Territorio
Pasquale Calvio, “Noi Comunità in Movimento”: “L’uva ce l’abbiamo solo noi, ma è sottopagata”
Anche quest’anno l’uva da vino non viene pagata al giusto prezzo
Cerignola - giovedì 29 agosto 2024
9.23
La storia si ripete, ed è quella che ogni anno mette in ginocchio i coltivatori di uva, che non riescono a piazzarla sul mercato al prezzo che merita.
A farsi portavoce di tale situazione ai limiti della sostenibilità e tolleranza è Pasquale Calvio, produttore agricolo e membro del gruppo politico "Noi Comunità in Movimento".
"Che dire… c'erano tutte le carte in regola affinchè questa vendemmia fosse diversa dalle precedenti. A causa della peronospora, l'anno scorso, non abbiamo avuto una grande produzione. A ciò si aggiunge che nel 2023 si sono consumate le giacenze 2022. Oggi, nonostante il produttore abbia sostenuto costi sempre più alti per fitofarmaci, concimi, gasolio, assicurazioni contro catastrofi naturali, grandine, ecc. si aggiunge anche la piaga della siccità!
Dopo tutto questo e con tante difficoltà per arrivare a produrre, arriva pure la batosta finale. Qualcuno (in alto o in basso, grandi distribuzioni o privati, questo non potremo mai saperlo) ha deciso di non pagare al giusto prezzo l'uva da vino! Da precisare, inoltre, che per come sono andate le cose al Nord Italia, fra alluvioni e grandinate, l'uva ce l'abbiamo solo noi! Hanno deciso di metterci in ginocchio, e purtroppo ci stanno riuscendo".
Abbiamo raccolto lo sfogo di questo produttore, che rappresenta la categoria degli agricoltori in questo difficile momento, auspicando che la situazione possa trovare uno sbocco favorevole sul tavolo delle istituzioni.
Altri agricoltori, esausti e demotivati, affidano ai social il proprio malcontento: alcuni video stanno diventando virali e mostrano una categoria professionale mortificata nella sua dignità.
A farsi portavoce di tale situazione ai limiti della sostenibilità e tolleranza è Pasquale Calvio, produttore agricolo e membro del gruppo politico "Noi Comunità in Movimento".
"Che dire… c'erano tutte le carte in regola affinchè questa vendemmia fosse diversa dalle precedenti. A causa della peronospora, l'anno scorso, non abbiamo avuto una grande produzione. A ciò si aggiunge che nel 2023 si sono consumate le giacenze 2022. Oggi, nonostante il produttore abbia sostenuto costi sempre più alti per fitofarmaci, concimi, gasolio, assicurazioni contro catastrofi naturali, grandine, ecc. si aggiunge anche la piaga della siccità!
Dopo tutto questo e con tante difficoltà per arrivare a produrre, arriva pure la batosta finale. Qualcuno (in alto o in basso, grandi distribuzioni o privati, questo non potremo mai saperlo) ha deciso di non pagare al giusto prezzo l'uva da vino! Da precisare, inoltre, che per come sono andate le cose al Nord Italia, fra alluvioni e grandinate, l'uva ce l'abbiamo solo noi! Hanno deciso di metterci in ginocchio, e purtroppo ci stanno riuscendo".
Abbiamo raccolto lo sfogo di questo produttore, che rappresenta la categoria degli agricoltori in questo difficile momento, auspicando che la situazione possa trovare uno sbocco favorevole sul tavolo delle istituzioni.
Altri agricoltori, esausti e demotivati, affidano ai social il proprio malcontento: alcuni video stanno diventando virali e mostrano una categoria professionale mortificata nella sua dignità.