Attualità
Pasquale Tocci, autore di Cerignola, invita ad andare oltre “il disciplinamento dell’infanzia”
La scuola può farsi promotrice di nuovi approcci all’insegnamento più benefici per bambini e ragazzi
Cerignola - domenica 28 aprile 2024
8.36
"Il disciplinamento dell'infanzia. Riflessioni critiche per una proposta educativa" (Echos Edizioni) è la nuova creatura letteraria di Pasquale Tocci, dottore in Scienze della Formazione Primaria, docente di scuola primaria e specializzando in "Valutazione e didattica degli interventi formativi", originario di Cerignola.
Si tratta di un saggio sicuramente interessante e a tratti anche "illuminante", che propone il superamento di archetipi e approcci tradizionali e limitanti di insegnamento sui quali si basa la scuola moderna.
Tocci, facendo tesoro della sua esperienza di insegnante di scuola primaria e della sua spiccata curiosità e propensione verso la Ricerca e l'approfondimento di temi sociali, ha provato a muovere una critica costruttiva all'attuale "istituzione scuola".
Senza cadere in inutili e sterili assolutismi, nel suo saggio il maestro Tocci conduce il lettore alla comprensione di alcuni meccanismi del potere che si serve anche della scuola per tenere le persone soggiogate, privandole dello spirito critico e di ogni anelito ad una sana ribellione.
Una scuola così come è oggi, asservita al potere dominante e rigidamente strutturata nei tempi e negli adempimenti ministeriali non può-come mette in evidenza l'autore- riuscire a tirare fuori dai bambini i talenti, le potenzialità, le mille sfaccettature della personalità.
Ma Tocci indica una via uscita, avanza la sua proposta di "Scuola Fuori", che esca fuori dalle mura grigie degli istituti per trovare ambienti più consoni e stimolanti. E' quello che hanno proposto grandi studiosi come Montessori, Rousseau e Dewey.
I benefici della Natura sull'apprendimento sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo- le recenti stime lo confermano- dopo la pandemia si è registrato un preoccupante aumento di disturbi fisici e cognitivi nei bambini e ragazzi in età scolare.
"Non è normale che gli studenti trascorrano gran parte della giornata chiusi nelle aule, in edifici di cemento armato. Cambiando l'approccio educativo e privilegiando l'ambiente esterno ne trarremmo tutti un grande beneficio", ha dichiarato Tocci, tirando in ballo indirettamente anche alcuni colleghi, alcuni dei quali ancora piuttosto ancorati ad un sistema tradizionale che penalizza l'innovazione e l'entusiasmo di altri.
La scuola che Tocci propone non è rivoluzionaria, non intende uscire dal sistema, nè tantomeno combatterlo, ma è fatta di nuovi gesti, nuovi ambienti e nuove sfide.
Alcuni maestri come Alberto Mansi e Don Bosco hanno avuto il coraggio di cambiare ciò che contestavano semplicemente agendo all'interno dei luoghi in cui operavano.
E' a loro che Tocci si è ispirato per la realizzazione del saggio, che ha visto anche il contributo di tre moderni professori e ricercatori: il filosofo Diego Fusaro (postfazione), Enrico Manicardi (prefazione) e il prof. Gianluca D'Errico (appendice sulla Controriforma).
Si tratta di un saggio sicuramente interessante e a tratti anche "illuminante", che propone il superamento di archetipi e approcci tradizionali e limitanti di insegnamento sui quali si basa la scuola moderna.
Tocci, facendo tesoro della sua esperienza di insegnante di scuola primaria e della sua spiccata curiosità e propensione verso la Ricerca e l'approfondimento di temi sociali, ha provato a muovere una critica costruttiva all'attuale "istituzione scuola".
Senza cadere in inutili e sterili assolutismi, nel suo saggio il maestro Tocci conduce il lettore alla comprensione di alcuni meccanismi del potere che si serve anche della scuola per tenere le persone soggiogate, privandole dello spirito critico e di ogni anelito ad una sana ribellione.
Una scuola così come è oggi, asservita al potere dominante e rigidamente strutturata nei tempi e negli adempimenti ministeriali non può-come mette in evidenza l'autore- riuscire a tirare fuori dai bambini i talenti, le potenzialità, le mille sfaccettature della personalità.
Ma Tocci indica una via uscita, avanza la sua proposta di "Scuola Fuori", che esca fuori dalle mura grigie degli istituti per trovare ambienti più consoni e stimolanti. E' quello che hanno proposto grandi studiosi come Montessori, Rousseau e Dewey.
I benefici della Natura sull'apprendimento sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo- le recenti stime lo confermano- dopo la pandemia si è registrato un preoccupante aumento di disturbi fisici e cognitivi nei bambini e ragazzi in età scolare.
"Non è normale che gli studenti trascorrano gran parte della giornata chiusi nelle aule, in edifici di cemento armato. Cambiando l'approccio educativo e privilegiando l'ambiente esterno ne trarremmo tutti un grande beneficio", ha dichiarato Tocci, tirando in ballo indirettamente anche alcuni colleghi, alcuni dei quali ancora piuttosto ancorati ad un sistema tradizionale che penalizza l'innovazione e l'entusiasmo di altri.
La scuola che Tocci propone non è rivoluzionaria, non intende uscire dal sistema, nè tantomeno combatterlo, ma è fatta di nuovi gesti, nuovi ambienti e nuove sfide.
Alcuni maestri come Alberto Mansi e Don Bosco hanno avuto il coraggio di cambiare ciò che contestavano semplicemente agendo all'interno dei luoghi in cui operavano.
E' a loro che Tocci si è ispirato per la realizzazione del saggio, che ha visto anche il contributo di tre moderni professori e ricercatori: il filosofo Diego Fusaro (postfazione), Enrico Manicardi (prefazione) e il prof. Gianluca D'Errico (appendice sulla Controriforma).