Cronaca
Ordona: un arresto dei Carabinieri per detenzione illegale di armi e reperti archeologici
Ingente il quantitativo rinvenuto in Contrada Cavallerizza
5 Reali Siti - giovedì 20 agosto 2015
13.48
Un arsenale tra fucili, pistole e munizioni, ma anche un tesoro costituito da reperti archeologici di ingente valore risalenti tra il VII e il IV sec. A.C. E' quanto scoperto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Foggia unitamente ai militari della Stazione di Orta Nova, nel corso di una perquisizione effettuata in Contrada Cavallerizza di Ordona presso il podere di CORDISCO Angelo, classe 64, tratto in arresto per il reato di detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione, violazione in materia di ricerche archeologiche e illecito impossessamento di beni culturali.
Occultati all'interno di un veicolo dismesso e ben nascoste con dei teli, vi erano infatti un Fucile semiautomatico cal. 12 con canna mozza, risultato oggetto di furto in abitazione perpetrato in Carapelle a fine 2014; due fucili monocanna e una doppietta con matricola abrasa e relativo munizionamento costituito da circa un centinaio di cartucce di vario calibro. Nel corso della perquisizione venivano altresì rinvenute, all'interno di una cella frigorifera dismessa, una pistola a tamburo Smith & Wesson cal. 357 Magnum con relativo munizionamento per un totale di duecento proiettili, e altre quattro pistole a salve prive di tappo rosso.
Le armi saranno inviate al RIS per accertamenti sulla provenienza e su un loro eventuale utilizzo in azioni delittuose.
Oltre alle armi e alle munizioni i Carabinieri hanno rinvenuto una collezione di reperti archeologici di ingente valore. Venivano infatti rinvenuti, avvolti in fogli di giornale e in cartoni, presumibilmente già pronti per essere spediti e venduti sul mercato nero, 65 vasi di varie forme, ceramiche, olpi, oinochoi, brocche, pendenti in avorio, ceramica e bronzo, vari monili in bronzo tra cui fibule, armille, e anelli, e 34 pesi per telaio, tutto materiale archeologico proveniente da scavi clandestini di diversa epoca e di interesse storico artistico. I beni, già visionati da personale della Soprintendenza Archeologica della Puglia, sono da collocare in un periodo storico dal VII al IV sec. A.C., e sono provenienti da contesti tombali della civiltà dauna.