Attualità
Per il Presidente Emiliano la scuola non è luogo sicuro
Emiliano: “Che la scuola non sia un luogo sicuro è un dato di fatto, ma il Governo e il Ministero si ostinano nel voler avere le scuole aperte”
Puglia - lunedì 18 gennaio 2021
10.31
Stando all'ordinanza firmata dal Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, da questa mattina gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado saranno tutti in DaD, ritorno in presenza, con la possibilità per i genitori di scegliere per la DDI (Didattica digitale integrata), invece, per gli studenti della scuola primaria e quella secondaria di primo grado. Nel corso della presentazione dell'ospedale Covid in Fiera del Levante, il Presidente ha chiarito il perché della sua ordinanza;
«Quando ho emanato la scorsa ordinanza non c'era l'obbligo di presenza a scuola determinato per legge, ma da Dpcm – spiega Michele Emiliano - La mia ordinanza e quella del Governo erano della stessa sostanza giuridica, mentre ora l'obbligo è inserito in un decreto legge. Abbiamo dovuto rigirare l'ordinanza perché non posso impedire la presenza e ci siamo limitati a riaffermare il diritto di poter scegliere di non essere in presenza. Nessuna famiglia può essere obbligata durante una pandemia a mandare il proprio figlio a scuola, ma allo stesso tempo non si può ledere il diritto di chi per avere un po' di didattica è costretto ad andare a scuola».
Il Presidente Emiliano, in tono piuttosto polemico nei confronti delle scelte politiche del Governo in merito alla apertura delle scuole, continua a sottolineare che la scuola risulta ancora essere un luogo sicure:
«Che la scuola non sia un luogo sicuro è un dato di fatto, ma il Governo e il Ministero si ostinano nel voler avere le scuole aperte. Sono molto grato agli insegnanti che stanno facendo un lavoro enorme e ci stanno aiutando a tenere bassa la curva pandemica. Stanno facendo qualcosa di straordinario, riuscendo a gestire gli alunni in classe contemporaneamente con quelli che sono a casa, aiutandoci davvero a tenere vuoti gli ospedali. La nostra nuova ordinanza è più difficile da impugnare, basta vedere quanto accaduto in Emilia Romagna. Difficile stare a spiegare il perché si cambia la struttura giuridica dell'ordinanza, ma è il mio mestiere. E comunque il rischio che sia impugnata c'è sempre. La posizione più comoda per un presidente di Regione sarebbe adeguarsi a quanto stabilito dal Governo, ma credo che sia l'opinione pubblica che il sistema sanitario (nonostante mi fischino spesso le orecchie) mi sia grato del fatto che stiamo tentando di evitare che la scuola sia uno degli acceleratori della terza ondata».
«Quando ho emanato la scorsa ordinanza non c'era l'obbligo di presenza a scuola determinato per legge, ma da Dpcm – spiega Michele Emiliano - La mia ordinanza e quella del Governo erano della stessa sostanza giuridica, mentre ora l'obbligo è inserito in un decreto legge. Abbiamo dovuto rigirare l'ordinanza perché non posso impedire la presenza e ci siamo limitati a riaffermare il diritto di poter scegliere di non essere in presenza. Nessuna famiglia può essere obbligata durante una pandemia a mandare il proprio figlio a scuola, ma allo stesso tempo non si può ledere il diritto di chi per avere un po' di didattica è costretto ad andare a scuola».
Il Presidente Emiliano, in tono piuttosto polemico nei confronti delle scelte politiche del Governo in merito alla apertura delle scuole, continua a sottolineare che la scuola risulta ancora essere un luogo sicure:
«Che la scuola non sia un luogo sicuro è un dato di fatto, ma il Governo e il Ministero si ostinano nel voler avere le scuole aperte. Sono molto grato agli insegnanti che stanno facendo un lavoro enorme e ci stanno aiutando a tenere bassa la curva pandemica. Stanno facendo qualcosa di straordinario, riuscendo a gestire gli alunni in classe contemporaneamente con quelli che sono a casa, aiutandoci davvero a tenere vuoti gli ospedali. La nostra nuova ordinanza è più difficile da impugnare, basta vedere quanto accaduto in Emilia Romagna. Difficile stare a spiegare il perché si cambia la struttura giuridica dell'ordinanza, ma è il mio mestiere. E comunque il rischio che sia impugnata c'è sempre. La posizione più comoda per un presidente di Regione sarebbe adeguarsi a quanto stabilito dal Governo, ma credo che sia l'opinione pubblica che il sistema sanitario (nonostante mi fischino spesso le orecchie) mi sia grato del fatto che stiamo tentando di evitare che la scuola sia uno degli acceleratori della terza ondata».