Territorio
Per la Puglia arancione si chiedeva il rosso… ma ha avuto il giallo!
In 17 giorni 23.951 contagiati, 573 decessi (il 35% solo nella Provincia di Foggia). L’ordine dei medici chiedeva la zona rossa, Lopalco lo sperava, Emiliano lo scriveva. Risultato raggiunto, “Zona gialla”!
Puglia - sabato 5 dicembre 2020
14.25
Il 18 novembre il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, inviò una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere l'adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di BAT nella cosiddetta "zona rossa". Una richiesta avanzata al termine della riunione tenutasi con i Presidenti delle province in questione e i Sindaci dei Comuni capoluogo delle medesime province i quali, alla luce dei dati illustrati dai Direttori Generali delle ASL competenti per territorio, condivisero richiesta della Regione Puglia.
Da parte del Ministero della Salute nessuna risposta, le province di BAT e Foggia restarono arancioni come tutta la Puglia.
Dal quel 18 novembre a ieri, 4 dicembre, in soli 17 giorni, in Puglia ci sono stati 23.951 contagiati, nella sola provincia di Foggia 5.081, scioccante il numero di decessi che, sempre in soli 17 giorni, è di 573, più che allarmante osservare come il 35% dei decessi (204) sia solo nella Provincia di Foggia.
Il 17 novembre l'Ordine dei medici di Bari e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chiedeva che la Puglia diventasse regione rossa. "Il virus continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia – dichiarava il dott. Filippo Anelli - Con questi ritmi di crescita rischiamo il collasso del sistema. Urge adottare subito misure più restrittive".
All'allarme lanciato dall'Ordine dei medici, l'Assessore Regionale Pierluigi Lopalco dichiarava al TGR Puglia che "è fuori discussione l'entrata in zona rossa".
ll Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati forniti della Cabina di Regia, ieri ha firmato l'ordinanza dichiarando la Puglia "Zona gialla". In pochi giorni cosa è cambiato? Quali sono i motivi per cui le richieste dell'ordine dei medici siano state snobbate? Come mai l'Amministrazione Regionale della Puglia, che fino a qualche giorno fa spingeva per la zona rossa almeno per le province di Foggia e BAT, oggi fa spallucce precisando che la decisione sia del Ministro della Salute e non della Regione, premesso che appartengono allo stesso partito politico?
Michele Emiliano ha dichiarato: "Non siamo mai andati in zona rossa, è vero, ma i rischi sono ancora altissimi. Abbiamo fronteggiato negli ultimi 15 giorni contagi molto alti nella Bat e in provincia di Foggia, che ci avevano fatto temere moltissimo. Adesso si sono stabilizzati – si ricorda che nella sola giornata di ieri in Puglia si sono registrati 1419 nuovi positivi e 72 decessi - non escludo di applicare restrizioni a questi territori. Se fosse stato per me e al mio istinto di protezione vi avrei chiusi tutti in casa, ma non sarebbe stata la mossa giusta. Stando chiusi in casa molti rischiano di fare la fame. Ripeto che la zona gialla è una decisione del Ministro della Salute e non della Regione Puglia. Non si tratta di una decisione discrezionale, ma dell'applicazione dei 21 criteri che vengono elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità".
Prepariamoci, quindi, ad un mese caratterizzato da misure meno rigide, classiche delle zone gialle, ad un mese caratterizzato dal rientro in Puglia di decine di migliaia di persone, così come ha dichiarato oggi Pierluigi Lopalco, ad un mese in cui se da un lato si può andare a pranzo al ristorante dall'altro sarebbe un problema, almeno a Cerignola, essere trasportati in ospedale con l' autoambulanza vista la positività al Covid di alcuni autisti e l'esiguo numero dei restanti, ad un mese in cui la città sarà addobbata a festa con luminarie natalizie che non si potranno osservare, come disposto da ordinanza della Commissione Straordinaria di Cerignola che vieta la permanenza nei luoghi in cui le stesse luminarie saranno montate, ad un mese in cui il bollettino epidemiologico riporterà costantemente numeri allarmanti ma noi dobbiamo fingere che tutto vada bene perché così ha deciso il governo, ad un mese in cui il gioco dei colori andrà in pausa mentre mai fermi saranno i pronto soccorsi dei presidi ospedalieri pugliesi, ad un mese in cui la fila delle auto per farsi il tampone sarà più lunga di quella dei centri commerciali, ad un mese in cui, terminato l'anno, dobbiamo augurarci che "Dio ce la mandi buona".
Da parte del Ministero della Salute nessuna risposta, le province di BAT e Foggia restarono arancioni come tutta la Puglia.
Dal quel 18 novembre a ieri, 4 dicembre, in soli 17 giorni, in Puglia ci sono stati 23.951 contagiati, nella sola provincia di Foggia 5.081, scioccante il numero di decessi che, sempre in soli 17 giorni, è di 573, più che allarmante osservare come il 35% dei decessi (204) sia solo nella Provincia di Foggia.
Il 17 novembre l'Ordine dei medici di Bari e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chiedeva che la Puglia diventasse regione rossa. "Il virus continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia – dichiarava il dott. Filippo Anelli - Con questi ritmi di crescita rischiamo il collasso del sistema. Urge adottare subito misure più restrittive".
All'allarme lanciato dall'Ordine dei medici, l'Assessore Regionale Pierluigi Lopalco dichiarava al TGR Puglia che "è fuori discussione l'entrata in zona rossa".
ll Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati forniti della Cabina di Regia, ieri ha firmato l'ordinanza dichiarando la Puglia "Zona gialla". In pochi giorni cosa è cambiato? Quali sono i motivi per cui le richieste dell'ordine dei medici siano state snobbate? Come mai l'Amministrazione Regionale della Puglia, che fino a qualche giorno fa spingeva per la zona rossa almeno per le province di Foggia e BAT, oggi fa spallucce precisando che la decisione sia del Ministro della Salute e non della Regione, premesso che appartengono allo stesso partito politico?
Michele Emiliano ha dichiarato: "Non siamo mai andati in zona rossa, è vero, ma i rischi sono ancora altissimi. Abbiamo fronteggiato negli ultimi 15 giorni contagi molto alti nella Bat e in provincia di Foggia, che ci avevano fatto temere moltissimo. Adesso si sono stabilizzati – si ricorda che nella sola giornata di ieri in Puglia si sono registrati 1419 nuovi positivi e 72 decessi - non escludo di applicare restrizioni a questi territori. Se fosse stato per me e al mio istinto di protezione vi avrei chiusi tutti in casa, ma non sarebbe stata la mossa giusta. Stando chiusi in casa molti rischiano di fare la fame. Ripeto che la zona gialla è una decisione del Ministro della Salute e non della Regione Puglia. Non si tratta di una decisione discrezionale, ma dell'applicazione dei 21 criteri che vengono elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità".
Prepariamoci, quindi, ad un mese caratterizzato da misure meno rigide, classiche delle zone gialle, ad un mese caratterizzato dal rientro in Puglia di decine di migliaia di persone, così come ha dichiarato oggi Pierluigi Lopalco, ad un mese in cui se da un lato si può andare a pranzo al ristorante dall'altro sarebbe un problema, almeno a Cerignola, essere trasportati in ospedale con l' autoambulanza vista la positività al Covid di alcuni autisti e l'esiguo numero dei restanti, ad un mese in cui la città sarà addobbata a festa con luminarie natalizie che non si potranno osservare, come disposto da ordinanza della Commissione Straordinaria di Cerignola che vieta la permanenza nei luoghi in cui le stesse luminarie saranno montate, ad un mese in cui il bollettino epidemiologico riporterà costantemente numeri allarmanti ma noi dobbiamo fingere che tutto vada bene perché così ha deciso il governo, ad un mese in cui il gioco dei colori andrà in pausa mentre mai fermi saranno i pronto soccorsi dei presidi ospedalieri pugliesi, ad un mese in cui la fila delle auto per farsi il tampone sarà più lunga di quella dei centri commerciali, ad un mese in cui, terminato l'anno, dobbiamo augurarci che "Dio ce la mandi buona".