
Vita di città
Pavimentazione delle strade in Terra Vecchia: la situazione è grave
Urgono interventi di ripristino per evitare pericolose cadute accidentali e rischiosi sprofondamenti del terreno
Cerignola - martedì 18 marzo 2025
14.49
Fare una passeggiata tra i vicoli del Borgo Antico di Cerignola potrebbe riservare qualche spiacevole sorpresa, se non si sta con gli occhi ben aperti (e piantati in terra).
Oltre alle criticità che abbiamo già evidenziato (edifici abbandonati e divenuti ricettacoli di sporcizia, blatte e roditori), in Terra Vecchia ci sono strade la cui pavimentazione presenta crepe e rotture tali da indurre in fallo anche il più accorto camminatore.
Partiamo proprio dalla strada che costeggia la Chiesa Madre, percorsa ogni giorno da pedoni e automobilisti. Quasi di fronte all'entrata della Chiesa notiamo la presenza alcune grandi chianche divelte che-se non avvistate in tempo-potrebbero procurare rovinose cadute.
Evidentemente il ripetuto e frequente transito di auto nella strada ha compromesso irrimediabilmente la tenuta della pavimentazione, che ad oggi necessita di un tempestivo intervento (tenendo conto anche della circostanza nota a tutti che, al di sotto della pavimentazione esistono ancora i cunicoli che conducono al di fuori della Terra Vecchia). Tutto ciò avvalora l'assunto che il rischio di sprofondamento non è affatto remoto.
La situazione non migliora affatto se ci si inoltra all'interno dei vicoli, dove-in alcune parti- i mattoni mostrano segni evidenti di un pericoloso cedimento. Umidità e incuria completano il quadro degradato di un quartiere che ormai da tempo reclama attenzione.
Ma c'è di più. Eventuali cadute in strada, provocate da pavimentazione così maltenuta, farebbero scattare la responsabilità del Comune. L'art. 2051 del Codice Civile stabilisce che il custode di una cosa è responsabile dei danni causati dalla cosa stessa, a meno che non provi che l'evento è avvenuto per caso fortuito. Nel caso delle strade, il custode solitamente è il Comune.
Di conseguenza, se un pedone cade accidentalmente a causa di una buca o altra insidia presente sulla strada, il Comune è tenuto a risarcire i danni, a meno che non riesca a provare che l'incidente (ossia la caduta) sia stato causato da un evento imprevedibile e inevitabile (caso fortuito).
Ipotesi tipica di caso fortuito secondo la legge è il terremoto, che improvvisamente faccia frenare la terra sotto ai piedi al malcapitato passante. Può essere però ricondotto al "caso fortuito" (e quindi fuori dalla responsabilità del custode) anche il comportamento imprudente del pedone.
Ad esempio chi, nonostante essersi accorto della strada dissestata, si metta comunque a correre (accettando implicitamente il rischio di cadere e farsi male), o nel caso in cui qualcuno venga spinto volutamente da un altro passante.
Su questo argomento la casistica della giurisprudenza è assai ampia.
Ma la recente ordinanza n. 19078/2024 ha chiarito che la disattenzione del pedone non esclude il risarcimento, salvo che non sia "abnorme" e costituisca l'unica causa dell'incidente. Quindi il Comune dovrebbe mettere in conto la distrazione dei pedoni, adottando comunque misure per garantire la sicurezza della strada, anche per quelli meno attenti. Pensiamo ad esempio agli anziani, la cui disattenzione può essere dovuta ai riflessi meno pronti o a patologie legate all'età.
Oltre alle criticità che abbiamo già evidenziato (edifici abbandonati e divenuti ricettacoli di sporcizia, blatte e roditori), in Terra Vecchia ci sono strade la cui pavimentazione presenta crepe e rotture tali da indurre in fallo anche il più accorto camminatore.
Partiamo proprio dalla strada che costeggia la Chiesa Madre, percorsa ogni giorno da pedoni e automobilisti. Quasi di fronte all'entrata della Chiesa notiamo la presenza alcune grandi chianche divelte che-se non avvistate in tempo-potrebbero procurare rovinose cadute.
Evidentemente il ripetuto e frequente transito di auto nella strada ha compromesso irrimediabilmente la tenuta della pavimentazione, che ad oggi necessita di un tempestivo intervento (tenendo conto anche della circostanza nota a tutti che, al di sotto della pavimentazione esistono ancora i cunicoli che conducono al di fuori della Terra Vecchia). Tutto ciò avvalora l'assunto che il rischio di sprofondamento non è affatto remoto.
La situazione non migliora affatto se ci si inoltra all'interno dei vicoli, dove-in alcune parti- i mattoni mostrano segni evidenti di un pericoloso cedimento. Umidità e incuria completano il quadro degradato di un quartiere che ormai da tempo reclama attenzione.
Ma c'è di più. Eventuali cadute in strada, provocate da pavimentazione così maltenuta, farebbero scattare la responsabilità del Comune. L'art. 2051 del Codice Civile stabilisce che il custode di una cosa è responsabile dei danni causati dalla cosa stessa, a meno che non provi che l'evento è avvenuto per caso fortuito. Nel caso delle strade, il custode solitamente è il Comune.
Di conseguenza, se un pedone cade accidentalmente a causa di una buca o altra insidia presente sulla strada, il Comune è tenuto a risarcire i danni, a meno che non riesca a provare che l'incidente (ossia la caduta) sia stato causato da un evento imprevedibile e inevitabile (caso fortuito).
Ipotesi tipica di caso fortuito secondo la legge è il terremoto, che improvvisamente faccia frenare la terra sotto ai piedi al malcapitato passante. Può essere però ricondotto al "caso fortuito" (e quindi fuori dalla responsabilità del custode) anche il comportamento imprudente del pedone.
Ad esempio chi, nonostante essersi accorto della strada dissestata, si metta comunque a correre (accettando implicitamente il rischio di cadere e farsi male), o nel caso in cui qualcuno venga spinto volutamente da un altro passante.
Su questo argomento la casistica della giurisprudenza è assai ampia.
Ma la recente ordinanza n. 19078/2024 ha chiarito che la disattenzione del pedone non esclude il risarcimento, salvo che non sia "abnorme" e costituisca l'unica causa dell'incidente. Quindi il Comune dovrebbe mettere in conto la distrazione dei pedoni, adottando comunque misure per garantire la sicurezza della strada, anche per quelli meno attenti. Pensiamo ad esempio agli anziani, la cui disattenzione può essere dovuta ai riflessi meno pronti o a patologie legate all'età.