Cronaca
"Parigi è in Fiamme" inneggia l'IS: 128 morti in 7 attentati
Bombe, sparatorie, kamikaze sconquassano la capitale francese e le coscienze di noi europei
Mondo - sabato 14 novembre 2015
13.05
"Parigi è in fiamme": gira sui social questo terribile slogan dell'ISIS, che ha rivendicato tutti i diversi attentati simultanei della notte tra il 13 e il 14 Novembre. Una strage senza precedenti, almeno 127 morti in sette attentati: spari in strada, granate e kamikaze. Il presidente Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiuso le frontiere, decretando il piano Alpha Rouge (Alfa Rosso), il massimo livello dall'allerta, che corrisponde al livello "attentati multipli". Ad aprire l'orrore le sparatorie in strada iniziate nei quartieri dove sono tipici i dei ristoranti kosher per poi interessare le strade vicine fino ad avvicinarsi alla sede di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio scorso.
I KAMIKAZE VICINO ALLO STADIO - A Saint-Denis, lo Stade de France gremito di 50 mila persone per l'amichevole Francia-Germania, è stato scosso da 3 esplosioni. Evacuato immediatamente il presidente Francois Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d'onore, molti altri spettatori sono rimasti bloccati dalla polizia all'interno per ragioni di sicurezza. Due sono stati i kamikaze in azione, con un bilancio che parla di almeno 30 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie, e altri due siti adiacenti allo stadio.
STRAGE AL BATACLAN- Sala concerti gremita per il tutto esaurito ad un concerto rock del gruppo americano 'Eagles of death metal'. Anche qui un gruppo di terroristi ha aperto il fuoco sul pubblico per poi prendere i sopravvissuti, un centinaio circa, in ostaggio; a seguire si è verificata una carneficina con un centinaio di morti. I terroristi hanno ucciso le persone una per una. Il tutto mentre nel Bataclan di Parigi risuonava per bocca dei terroristi Isis "Allah u Akbar", "Allah è grande".
Ancora non è chiara o meglio si travisa la vera natura dell'ISIS, quale creatura nata per mano di potenze "occidentali" da esse per lungo tempo finanziate ed armate (U.S.S, Israele, Turchia) al fine di destabilizzare paesi come Iran, Iraq e Siria, ed appropriarsi delle loro risorse. Creatura di laboratorio che in un modo o nell'altro non sta destabilizzando solo quell'area, vedesi Nigeria e Libia, ma che molto probabilmente è ancora alimentata da chi l'ha creata. Vedesi come prova di ciò l'intervento della Russia di Putin per porre fine alla situazione, un intervento osteggiato da queste potenze come violazioni del diritto internazionale. La colpa di questa situazione, direttamente e indirettamente è "occidentale", e risiede specialmente nell'immobilismo voluto da alcune potenze, a volte trasformato in avversione contro quelle forze che ancora combattono l'espandersi dell'ISIS (Iran, la Siaria di Assad, i Curdi, il Libano, la Cisgiordania, l'Egitto). Questa "bestia" uccide indifferentemente Cristiani e Musulmani, Europei o Orientali, e l'unica soluzione è un fronte comune voluto da più forze politiche europee di matrice nazionalista in sostegno dell'intervento Russo anti-ISIS. Forse è tempo di smettere di pregare e di sollevarsi per mettere fine a questi scempi, riportando noi Europei la Pace e l'ordine che mancano in Oriente, se si vuole che l'ordine permanga ancora sulla nostra terra.
I KAMIKAZE VICINO ALLO STADIO - A Saint-Denis, lo Stade de France gremito di 50 mila persone per l'amichevole Francia-Germania, è stato scosso da 3 esplosioni. Evacuato immediatamente il presidente Francois Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d'onore, molti altri spettatori sono rimasti bloccati dalla polizia all'interno per ragioni di sicurezza. Due sono stati i kamikaze in azione, con un bilancio che parla di almeno 30 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie, e altri due siti adiacenti allo stadio.
STRAGE AL BATACLAN- Sala concerti gremita per il tutto esaurito ad un concerto rock del gruppo americano 'Eagles of death metal'. Anche qui un gruppo di terroristi ha aperto il fuoco sul pubblico per poi prendere i sopravvissuti, un centinaio circa, in ostaggio; a seguire si è verificata una carneficina con un centinaio di morti. I terroristi hanno ucciso le persone una per una. Il tutto mentre nel Bataclan di Parigi risuonava per bocca dei terroristi Isis "Allah u Akbar", "Allah è grande".
Ancora non è chiara o meglio si travisa la vera natura dell'ISIS, quale creatura nata per mano di potenze "occidentali" da esse per lungo tempo finanziate ed armate (U.S.S, Israele, Turchia) al fine di destabilizzare paesi come Iran, Iraq e Siria, ed appropriarsi delle loro risorse. Creatura di laboratorio che in un modo o nell'altro non sta destabilizzando solo quell'area, vedesi Nigeria e Libia, ma che molto probabilmente è ancora alimentata da chi l'ha creata. Vedesi come prova di ciò l'intervento della Russia di Putin per porre fine alla situazione, un intervento osteggiato da queste potenze come violazioni del diritto internazionale. La colpa di questa situazione, direttamente e indirettamente è "occidentale", e risiede specialmente nell'immobilismo voluto da alcune potenze, a volte trasformato in avversione contro quelle forze che ancora combattono l'espandersi dell'ISIS (Iran, la Siaria di Assad, i Curdi, il Libano, la Cisgiordania, l'Egitto). Questa "bestia" uccide indifferentemente Cristiani e Musulmani, Europei o Orientali, e l'unica soluzione è un fronte comune voluto da più forze politiche europee di matrice nazionalista in sostegno dell'intervento Russo anti-ISIS. Forse è tempo di smettere di pregare e di sollevarsi per mettere fine a questi scempi, riportando noi Europei la Pace e l'ordine che mancano in Oriente, se si vuole che l'ordine permanga ancora sulla nostra terra.