Territorio
Orta Nova, quante opere incompiute!
Ecco il triste elenco dalle molteplici responsabilità
5 Reali Siti - sabato 19 settembre 2015
12.16
L'ultimo caso è forse il più eclatante perchè sta letteralmente mettendo in ginocchio la viabilità ordinaria, ma l'elenco delle opere incompiute a Orta Nova è lungo e penalizza non poco la vita di una cittadina che ha bisogno di servizi e di chiarezza.
Largo Gesuitico, in attesa di diventare il "salotto buono" secondo un progetto che avrebbe riqualificato la zona e chiuso al traffico l'accesso allo storico bene immobile del Palazzo voluto dai monaci gesuiti, è oggi un cantiere fermo: i lavori sono stati immediatamente bloccati per il ricorso al Tar da parte di un'impresa non aggiudicataria del bando, ed oggi la confinante via Vittorio Veneto si interrompe all'altezza del curva e crea panico negli alunni, loro mamme e maestre della vicina Scuola Primaria "Zingarelli".
Ma la storia purtroppo non si ferma qui.
Già entrando a Orta Nova da Carapelle, ci si imbatte in una strada chiusa da diversi anni, una tangenziale che dovrebbe abbreviare l'accesso nell'area periferica e verso Foggia: perfettamente asfaltata, è priva solo della segnaletica e non pochi agricoltori e immigrati che evidentemente vi abitano nei paraggi la usano senza problemi.
La zona più "martoriata" sembra essere proprio quella a Sud del centro urbano, ove si contano almeno quattro immobili in stato di abbandono: costruiti grazie a fondi europei o regionali, oggi restano chiusi, e i motivi restano oscuri.
In via Puglie fu abbattuto il campetto di calcio (peraltro spesso depredato da vandali) utilizzato dagli allievi della Scuola Media "Pertini" per far posto a un Asilo Nido comunale: opera in attesa solo del mobilio necessario per lo svolgimento delle attività didattiche, ma ormai un altro anno scolastico è già iniziato.
Vi è poi il caso dell'ex Caserma dei Carabinieri, in attesa di essere gestita da alcune cooperative per dar vita un centro per disabili e un altro per anziani. Il sindaco, anticipando sui social network la decisione di intitolare la struttura al compianto sacerdote ortese don Michele Ventrella, dichiarò di essere disponibile ad inaugurare la struttura entro fine estate. Manca un giorno, ma difficilmente il suo desiderio verrà esaudito.
Nella vicina via Campania fu costruito un altro edificio, pronto a ospitare alcuni disabili e alleggerire le responsabilità di genitori e parenti nella loro custodia: un'idea ambiziosa che finalmente potrebbe segnare una svolta nel delicato settore sociale, ma anche lì regnano solo sporcizia e degrado dentro una recinzione ad ogni modo tutt'altro che precaria.
Va poi menzionata anche un'area di verde pubblico situata alle spalle della Cittadella della Sanità: recentemente sistemata e "aperta" dalla rimozione del cantiere, appare un interessante spazio con alberi, panchine e pista ciclabile, utilizzato illegalmente da alcuni cittadini soprattutto per portarvi a spasso il proprio cane perché ancora (fragilmente) transennato.
A concludere un elenco poco lusinghiero vi è la Tensostruttura di via D'angiò: si tratta di un impianto sportivo dedicato principalmente alle discipline di pallavolo e basket di fatto non fruibile per atti vandalici e carenze strutturali, in primis l'assenza di un impianto di riscaldamento.
Le responsabilità non sono certamente iscrivibili a un singolo soggetto o un singolo ente pubblico, perché se da un lato vi è l'indiscusso merito di amministratori e dirigenti di aver saputo intercettare fondi europei, regionali o provinciali, deve fare da contrappeso la capacità di rendere quei fondi proficui.
E forse proprio l'assenza di chiarezza (sul sito istituzionale del comune di Orta Nova la sezione Beni immobili e gestione patrimonio è vuota) getta nello sconforto chi passa davanti a quelle piccole "cattedrali nel deserto", emblema di un paese che ha bisogno di risollevarsi partendo proprio da quei servizi.
Largo Gesuitico, in attesa di diventare il "salotto buono" secondo un progetto che avrebbe riqualificato la zona e chiuso al traffico l'accesso allo storico bene immobile del Palazzo voluto dai monaci gesuiti, è oggi un cantiere fermo: i lavori sono stati immediatamente bloccati per il ricorso al Tar da parte di un'impresa non aggiudicataria del bando, ed oggi la confinante via Vittorio Veneto si interrompe all'altezza del curva e crea panico negli alunni, loro mamme e maestre della vicina Scuola Primaria "Zingarelli".
Ma la storia purtroppo non si ferma qui.
Già entrando a Orta Nova da Carapelle, ci si imbatte in una strada chiusa da diversi anni, una tangenziale che dovrebbe abbreviare l'accesso nell'area periferica e verso Foggia: perfettamente asfaltata, è priva solo della segnaletica e non pochi agricoltori e immigrati che evidentemente vi abitano nei paraggi la usano senza problemi.
La zona più "martoriata" sembra essere proprio quella a Sud del centro urbano, ove si contano almeno quattro immobili in stato di abbandono: costruiti grazie a fondi europei o regionali, oggi restano chiusi, e i motivi restano oscuri.
In via Puglie fu abbattuto il campetto di calcio (peraltro spesso depredato da vandali) utilizzato dagli allievi della Scuola Media "Pertini" per far posto a un Asilo Nido comunale: opera in attesa solo del mobilio necessario per lo svolgimento delle attività didattiche, ma ormai un altro anno scolastico è già iniziato.
Vi è poi il caso dell'ex Caserma dei Carabinieri, in attesa di essere gestita da alcune cooperative per dar vita un centro per disabili e un altro per anziani. Il sindaco, anticipando sui social network la decisione di intitolare la struttura al compianto sacerdote ortese don Michele Ventrella, dichiarò di essere disponibile ad inaugurare la struttura entro fine estate. Manca un giorno, ma difficilmente il suo desiderio verrà esaudito.
Nella vicina via Campania fu costruito un altro edificio, pronto a ospitare alcuni disabili e alleggerire le responsabilità di genitori e parenti nella loro custodia: un'idea ambiziosa che finalmente potrebbe segnare una svolta nel delicato settore sociale, ma anche lì regnano solo sporcizia e degrado dentro una recinzione ad ogni modo tutt'altro che precaria.
Va poi menzionata anche un'area di verde pubblico situata alle spalle della Cittadella della Sanità: recentemente sistemata e "aperta" dalla rimozione del cantiere, appare un interessante spazio con alberi, panchine e pista ciclabile, utilizzato illegalmente da alcuni cittadini soprattutto per portarvi a spasso il proprio cane perché ancora (fragilmente) transennato.
A concludere un elenco poco lusinghiero vi è la Tensostruttura di via D'angiò: si tratta di un impianto sportivo dedicato principalmente alle discipline di pallavolo e basket di fatto non fruibile per atti vandalici e carenze strutturali, in primis l'assenza di un impianto di riscaldamento.
Le responsabilità non sono certamente iscrivibili a un singolo soggetto o un singolo ente pubblico, perché se da un lato vi è l'indiscusso merito di amministratori e dirigenti di aver saputo intercettare fondi europei, regionali o provinciali, deve fare da contrappeso la capacità di rendere quei fondi proficui.
E forse proprio l'assenza di chiarezza (sul sito istituzionale del comune di Orta Nova la sezione Beni immobili e gestione patrimonio è vuota) getta nello sconforto chi passa davanti a quelle piccole "cattedrali nel deserto", emblema di un paese che ha bisogno di risollevarsi partendo proprio da quei servizi.