Ospedale “Tatarella” Cerignola, la protesta del Movimento “L’altra Italia
L’azione di protesta del segretario nazionale del Movimento “L’altra Italia”, Mino Cartelli, con i segretari provinciale e cittadino
Cerignola - sabato 16 maggio 2020
11.47
Questa mattina si sono recati all'Ospedale "G. Tatarella" di Cerignola il segretario nazionale del Movimento "L'altra Italia", Mino Cartelli, il segretario provinciale Francesco Merafina ed il segretario cittadino Nicola Mansi per protestare contro il riordino ospedaliero, voluto dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha causato la chiusura di interi reparti e intere strutture in regione.
Un tema, questo, che vede in prima fila Mino Cartelli che già il 9 maggio, a San Severo, protestò contro il rischio chiusura dell'Ospedale denunciando carenza di medici, infermieri, personale sanitario in generale ed incertezze sui reparti.
Questa mattina, all'ingresso del nosocomio cerignolano, oltre ai tre segretari anche la presenza del tecnico dell'ospedale ofantino Luca Reddavide.
«L'Ospedale di Cerignola fino a qualche anno fa era fiore all'occhiello nella provincia di Foggia. Oggi viviamo una situazione diversa, siamo manovalanza per gli altri ospedali. C'è malcontento da parte di noi operatori sanitari che siamo adibiti solo ad interventi di routine a differenza di qualche anno fa in cui, invece, operavamo in condizioni migliori tanto da essere polo di attrazione per molti pazienti che si recavano a Cerignola da altre provincie – dichiara Luca Reddavide - Questo è accaduto perché l'Ospedale di Cerignola è stato malvisto dalla classe politica attuale e, checché si dica, quando abbiamo avuto rappresentanti politici cerignolani l'ospedale era salvaguardato. Oggi viviamo una situazione difficile per la sanità e per Cerignola, abbiamo avuto nel nostro nosocomio professionalità mediche molto importanti capaci di essere polo d'attrattiva per i pazienti, oggi ci troviamo a fare ordinaria amministrazione».
Alle dichiarazioni di Luca Reddavide, presentato ai microfoni dal segretario provinciale Franco Merafina, la risposta di Mino Cartelli, segretario nazionale del Movimento "L'altra Italia"
«Ho da aggiungere poco alle parole di Luca, sottolineano ciò che abbiamo sempre denunciato come mala sanità. Un ospedale, un centro di cura deve essere sempre garantito per tutti, le scelte scellerate di questi governi di sinistra hanno portato al riordino della sanità che significa chiusura di reparti, chiusura di interi ospedali con l'obiettivo di demandare ad amici e cliniche private ciò che dovrebbe fare la sanità pubblica.
Noi continuiamo a denunciare tutto questo e lo faremo non solo nella piazze ma nelle dovute istituzioni perché la sanità è un diritto per tutti – dure le parole di Mino Cartelli in riferimento alle inchieste aperte dalla magistratura nei confronti della ASL Foggia - Quello che loro vogliono far passare come riordino, purtroppo e per giusta causa, arriva sui tavoli della Magistratura che apre inchieste per capire il perché e per come determinati appalti siano stati affidati ad aziende sterne e a cifre discutibili quando, invece, potevano essere gestiti all'interno della stessa struttura.
Conclude il segretario nazionale del Movimento "L'altra Italia" - Per noi la sanità deve essere un punto di forza, deve essere garantita per tutti perche tutti gli italiani pagano il servizio sanitario nazionale. Ritorneremo a Cerignola per discutere tutto ciò, speriamo di ottenere risultati da qui a breve perché qualche luce e qualche spiraglio si inizia a vedere»
Un tema, questo, che vede in prima fila Mino Cartelli che già il 9 maggio, a San Severo, protestò contro il rischio chiusura dell'Ospedale denunciando carenza di medici, infermieri, personale sanitario in generale ed incertezze sui reparti.
Questa mattina, all'ingresso del nosocomio cerignolano, oltre ai tre segretari anche la presenza del tecnico dell'ospedale ofantino Luca Reddavide.
«L'Ospedale di Cerignola fino a qualche anno fa era fiore all'occhiello nella provincia di Foggia. Oggi viviamo una situazione diversa, siamo manovalanza per gli altri ospedali. C'è malcontento da parte di noi operatori sanitari che siamo adibiti solo ad interventi di routine a differenza di qualche anno fa in cui, invece, operavamo in condizioni migliori tanto da essere polo di attrazione per molti pazienti che si recavano a Cerignola da altre provincie – dichiara Luca Reddavide - Questo è accaduto perché l'Ospedale di Cerignola è stato malvisto dalla classe politica attuale e, checché si dica, quando abbiamo avuto rappresentanti politici cerignolani l'ospedale era salvaguardato. Oggi viviamo una situazione difficile per la sanità e per Cerignola, abbiamo avuto nel nostro nosocomio professionalità mediche molto importanti capaci di essere polo d'attrattiva per i pazienti, oggi ci troviamo a fare ordinaria amministrazione».
Alle dichiarazioni di Luca Reddavide, presentato ai microfoni dal segretario provinciale Franco Merafina, la risposta di Mino Cartelli, segretario nazionale del Movimento "L'altra Italia"
«Ho da aggiungere poco alle parole di Luca, sottolineano ciò che abbiamo sempre denunciato come mala sanità. Un ospedale, un centro di cura deve essere sempre garantito per tutti, le scelte scellerate di questi governi di sinistra hanno portato al riordino della sanità che significa chiusura di reparti, chiusura di interi ospedali con l'obiettivo di demandare ad amici e cliniche private ciò che dovrebbe fare la sanità pubblica.
Noi continuiamo a denunciare tutto questo e lo faremo non solo nella piazze ma nelle dovute istituzioni perché la sanità è un diritto per tutti – dure le parole di Mino Cartelli in riferimento alle inchieste aperte dalla magistratura nei confronti della ASL Foggia - Quello che loro vogliono far passare come riordino, purtroppo e per giusta causa, arriva sui tavoli della Magistratura che apre inchieste per capire il perché e per come determinati appalti siano stati affidati ad aziende sterne e a cifre discutibili quando, invece, potevano essere gestiti all'interno della stessa struttura.
Conclude il segretario nazionale del Movimento "L'altra Italia" - Per noi la sanità deve essere un punto di forza, deve essere garantita per tutti perche tutti gli italiani pagano il servizio sanitario nazionale. Ritorneremo a Cerignola per discutere tutto ciò, speriamo di ottenere risultati da qui a breve perché qualche luce e qualche spiraglio si inizia a vedere»