero assistere ad un evento cinematografico e musicale in cui, fra i protagonisti, c'è un cittadino di cui andare fieri.
"Apprezzo e ringrazio Rosaria e Pierluigi per il loro gesto e per l'interesse nei miei confronti. Non li conoscevo personalmente, ora sono diventati miei amici. E' stato bello condividere con loro e con le persone a me care un momento della mia vita personale e artistica", dichiara Piero che però non risparmia una frecciatina diretta all'Amministrazione comunale, assente nella serata di proiezione in cui il batterista ha partecipato.
"Cerignola non cambierà mai se non arrivano segnali di cambiamento dall'alto. Non mi aspettavo nulla di che, solo la presenza di un rappresentante dell'Amministrazione a dimostrazione che anche le cose belle della città vanno condivise, e non solo i titoli di cronaca che ci mortificano come cittadini", specifica il musicista, che in più di un'occasione si è dichiarato orgoglioso della sua "cerignolanità".
"Ho sempre portato la mia cerignolanità nel mondo con orgoglio, perché sono fortemente convinto che noi cerignolani abbiamo caratteristiche spiccate che ci fanno voler bene dalle persone. A Cerignola torno spesso perché c'è la mia famiglia, ci sono gli amici di sempre. Ho un legame particolare con Cerignola. Ma la città che devo ringraziare per ciò che mi ha dato (soprattutto dal punto di vista professionale) è Roma".
Tornare agli esordi, alla passione per la musica che lo accompagna sin da bambino, ci fa emozionare. "Mio padre mi ha regalato la prima batteria. C'è un aneddoto particolare che segna il mio inizio come batterista, mi ingaggiarono per caso perché ero l'unico in paese ad avere una batteria professionale, grazie papà".
"Con la batteria non è stato amore a prima vista, ho cominciato per caso e più che altro per sfida, ma poi ho capito che sarebbe stata parte integrante della mia vita", ammette.
Erano i tempi in cui si suonava nei garage, in cui suonare significava condividere un modo di intendere la vita e l'amicizia.
Proprio l'amicizia è ciò che lega Piero Monterisi all'artista cerignolano Mikelangelo Loconte.
"Veniva a vedere i concerti in cui suonavo e mi chiedeva consigli. Ricordo di avergli detto: prendi e vai via da Cerignola, se vuoi fare musica seriamente. Lui mi prese troppo in parola e sconfinò l'Italia, affermandosi all'estero".
"La nostra città ha bisogno di emozioni, il riscatto parte da qui", sottolinea con una vena di rammarico. Amore, Rabbia, Speranza, Amore sono i tre aggettivi che Piero ha utilizzato per descrivere il suo legame con Cerignola.
Oggi che i musicisti compongono e suonano per lo più in solitaria davanti ad un computer, Piero Monterisi sembra davvero una mosca bianca, una specie in via di estinzione. Ed anche una perla rara di umanità, sensibilità e talento.
Per questo, sarebbe stato bello assegnargli un riconoscimento pubblico per la carriera, che comunque non finisce qui. "Non mi sento arrivato, anzi. Ho ancora tanta voglia di suonare e portare le mie rullate per il mondo, cosa che farò".
Siamo convinti che torneremo presto a parlare di lui e di qualche nuovo, entusiasmante progetto di musica e di vita.
"Dentro di me mi sento rock": esordisce così Piero Monterisi, batterista cerignolano che da sempre ha fatto della musica un vero e proprio stile di vita.
Al suo attivo vanta collaborazioni importanti con band e cantautori di spicco come Franco Dani, Alberto Camerini, Wess, il Maestro Renato Carosone, Tiromancino, Daniele Silvestri, Raf, Gianni Morandi, Max Gazzè, PFM, Cristina Donà, Luca Barbarossa, Fabi-Silvestri-Gazzè. "Questi tra i più rappresentativi, e poi tanti altri che non sono altri, ma artisti", aggiunge.
Il docu-film sul percorso artistico di questi tre cantautori molto amati e apprezzati dal pubblico si lega profondamente a quello di Monterisi, che con il trio ha condiviso momenti emozionanti come il Concerto al Circo Massimo del 6 Luglio 2024.
"Salire su un palco mi provoca sempre un'emozione fortissima, non mi abituo mai, anche se più di una persona mi definisce un animale da palco. Il contatto con il pubblico è la cosa più bella dell'essere musicista, nei periodi di stop è questo che mi manca di più", ammette.
"Con Max, Niccolò e Daniele non c'è solo un sodalizio musicale, ma anche una bella amicizia": quando dice questo, il volto di Piero si illumina.
Proiettato il 7-8-9 Aprile scorso nelle principali sale italiane, il docu-film "Un passo alla volta" è arrivato anche a Cerignola, al Multisala Corso, su proposta di Rosaria Zitolo e Pierluigi Lapollo, che hanno fortemente voluto che i cerignolani potessero assistere ad un evento cinematografico e musicale in cui, fra i protagonisti, c'è un cittadino di cui andare fieri.
"Apprezzo e ringrazio Rosaria e Pierluigi per il loro gesto e per l'interesse nei miei confronti. Non li conoscevo personalmente, ora sono diventati miei amici. E' stato bello condividere con loro e con le persone a me care un momento della mia vita personale e artistica", dichiara Piero che però non risparmia una frecciatina diretta all'Amministrazione comunale, assente nella serata di proiezione in cui il batterista ha partecipato.
"Cerignola non cambierà mai se non arrivano segnali di cambiamento dall'alto. Non mi aspettavo nulla di che, solo la presenza di un rappresentante dell'Amministrazione a dimostrazione che anche le cose belle della città vanno condivise, e non solo i titoli di cronaca che ci mortificano come cittadini", specifica il musicista, che in più di un'occasione si è dichiarato orgoglioso della sua "cerignolanità".
"Ho sempre portato la mia cerignolanità nel mondo con orgoglio, perché sono fortemente convinto che noi cerignolani abbiamo caratteristiche spiccate che ci fanno voler bene dalle persone. A Cerignola torno spesso perché c'è la mia famiglia, ci sono gli amici di sempre. Ho un legame particolare con Cerignola. Ma la città che devo ringraziare per ciò che mi ha dato (soprattutto dal punto di vista professionale) è Roma".
Tornare agli esordi, alla passione per la musica che lo accompagna sin da bambino, ci fa emozionare. "Mio padre mi ha regalato la prima batteria. C'è un aneddoto particolare che segna il mio inizio come batterista, mi ingaggiarono per caso perché ero l'unico in paese ad avere una batteria professionale, grazie papà".
"Con la batteria non è stato amore a prima vista, ho cominciato per caso e più che altro per sfida, ma poi ho capito che sarebbe stata parte integrante della mia vita", ammette.
Erano i tempi in cui si suonava nei garage, in cui suonare significava condividere un modo di intendere la vita e l'amicizia.
Proprio l'amicizia è ciò che lega Piero Monterisi all'artista cerignolano Mikelangelo Loconte.
"Veniva a vedere i concerti in cui suonavo e mi chiedeva consigli. Ricordo di avergli detto: prendi e vai via da Cerignola, se vuoi fare musica seriamente. Lui mi prese troppo in parola e sconfinò l'Italia, affermandosi all'estero".
"La nostra città ha bisogno di emozioni, il riscatto parte da qui", sottolinea con una vena di rammarico. Amore, Rabbia, Speranza, Amore sono i tre aggettivi che Piero ha utilizzato per descrivere il suo legame con Cerignola.
Oggi che i musicisti compongono e suonano per lo più in solitaria davanti ad un computer, Piero Monterisi sembra davvero una mosca bianca, una specie in via di estinzione. Ed anche una perla rara di umanità, sensibilità e talento.
Per questo, sarebbe stato bello assegnargli un riconoscimento pubblico per la carriera, che comunque non finisce qui. "Non mi sento arrivato, anzi. Ho ancora tanta voglia di suonare e portare le mie rullate per il mondo, cosa che farò".
Siamo convinti che torneremo presto a parlare di lui e di qualche nuovo, entusiasmante progetto di musica e di vita.