PD: «Contro la violenza di genere non serve tagliare nastri di altri, occorre strutturare la rete»
Il Partito Democratico di Cerignola su inaugurazione del Centro Antiviolenza e Stanza rosa del P.O. Tatarella
Cerignola - lunedì 19 settembre 2016
19.56 Comunicato Stampa
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa a firma del Partito Democratico di Cerignola:
"Oggi si inaugura a Cerignola il Centro Antiviolenza, voluto e realizzato dalla precedente struttura regionale dell'Assessorato al Welfare. Sicuramente una buona notizia, che però rischia di essere il solito taglio del nastro che questa amministrazione fa ereditando le cose buone realizzate da altri nel recente passato e scaricandosi i problemi del presente. L'inaugurazione del CAV così, diventa un banalissimo spot per l'Assessore Pezzano. Il rischio è tagliare un nastro bianco. Il Comune di Cerignola ha presentato il Programma antiviolenza, chiedendo il partenariato ad un centro provinciale in possesso dei requisiti, ma questo non basta. La Regione Puglia con la scorsa programmazione regionale ha avviato un processo articolato. Gli interventi messi in atto riguardano la costruzione di reti capillari sul territorio per offrire a tutte le vittime un pronto intervento, servizi efficaci, attività di prevenzione e opportunità di inclusione e di empowerment. Il CAV è stato finanziato grazie all' Adozione del Piano operativo per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere a firma dell'allora Assessore al Welfare di Puglia, Elena Gentile che ha previsto la presentazione di Programmi antiviolenza di cui all'art. 16 della L.R. 29/2014, con l'obiettivo di uscire dal circuito della violenza potendo fare affidamento su un sistema di servizi competente, qualificato, "alleato".
Il centro va strutturato con operatori ma soprattutto va attivata la rete dei servizi sul territorio contro la violenza, programmata ma non ancora operativa. Non si evince, infatti, la volontà politica di implementare azioni e buone prassi per sensibilizzare la nostra città ad una cultura rigenerativa, la stessa cultura promossa ai sensi della l. 29/2014 a firma PD.
Il CAV deve integrarsi con la stanza rosa del P.O. Tatarella inaugurata l'8 marzo 2014 e dedicata alla memoria di Titina Cioffi, concittadina maestra di scuola elementare vittima di femminicidio.
La stanza rosa dovrebbe essere il punto di partenza di un percorso riservato alle vittime di violenza, identificate con il codice rosa. Uno spazio protetto, dove è possibile ricevere adeguata assistenza medica, psicologica, sociale e legale da parte di un pool di specialisti debitamente formati. La stanza rosa di Cerignola, una autentica rivoluzione culturale per la nostra città, non è però mai entrata pienamente in funzione, eccezione fatta per qualche sporadico caso. Creare una vera rete antiviolenza vuol dire quindi pensare a un lavoro in rete tra gli enti.
Nel novembre 2015 la Direzione Sanitaria di Presidio su indicazione del Direttore di Unità Operativa e di concerto con la Direzione Generale, decise di trasferire il Triage nella sala Rosa e viceversa, questo per consentire un miglioramento in termini organizzativi e gestionali delle urgenze di Pronto Soccorso, oltre a rendere la stanza rosa uno spazio più riservato. Per render pienamente operativa la nuova sala sarebbero serviti lavori di adeguamento, previsti dalla precedente direzione ospedaliera, ma dei quali a oggi non si hanno notizia. La stanza rosa così come il centro per l'autismo, l'asilo nido e il servizio oncologico, restano all'interno del P.O. Tatarella come l'ennesimo esempio di buona programmazione della politica e cattiva gestione manageriale. Per questo chiediamo alla Direzione Sanitaria di Presidio e al Direttore Generale dell'ASL di effettuare i lavori necessari per rendere fruibile il prima possibile la stanza rosa come presidio indispensabile per la rete contro la violenza."