Enti locali
Pezzano: "Imminente apertura di un Centro Antiviolenza (sulle Donne) a Cerignola"
Intervista all'Ass. ai Servizi Sociali Rino Pezzano sul progetto del CAV (Centro Antiviolenza) per le donne vittime di maltrattamenti.
Cerignola - lunedì 18 luglio 2016
12.20
A Cerignola prende forma il progetto del Centro Antiviolenza (CAV), ormai in dirittura d'arrivo, per offrire supporto alle Donne vittime di violenze ed abusi. Il Centro Antiviolenza sarà ubicato presso il vecchio Ospedale T. Russo. Ad annunciarlo, pochi giorni fa, è stato l'Assessore ai Servizi Sociali Rino Pezzano che in un post del 15 Luglio dichiara "Dopo la convenzione stipulata con il Centro Antiviolenza (Cav) "Save" di Trani e l'accordo raggiunto con l'Asl di Foggia è imminente l'apertura di un Centro antiviolenza anche a Cerignola, una struttura che permetterà alle donne vittime di maltrattamenti di denunciare gli abusi subiti."
La nostra Redazione ha pensato allora di intervistare proprio l'Ass. ai Servizi Sociali Pezzano per saperne di più su questi importantissimo progetto quale il Centro Antiviolenza:
- Un CAV a Cerignola: perché? Da dove nasce l'idea?
R.P. Nell'ottica di una maggiore presenza di servizi e delle istituzioni sul territorio, il Cav serve anche a implementare l'equipe 'Abuso e Maltrattamenti': un gruppo integrato tra Comune e Asl, composto da due assistenti sociali (una dell'Ambito del Comune di Cerignola e l'altra dell'Asl) più una psicologa dell'Asl.
- Quali i servizi che verranno offerti alle Donne vittime di violenza?
R.P. Verranno prese in carico tutte le donne che arrivano a denunciare e a segnalare un abuso, un maltrattamento, azioni violente. Il numero, per ora solo indicativo, è di un massimo di otto donne. Il Cav si occuperà dell'accoglienza, dell'ascolto, dell'orientamento, ma anche dell'assistenza legale, psicologica e di un graduale inserimento lavorativo. Le donne, infatti, seguiranno dei corsi e acquisiranno delle abilità spendibili con i partner che si occuperanno dell'aspetto formativo e lavorativo e, in futuro, nella compilazione di un curriculum vitae.
- La presenza di un CAV renderà le donne più propense a denunciare? o vi è bisogno di ulteriori attività?
R.P. In parallelo, sarà avviato un percorso di sensibilizzazione e prevenzione attraverso degli incontri, dei seminari, delle manifestazioni all'interno degli istituti scolastici. Le scuole elementari, ad esempio, saranno coinvolte sulla tematica del "bullismo". Mentre nelle scuole medie e gli istituti superiori verranno portate avanti delle iniziative per sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza di genere.
- Una panoramica sulla situazione locale di fatti di violenza su Donne? Il fattore "silenzio" gioca un ruolo fondamentale nella mole delle denunce?
R.P. Con il Cav proveremo anche ad avere un panoramica più completa della situazione locale. La privacy, in questi casi, è un fattore fondamentale.
- Cosa dobbiamo prevedere per il futuro?
R.P. Questo è il primo dei tanti interventi che ho in mente per ridurre le distanze tra chi vive una situazione di disagio e il resto della comunità.
La nostra Redazione ha pensato allora di intervistare proprio l'Ass. ai Servizi Sociali Pezzano per saperne di più su questi importantissimo progetto quale il Centro Antiviolenza:
- Un CAV a Cerignola: perché? Da dove nasce l'idea?
R.P. Nell'ottica di una maggiore presenza di servizi e delle istituzioni sul territorio, il Cav serve anche a implementare l'equipe 'Abuso e Maltrattamenti': un gruppo integrato tra Comune e Asl, composto da due assistenti sociali (una dell'Ambito del Comune di Cerignola e l'altra dell'Asl) più una psicologa dell'Asl.
- Quali i servizi che verranno offerti alle Donne vittime di violenza?
R.P. Verranno prese in carico tutte le donne che arrivano a denunciare e a segnalare un abuso, un maltrattamento, azioni violente. Il numero, per ora solo indicativo, è di un massimo di otto donne. Il Cav si occuperà dell'accoglienza, dell'ascolto, dell'orientamento, ma anche dell'assistenza legale, psicologica e di un graduale inserimento lavorativo. Le donne, infatti, seguiranno dei corsi e acquisiranno delle abilità spendibili con i partner che si occuperanno dell'aspetto formativo e lavorativo e, in futuro, nella compilazione di un curriculum vitae.
- La presenza di un CAV renderà le donne più propense a denunciare? o vi è bisogno di ulteriori attività?
R.P. In parallelo, sarà avviato un percorso di sensibilizzazione e prevenzione attraverso degli incontri, dei seminari, delle manifestazioni all'interno degli istituti scolastici. Le scuole elementari, ad esempio, saranno coinvolte sulla tematica del "bullismo". Mentre nelle scuole medie e gli istituti superiori verranno portate avanti delle iniziative per sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza di genere.
- Una panoramica sulla situazione locale di fatti di violenza su Donne? Il fattore "silenzio" gioca un ruolo fondamentale nella mole delle denunce?
R.P. Con il Cav proveremo anche ad avere un panoramica più completa della situazione locale. La privacy, in questi casi, è un fattore fondamentale.
- Cosa dobbiamo prevedere per il futuro?
R.P. Questo è il primo dei tanti interventi che ho in mente per ridurre le distanze tra chi vive una situazione di disagio e il resto della comunità.