PD Cerignola: Ospedale "Tatarella", solo campagna mediatica e fake news
Vergognosa campagna mediatica contro il Tatarella, basta con le fake news! Non c'è nessuna delibera da revocare
Cerignola - giovedì 23 aprile 2020
10.39 Comunicato Stampa
"La campagna mediatica contro l'ospedale Tatarella è diventata vergognosa e stucchevole, ed ha il solo obiettivo di gettare fango sull'immagine del nostro Presidio e dei tanti operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta contro il coronavirus". Sono queste le prime parole del Partito Democratico di Cerignola in merito alla temuta chiusura di alcuni reparti e sui paventati ricoveri di pazienti positivi al Covid-19.
"Le fake news sono tante e gli scienziati nostrani, capaci di individuare i casi positivi con il semplice sguardo, vanno sbugiardati punto per punto. Il primo punto riguarda la revoca della delibera del Direttore Generale che la nuova alleanza tanto sta reclamando. Di quale delibera si stia parlando non si sa, e questo per il semplice motivo che non esiste alcuna delibera ma una semplice disposizione di servizio del 29 marzo 2020 che accorpava i reparti, visto il temporaneo blocco dei ricoveri ordinari e delle prestazioni ambulatoriali per tutti gli ospedali della regione, disposto dal Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia, il dott. Vito Montanaro. Tale disposizione di servizio è stata superata, grazie all'impegno del Presidente Emiliano sollecitato dal PD di Cerignola, dalla nuova disposizione di servizio del 3 aprile 2020, che ripristina la dotazione organica di Chirurgia cosi come prevista originariamente".
"Il secondo punto riguarda la fake news dei ricoveri dei pazienti affetti da covid-19 nei reparti di Medicina e Cardiologia del Tatarella. Ciò è assolutamente falso: nessun paziente positivo è mai stato ricoverato in questi due reparti del nostro Presidio Ospedaliero. Con una circolare del 13 marzo 2020, la Regione ha disposto di individuare, all'interno delle strutture ospedaliere, delle postazioni isolate per l'osservazione di quei pazienti in attesa dei risultati dei test: nel caso in cui il test fosse positivo, si sarebbe proceduto al trasferimento dei pazienti positivi in una delle strutture individuate. Il Tatarella si è semplicemente attenuto a quella circolare prevedendo delle zone da dedicare all'isolamento all'interno del presidio stesso".
"Il problema che la politica dovrebbe affrontare, attraverso un serio confronto, è la delibera con la quale, in seguito alla riorganizzazione delle strutture dedicate al coronavirus, viene disposto il trasferimento di tutti i casi sospetti presso uno dei presidi Covid, cioè Foggia e San Giovanni Rotondo. Premesso che dal 13 marzo ad oggi nessun operatore sanitario del Tatarella è rimasto contagiato, la vera questione è come trattare un paziente che accede al Presidio con altra patologia. Non è certamente un Presidio Covid o non Covid a donare sicurezza agli operatori sanitari, tanto è vero che il Policlinico Riuniti di Foggia, alcuni giorni fa, ha registrato sei casi positivi nel proprio reparto di Medicina. Ciò vuol dire che questo virus si nasconde in soggetti totalmente asintomatici ed è diventato altamente difficile da gestire e controllare. Di conseguenza, la sicurezza degli operatori sanitari passa esclusivamente attraverso l'utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale".
"Bisogna inoltre tener presente che, visto il numero crescente di contagi nella Provincia di Foggia, i Presidi Covid non sono in grado di accogliere tutti i casi sospetti a causa della insufficiente disponibilità di posti letto in isolamento. Per di più, esiste il 5 % di probabilità che, tra i pazienti in isolamento, vi siano dei casi positivi. In questo modo si metterebbero in seria difficoltà sia i reparti del nostro ospedale idonei a ricoverare i pazienti negativi, sia i pazienti stessi, costretti ad essere ricoverati in altre città in un periodo in cui è opportuno limitare al minimo gli spostamenti. Il tutto per non trattenere sei ore un paziente in isolamento. Se si seguisse questa linea, visto il blocco dei ricoveri ordinari e di tutte le prestazioni ambulatoriali, si dovrebbero chiudere tutti i Presidi no Covid d'Italia al fine di evitare rischi di contagio e, soprattutto, a causa dell'assenza di pazienti ricoverati. Tutto ciò sarebbe semplicemente assurdo!"
"Il tema prioritario è come far ripartire in sicurezza una città che in questi mesi ha registrato 70 casi positivi e 12 decessi. La politica ha l'obbligo di offrire soluzioni che riducano al minimo i disagi ai cittadini e che permettano agli operatori sanitari di lavorare in massima sicurezza. La linea che il PD segue da sempre ha, quali primi criteri, il dialogo e il confronto. Ciò che invece non ci appartiene – sottolinea con fermezza il Partito Democratico - è la politica che lancia accuse infondate e che diffonde fake news. In un momento così delicato, gli operatori sanitari e i cittadini non possono essere trattati come pedine".
"Le fake news sono tante e gli scienziati nostrani, capaci di individuare i casi positivi con il semplice sguardo, vanno sbugiardati punto per punto. Il primo punto riguarda la revoca della delibera del Direttore Generale che la nuova alleanza tanto sta reclamando. Di quale delibera si stia parlando non si sa, e questo per il semplice motivo che non esiste alcuna delibera ma una semplice disposizione di servizio del 29 marzo 2020 che accorpava i reparti, visto il temporaneo blocco dei ricoveri ordinari e delle prestazioni ambulatoriali per tutti gli ospedali della regione, disposto dal Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia, il dott. Vito Montanaro. Tale disposizione di servizio è stata superata, grazie all'impegno del Presidente Emiliano sollecitato dal PD di Cerignola, dalla nuova disposizione di servizio del 3 aprile 2020, che ripristina la dotazione organica di Chirurgia cosi come prevista originariamente".
"Il secondo punto riguarda la fake news dei ricoveri dei pazienti affetti da covid-19 nei reparti di Medicina e Cardiologia del Tatarella. Ciò è assolutamente falso: nessun paziente positivo è mai stato ricoverato in questi due reparti del nostro Presidio Ospedaliero. Con una circolare del 13 marzo 2020, la Regione ha disposto di individuare, all'interno delle strutture ospedaliere, delle postazioni isolate per l'osservazione di quei pazienti in attesa dei risultati dei test: nel caso in cui il test fosse positivo, si sarebbe proceduto al trasferimento dei pazienti positivi in una delle strutture individuate. Il Tatarella si è semplicemente attenuto a quella circolare prevedendo delle zone da dedicare all'isolamento all'interno del presidio stesso".
"Il problema che la politica dovrebbe affrontare, attraverso un serio confronto, è la delibera con la quale, in seguito alla riorganizzazione delle strutture dedicate al coronavirus, viene disposto il trasferimento di tutti i casi sospetti presso uno dei presidi Covid, cioè Foggia e San Giovanni Rotondo. Premesso che dal 13 marzo ad oggi nessun operatore sanitario del Tatarella è rimasto contagiato, la vera questione è come trattare un paziente che accede al Presidio con altra patologia. Non è certamente un Presidio Covid o non Covid a donare sicurezza agli operatori sanitari, tanto è vero che il Policlinico Riuniti di Foggia, alcuni giorni fa, ha registrato sei casi positivi nel proprio reparto di Medicina. Ciò vuol dire che questo virus si nasconde in soggetti totalmente asintomatici ed è diventato altamente difficile da gestire e controllare. Di conseguenza, la sicurezza degli operatori sanitari passa esclusivamente attraverso l'utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale".
"Bisogna inoltre tener presente che, visto il numero crescente di contagi nella Provincia di Foggia, i Presidi Covid non sono in grado di accogliere tutti i casi sospetti a causa della insufficiente disponibilità di posti letto in isolamento. Per di più, esiste il 5 % di probabilità che, tra i pazienti in isolamento, vi siano dei casi positivi. In questo modo si metterebbero in seria difficoltà sia i reparti del nostro ospedale idonei a ricoverare i pazienti negativi, sia i pazienti stessi, costretti ad essere ricoverati in altre città in un periodo in cui è opportuno limitare al minimo gli spostamenti. Il tutto per non trattenere sei ore un paziente in isolamento. Se si seguisse questa linea, visto il blocco dei ricoveri ordinari e di tutte le prestazioni ambulatoriali, si dovrebbero chiudere tutti i Presidi no Covid d'Italia al fine di evitare rischi di contagio e, soprattutto, a causa dell'assenza di pazienti ricoverati. Tutto ciò sarebbe semplicemente assurdo!"
"Il tema prioritario è come far ripartire in sicurezza una città che in questi mesi ha registrato 70 casi positivi e 12 decessi. La politica ha l'obbligo di offrire soluzioni che riducano al minimo i disagi ai cittadini e che permettano agli operatori sanitari di lavorare in massima sicurezza. La linea che il PD segue da sempre ha, quali primi criteri, il dialogo e il confronto. Ciò che invece non ci appartiene – sottolinea con fermezza il Partito Democratico - è la politica che lancia accuse infondate e che diffonde fake news. In un momento così delicato, gli operatori sanitari e i cittadini non possono essere trattati come pedine".